Figli e figliastre

Il corso d’aggiornamento “La scuola fa differenza” organizzato dal Comune di Roma tramite le associazioni Scosse e Archivia - CIDD cerca di mettere in discussione gli stereotipi culturali e formativi dell’ordine maschile. E trova l’opposizione di buona parte del mondo cattolico.


Figli e figliastre

Il corso d’aggiornamento “La scuola fa differenza” organizzato dal Comune di Roma tramite le associazioni Scosse e Archivia - CIDD cerca di mettere in discussione gli stereotipi culturali e formativi dell’ordine maschile. E trova l’opposizione di buona parte del mondo cattolico.

di Donatella Artese e Teresa Santilli

In questi giorni abbiamo assistito  ad una accesa discussione sulla “difesa dei nostri figli.”

E le nostre figlie chi le considera? Tradizionalmente  non la società, la famiglia e la scuola.

In particolare la nostra scuola non ha recepito la nuova soggettività delle donne che rivendicano il loro diritto di cittadinanza  contro lo stereotipo che le vuole da sempre e ovunque soggetto meramente ricettivo e passivo che deve soccombere.

I programmi, i libri di testo e gli strumenti didattici tramandano e rafforzano tutti gli stereotipi imposti dall’ordine maschile non permettendo alle nuove generazioni di avere desideri, e idee propri e autonomi, bisogna non ignorare che fin dall’infanzia sono le consuetudini e le convenzioni sociali a modellare i comportamenti. La consuetudine e’ una “maestra di scuola  violenta” (Montaigne).

Il desiderio della “famiglia naturale” è e rimane solo un desiderio poiché  è negato dalla pluralità dei nuovi vissuti e rapporti che marcano il nostro mondo  e sono presenti nella realtà quotidiana delle scuole.

Le proposte di legge sull’introduzione dell’educazione di genere recepiscono i cambiamenti avvenuti nelle nostre società  e valorizzano le molte esperienze che tra mille avversità  la scuola ha realizzato per combattere la violenza sulle donne, l’omofobia, il bullismo e ogni forma di discriminazione.

L’educazione ai sentimenti si basa su una relazione aperta al confronto,  alla condivisione e al rispetto della pluralità e delle differenze; la sessualità non è un mostro è un”dono” che abbiamo fin dalla nascita e che bisogna imparare a conoscere e a gestire in difesa della dignità della persona per eliminare tanti dolori e sofferenze.

Il Comune di Roma ha organizzato tramite le associazioni Scosse e Archivia - CIDD il corso d’aggiornamento “La scuola fa differenza” rivolto a  circa 200 educatori/trici di asili nido e insegnanti delle scuole dell’infanzia sia del centro che della periferia.

Il progetto riconosce il ruolo strategico di asili nido e scuole dell’infanzia nella costruzione delle identità di genere, nell’uso di un linguaggio non sessista e nel contrasto alle discriminazioni proponendo modelli aperti e plurali d’identità, famiglia e genitorialità.

Le accuse di una parte del mondo cattolico erano: l’esclusione delle  famiglie nella scelta del tema dell’aggiornamento, negando la libertà di  insegnamento.

La pericolosità della teoria del gender è il loro cavallo di battaglia in quanto tale teoria mette in discussione la famiglia naturale e affermerebbe che non esistono vere differenze fisiche e biologiche tra donne e uomini ma che il genere umano sarebbe fatto di persone uguali e indifferenti. In realtà la riflessione critica sul gender non auspica la fine delle differenze e la neutralizzazione, al contrario valorizza le differenze, intese come singolarità irriducibili e il più possibile autonome da ruoli omologanti. Non accettano che oggi l’identità non è più fissata da natura, cultura, storia e tradizione, ma è personale e rispecchia i desideri di ognuno/a. 

Militia Christi ha diffuso un appello inventando di sana pianta falsità  ribattezzando il corso: “Educazione sessuale teorica e pratica in bimbi dai 2 ai 6 anni.” La solita solfa!

Queste posizioni oscurantiste escludono dal sistema sociale tutte le persone che chiedono di essere legittimate e mettono in discussione i valori del passato.

L’attacco non è circoscritto al Comune di Roma ma ha per obbiettivo primario la scuola pubblica,

 

la sua autorevolezza e autonomia e la sua laicità, come ha dimostrato la manifestazione di sabato 20 giugno a Roma. E’ una sfida storica  che va compresa in tutta le sua gravità,  richiede un grande impegno nell’assunzione di responsabilità verso le nuove generazioni.

26/06/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Donatella Artese

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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