I peggiori film e serie dell’anno

Recensioni critiche in ordine decrescente dei film e delle serie televisive del 2023 decisamente da evitare, sebbene siano state segnalate e/o premiate.


I peggiori film e serie dell’anno

Il prodigio di Sebastián Lelio, thriller, Irlanda, Gran Bretagna, Usa 2022, distribuito da Netflix, premiato come uno dei migliori film indipendenti britannici dell’anno, è stato candidato anche come miglior film britannico, voto: 1. Film significativo esclusivamente in quanto dimostra nel modo più evidente il rovescismo storico oggi sempre più imperante, volto a esaltare il colonialismo e l’imperialismo e a bollare come barbara qualsiasi forma di resistenza, oltre che la stessa cultura e civiltà dei popoli oppressi, anche se si tratta di un popolo europeo come l’irlandese. Il film, per il resto, è del tutto inverosimile e irrazionale. Interessante come ancora una volta i film indipendenti, per poter emergere, tendano ad assumere nei paesi occidentali una posizione più realista del re.

Cop Secret di Hannes Þór Halldórsson, azione, Islanda 2021, distribuito da Prime, candidato miglior commedia europea a European Film Awards 2022, voto: 2-. Pessimo film, che inizia esaltando la bestialità di un poliziotto che, per inseguire un criminale, provoca incidenti e mette a rischio l’incolumità di un numero enorme di civili, senza contare che trasporta nella sua auto un bambino piccolo.

Il piacere è tutto mio di Sophie Hyde, commedia, Gran Bretagna 2022, nomination miglior film britannico; nomination miglior attrice in un film brillante a Emma Thompson a Golden Globes 2023, voto: 2. Pessimo film ultraliberista che propone una vera e propria apologia della prostituzione.

Querido Fidel di Viviana Calò, commedia, Italia 2021, nomination miglior attore commedia a Gianfelice Imparato ai Nastri d’argento 2022, voto: 2; scherza con i fanti, ma lascia stare i santi. Una idiotissima ironia “romantica” che sfrutta nel peggiore dei modi la morte del grandissimo rivoluzionario Fidel Castro.

Belli ciao di Gennaro Nunziante, commedia, Italia 2022, nomination miglior film commedia a Nastri d’argento 2022, distribuito da Netflix, voto: 2+. Quanto sia caduta in basso la commedia italiana lo dimostra nel modo più eclatante questo intollerabile film candidato addirittura come miglior film commedia italiana dell’anno.

Diabolik – Ginko all’attacco! di Marco Manetti, Antonio Manetti, con Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, azione, Italia 2022, nomination miglior casting director, colonna sonora, canzone (“Se mi vuoi”) ai Nastri d’argento, nomination effetti digitali e canzone ai David di Donatello, voto: 2+. Film pessimo da ogni punto di vista. Risulta del tutto inconsistente e sciatto dal punto di vista formale e decisamente fascistoide dal punto di vista del contenuto.

Il materiale emotivo di Sergio Castellitto, con Sergio Castellitto, Bérénice Bejo, Matilda De Angelis, Sandra Milo, commedia, Italia 2022, miglior scenografia a Massimiliano Sturiale e nomination miglior soggetto a Ettore Scola ai Nastri d’argento 2022, voto: 2+. Un film privo di qualunque qualità, assolutamente da evitare, a ulteriore conferma della crisi nera del cinema italiano e, più in generale, europeo.

El Conde di Pablo Larraín, commedia, Cile 2023, miglior sceneggiatura al festival di Venezia, voto: 2,5. Film che dimostra bene quanto sia assurdo il concorso del cinema di Venezia e quanto possano essere incompetenti e inconsapevolmente reazionari i giurati. Regia e soprattutto sceneggiatura di un pessimo e assurdamente sopravvalutato regista biecamente postmoderno. Film sin da subito stoltamente reazionario, si apre con un attacco da destra pesantissimo e del tutto gratuito persino alla Rivoluzione francese, luogo di nascita della modernità e più importante rivoluzione borghese.

