L’onda nera sulla Francia

Al secondo turno il Front National viene sconfitto in tutte le regioni, ma per la Le Pen è la migliore elezione di sempre. Le alleanze anti-Front riportano in gioco Sarkozy.


L’onda nera sulla Francia

Al secondo turno il Front National viene sconfitto in tutte le regioni, ma per la Le Pen è la migliore elezione di sempre. Le alleanze anti-Front riportano in gioco Sarkozy.

di Paolo Rizzi

Alla fine il Front National non ce l’ha fatta in nessuna delle regioni francesi, neanche in quelle dove era risultato largamente in testa al primo turno. La convergenza delle forze minori sui partiti più grandi ha portato a una situazione che a prima vista si potrebbe considerare “normale”: 7 regioni ai Repubblicani, 5 ai Socialisti, 1 ai centristi.

L’onda nera avanza

Con uno sguardo sguardo più approfondito, diventa più difficile liquidare il Front National dandolo per sconfitto. In termini di voti assoluti, si tratta del miglior risultato elettorale nella storia dell’estrema destra francese. Con più di 6 milioni e 800 mila voti raccolti al secondo turno, Marine Le Per ha battuto il record della sua stessa candidatura alle presidenziali del 2012, quando ottenne 6 milioni e 400mila voti. Per di più si tratta delle prime elezioni locali in cui il FN guadagna voti dal primo al secondo turno. Un segnale che l’elettorato ormai considera Le Pen e camerati come possibili amministratori.

Geografia elettorale

Può essere interessante trattare un po’ più nel dettaglio alcuni casi particolari. Nella regione del Nord-Passo di Calais-Picardia, la lista del FN era guidata da Marine Le Pen in persona. Dopo il primo turno in cui la leader era arrivata largamente prima, c’è stato il ritiro delle liste di sinistra e il ballottaggio è stato infine vinto dal candidato della destra supposta, Bertrand, col 57,77% dei voti contro il 42,23% della destra estrema.

Caso simile quello della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Qui la lista guidata da Marion Le Pen, la nipote che pubblicamente assume le posizioni più dure,era in testa al primo turno ma è stata sconfitta al secondo dal candidato dei Repubblicani Estros che ha ottenuto il 54,78% dei voti, anche qui dopo il ritiro dei socialisti. Mentre i maggiori osservatori pensavano che il pericolo più grande fossero le due Le Pen, ad avvicinarsi di più alla vittoria è stato Montel, il candidato nella regione Borgogna-Franca Contea. In un ballottaggio a tre, con Repubblicani e Socialisti, Montel ha ottenuto il 32,44%, poco meno del 34% del vincente socialista, Dufay.

Un ultimo sguardo va dato all’Île de France, la regione di Parigi. Si tratta dell’unica regione in cui il FN è arretrato in voti assoluti dal primo al secondo turno. In compenso, in una regione tradizionalmente di sinistra, alla fine il ballottaggio è stato vinto dal Repubblicano Pregresse nonostante ci sia stata l’unione delle liste di Socialisti, Front de Gauche ed ecologisti a sostegno del candidato (contestato da sinistra) Bartolone.

Il ritorno di Sarkozy

Marine Le Pen, quindi, ha un risultato per lei in chiaroscuro, chi invece può cantare vittoria è l’ex presidente Sarkozy. Dato politicamente per morto, ha ripreso il controllo della destra gaullista, ha imposto il cambio di nome in Repubblicani e alla fine è riuscito a strappare la maggioranza delle regioni. Quello che dopo il primo turno sembrava un risultato sottotono si è trasformato in una vittoria che proietta Sarkozy verso le prossime presidenziali.

È invece totalmente sconfitto Hollande col Partito Socialista e i suoi alleati. Qualche regione è stata conquistata ma, allo stesso tempo i socialisti e il resto della sinistra, avendo ritirato le liste nelle regioni dove il FN aveva più possibilità di vincere, sono completamente assenti dai consigli regionali del Nord-Passo di Calais-Picardia e di Provenza-Alpi-Costa Azzurra. In sintesi, il ruolo di opposizione è, ancora una volta, regalato al Front National.

18/12/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Paolo Rizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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