Gli scarafaggi non si nascondono in casa

Il secondo romanzo di Massimo Boddi racconta col suo linguaggio schietto improntato al realismo le vicende personali di un gruppo di ventenni sullo sfondo della Piombino dei moti operai del 1992-93.


Gli scarafaggi non si nascondono in casa

Gli scarafaggi non si nascondono in casa (La Bussola, 2022) è il secondo romanzo di Massimo Boddi, il cui crudo realismo torna a colpire a poco tempo di distanza da Miseria puttana (La Bussola, 2022), che avevamo avuto modo di recensire in precedenza [1].

I due romanzi hanno molti tratti in comune, a partire dall’ambientazione in quel di Piombino, con le vicende dell’acciaieria che fanno da sfondo ad entrambe le trame. Anche in questo caso, i protagonisti sono quattro amici le cui complicate vicende si snodano lungo le pagine dell’opera, anche se i tredicenni di Miseria puttana lasciano questa volta spazio ai più maturi ventenni Giorgio, Mirko, Ivano e Renzo. Con il suo stile oramai caratteristico, Boddi esplora le vite e soprattutto i dilemmi dei propri protagonisti, che dopotutto non fanno altro che cercare di capire quale posto occupare nel mondo.

Il libro appare anche essere un omaggio ai trent’anni della stagione di lotte operaie a cavallo tra il 1992 ed il 1993, il cosiddetto “inverno caldo”, che vide proprio l’acciaieria di Piombino come uno dei propri epicentri. Nonostante questo non sia il tema portante del romanzo, la trama è costruita in modo tale da lasciare intendere passo dopo passo la posizione politica dei protagonisti, fino a concludersi con la loro partecipazione diretta ai moti operai, non senza un'aura di nostalgia per il lettore, visto lo stato odierno del movimento operaio italiano.

Un’altra caratteristica della scrittura di Boddi che abbiamo imparato ad apprezzare è quella di dare una vera e propria colonna sonora ai suoi romanzi, quasi come si trattasse della sceneggiatura per un film. La musica, onnipresente, scandisce i momenti di riflessione dei protagonisti e quasi invita il lettore ad ascoltare i pezzi citati in sottofondo.

Infine, il linguaggio crudo e realistico dell’autore permette di immergersi in modo ancora più efficace nell’atmosfera del libro: i dialoghi sono diretti e sferzanti, come quelli che dei ventenni avrebbero nella loro vita reale con i propri amici, e anche il narratore segue lo stesso registro linguistico, senza inutili artifici retorici ma risultando comunque piacevole e non banale.

Dopo due romanzi, Boddi sembra lanciato nell’impresa di creare un proprio universo narrativo ambientato a Piombino, al punto che viene da chiedersi se, in un eventuale terzo romanzo, le vicende dei due gruppi di protagonisti non possano addirittura incrociarsi. Del resto, Gli scarafaggi non si nascondono in casa ha luogo solo due anni prima delle vicende di Miseria puttana, ma allo stesso tempo rappresenta a tratti una possibile anticipazione del futuro dei protagonisti dell’opera prima. Vedremo se l’autore deciderà un giorno di darci una risposta, o se preferirà invece lasciare il dilemma al lettore.

20/01/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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