Padre e figlio, un rapporto ironico e tragico

Tratto da “Gli Sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra, “Father and son” con Claudio Bisio ha valicato il confine italo-svizzero ed è stato rappresentato per due sere a Chiasso.


Padre e figlio, un rapporto ironico e tragico Credits: archivolto.it

Chiasso. Qui nel Canton Ticino svizzero la voglia di teatro, come quella per la lettura, è anche statisticamente alta. A partire dalla città di confine con l’Italia, Chiasso, per citare poi Lugano, Bellinzona, Locarno. Si incontrano persone che frequentemente siedono nelle sale teatrali di Milano e citando spettacoli visti ne sottolineano la cifra stilistica e della rappresentazione.

Negli ultimi giorni il Teatro di Chiasso, di fronte al MAX museo dove si può ancora visitare la mostra dedicata a Oliviero Toscani, ha ospitato “Father and Son” di Michele Serra, con la regia di Giorgio Gallione e l’interpretazione di Claudio Bisio. Spettacolo ispirato a “Gli Sdraiati” e a “ Breviario comico” con scene e costumi di Guido Fiorato e musiche di Paolo Silvestri. Luci curate da Aldo Mantovani e produzione del Teatro dell’Archivolto.

Dunque un lavoro collettivo questo “Father and son” che racconta il rapporto padre/figlio che viene sezionato senza pudori, con un linguaggio che continuamente oscilla tra ironico e doloroso, tra comico e tragico. Riflessione sui nostri giorni inquieti e sul futuro che attende i nostri figli. Da sempre i concetti di libertà e di autorità hanno attraversato la società. Adesso siamo un po’ spaesati e la metamorfosi sembra un po’ ridicola nella sua spesso inadeguata verbosità. Una società che viene rappresentata come di “dopo padri”, educatori abbastanza inconcludenti e nevrotici, con i figli che preferiscono coprirsi e nascondersi con le proprie felpe, oppure sprofondare nei propri divani con le loro “protesi tecnologiche”. Si rifiuta o, peggio, si disprezza il confronto?

Nasce qui, da questa assenza di rapporto, il racconto beffardo e tenero del monologo interiore del padre, denso di parole invadenti, mentre il figlio rimane muto e, quindi, assente. Si trova sincerità, quella che con la sua forza satirica ci regala Michele Serra alternandola a momenti lirici e struggenti. La musica dialoga con le parole. Così la società da cui i ragazzi si defilano viene descritta con spietato cinismo. Il padre non può che rendersi consapevole di offrire al figlio alibi per la fuga. Seguire coinvolti lo spettacolo ci fa scoprire la società che si ritorce su se stessa, si deforma: non è chiaro se i vecchi continuano a lavorare ossessivamente per non lasciare lo spazio ai giovani oppure se sono i giovani che si sdraiano perché, alla fine, è più confortevole se i vecchi continuano a provvedere a loro.

“Father and son” è un piatto di sfrenata inventiva, comicità, brutale moralità: ingredienti di un irresistibile soliloquio. Claudio Bisio si confronta con il testo di Serra che ha una grande forza emotiva e teatrale, capace di mescolare comicità ed etica.

“Annoto con zelo scientifico e nessun ricamo letterario: sei sdraiato sul divano, immerso in un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole, il computer acceso appoggiato sulla pancia. Con la mano destra digiti qualcosa sull’I-Phone. La sinistra regge con due dita un lacero testo di chimica. Tra lo schienale e i cuscini vedo l’avanzo di uno dei tuoi alimenti preferiti: un wurstel crudo. La televisione è accesa, a volume altissimo, su una serie americana nella quale due fratelli obesi, con un lessico rudimentale, spiegano come si bonifica una villetta dai ratti. Alle orecchie hai le cuffiette collegate all’iPod: è possibile, dunque, che tu stia anche ascoltando musica. Non essendo quadrumane, purtroppo non sei ancora in grado di utilizzare i piedi per altre connessioni; ma si capisce che le tue enormi estremità, abbandonate sul bracciolo, sono un evidente banco di prova per un tuo coetaneo californiano che troverà il modo di trasformare i tuoi alluci in antenne, diventando lui miliardario e tu uno dei suoi milioni di cavie solventi…Ti guardo, stupefatto. Tu mi guardi, stupefatto della mia stupefazione e commenti: ‘È l’evoluzione della specie’. Penso che tu abbia ragione. Ma di quale specie, al momento, non ci è dato sapere.”

Questo è in sintesi “Father and son” di Michele Serra con Claudio Bisio. Da vedere.

16/12/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: archivolto.it

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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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