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Venerdì, 26 Novembre 2021 21:46

come il prato

La povertà culturale degli attuali media è strumento di un controllo ideologico che impoverisce e disumanizza le coscienze, mistificando la realtà e dirottando le frustrazioni su ciò che è conveniente per la classe dominante.

La regista britannica Margy Kinmonth sfrutta pretestuosamente l’arte nata dalla rivoluzione russa per attaccare quest’ultima. Risultato: un’accozzaglia di luoghi comuni e di semplificazioni storiche.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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