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Venerdì, 23 Febbraio 2024 21:39

Morti sul lavoro? Per loro è tutto normale

Il modello toyotista si fa sempre più strada e con esso saltano, uno alla volta, tutte le garanzie di controllo che può esercitare lo Stato, ormai sempre più “guardiano notturno”. La catena di subappalti contribuirà ad aumentare la triste statistica delle morti sul lavoro

“Quanto può valere la vita di un lavoratore? Dieci granate bastano?”. Lo scorso mercoledì 13 settembre, vi è stata una forte esplosione all’interno di una fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche, la “Sabino Esplodenti” di Casalbordino, provincia di Chieti. Tre operai perdono la vita in seguito alla deflagrazione: Giulio Romano, originario di Casalbordino, Fernando Di Nella, di Lanciano e Gianluca De Santis, 40enne, sposato e padre di 2 bambini, residente nel comune di Palata, in provincia di Campobasso. Altri tre operai morirono, nella stessa fabbrica, nelle stesse circostanze, nel dicembre del 2020.

Molti incidenti sul lavoro sono riconducibili a ritmi e orari di lavoro impossibili, precarietà del rapporto di lavoro, esternalizzazione dei servizi, carenza di personale addetto ai controlli, tagli dei servizi di trasporto pubblico, affievolimento del ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Perciò servono il potenziamento del ruolo dello Stato e un sindacato più conflittuale.

Venerdì, 23 Settembre 2022 17:34

Di “buona scuola” si muore

Un’altra vittima della “buona scuola” e della deregulation del mondo del lavoro. Servirebbe un sindacato più determinato, leggi meno permissive e abolizione dell’alternanza scuola-lavoro.

Le ultime esternazioni del ministro Brunetta meritano di essere analizzate e denunciate come l’ennesima arrendevole subalternità del Pubblico alle associazioni datoriali. Non disturbare i padroni in nome del Pnrr. La legalità e la trasparenza della Pubblica Amministrazione?

Dopo il fallimento dei protocolli anti-Covid (che hanno scaricato gli oneri della sicurezza sulla forza lavoro) arriva l’ennesima intesa a perdere dei sindacati con governo e Confindustria.

Dopo le ultime vicende luttuose siamo costretti a parlare ancora di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Mentre aumentano infortuni e malattie professionali andrebbe ridiscusso il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza ormai privo di reale forza.

Le morti sul lavoro non fanno notizia ma sono frequenti, soprattutto fra i lavoratori in età avanzata e fra i precari. Per questo occorre eliminare il precariato, la legge Fornero e porre la questione salariale.
Aumentano gli omicidi sul lavoro: dall'inizio dell'anno oltre 220. È finito il tempo del cordoglio, ora sciopero generale!
Ancora due morti sul lavoro, questa volta a Livorno. Le chiamano morti bianche per non indagare sulle cause di una strage quotidiana, inarrestata e inarrestabile se la vita umana diventa variabile dipendente dal profitto.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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