ll Colibrì di Francesca Archibugi, con Pierfrancesco Favino, Bérénice Bejo, Laura Morante, drammatico, Italia 2022, nomination miglior attrice non protagonista a Kasia Smutniak e miglior canzone a Caro amore lontanissimo ai nastri d’Argento 2023 e nomination miglior David giovani, miglior sceneggiatura non originale ad Archibugi, miglior canzone e trucco ai David di Donatello 2023, voto: 2,5. Fra i film italiani premiati dell’anno è certamente il più ingiustamente sopravvalutato. Tanto il contenuto che la forma del film sono privi di qualsiasi qualità e decisamente sciatti. La vicenda è del tutto priva di sostanza, di motivi di interesse, non è realistica e tantomeno verosimile. I personaggi sono del tutto atipici e poco credibili. Il film non solo non è in alcun modo godibile dal punto di vista estetico, ma non è nemmeno gradevole. Si tratta di un prodotto del tutto scadente al punto da non essere nemmeno una merce dell’industria culturale, né un film culinario o di evasione. Il Colibrì è a tal punto insignificante da risultare ben presto noioso e francamente insostenibile.

L’ombra di Caravaggio di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, drammatico, Italia 2022, nomination miglior montaggio, fotografia, scenografia e casting director ai Nastri d’argento, nomination miglior scenografia costumi e trucco ai David di Donatello, dove vince il premio per l’acconciatura e il David giovani, voto: 2,5. Film da subito insostenibile, scontato e inutilmente caricato e pieno di pregiudizi. Del tutto irrealistico e inverosimile, privo di aspetti sostanziali e nemmeno piacevole, preoccupa che sia stato il più apprezzato dalla giuria giovanile.

Amanda di Carolina Cavalli, commedia, Italia 2022, nomination miglior regista esordiente e migliore attrice a Benedetta Porcaroli sia ai Nastri d’argento, sia ai David di Donatello per i quali è stata candidata come migliore attrice non protagonista Giovanna Mezzogiorno, voto: 3-. Film del tutto inconsistente, che dimostra come purtroppo molti giovani registi nel nostro paese non hanno veramente nulla da comunicare. Del tutto sconsiderati i riconoscimenti ricevuti, presumibilmente per un istinto di conservazione corporativa di una categoria che, nella maggioranza dei casi, ha sempre meno di significativo da dire.

I racconti della domenica, La storia di un uomo perbene di Giovanni Virgilio, drammatico, Italia 2022, miglior fotografia a Giovanni Mammolotti a David di Donatello 2023, disponibile su Sky e Now, voto: 3-. Film davvero pessimo, sotto tuti i punti di vista.

Rodeo di Lola Quivoron, drammatico, Francia 2022, premio Speciale della Giuria al Torino film festival, voto 3-. Film brutto da tutti i punti di vista, assolutamente da evitare.

Mes petites amoureuses - I miei primi piccoli amori di Jean Eustache, drammatico, Francia 1974, voto: 3-. Film balordamente anonimo, giustamente stroncato quando uscito, viene rilanciato oggi a dimostrazione di quanto la (a-)critica sia divenuta oggi ultra rovescista. Assolutamente da evitare.

Lovely Boy di Francesco Lettieri, drammatico, Italia 2021, su sky now, voto: 3-, nomination miglior attore ad Andrea Carpenzano ai Nastri d’argento 2022. Film privo di qualsiasi qualità, una mera perdita di tempo.

La primavera della mia vita di Zavvo Nicolosi, commedia, Italia 2023, miglior colonna sonora a Antonio Di Martino e Colapesce ai Nastri d’argento, voto: 3. Film del tutto insostenibile, alla maniera di Ciprì e Maresco, insopportabilmente postmoderno e del tutto inutile e futile. Anche dal punto di vista musicale gli autori sono decisamente sopravvalutati.

Asteroid City di Wes Anderson, con Scarlett Johansson, Tom Hanks, e Tilda Swinton, sentimentale, commedia, Usa 2023, voto: 3. Film senza capo né coda, esemplare nel dimostrare la natura irrazionale e reazionaria dell’ideologia post moderna da cui il film è completamente pervaso, risultando del tutto insostenibile.

Everything Everywhere all at Once di Dan Kwan, Daniel Scheinert, azione, Usa 2022, ha ottenuto 10 candidature e vinto 7 Premi Oscar fra cui miglior film, regia, sceneggiatura non originale, montaggio, attrice, 6 candidature e vinto 2 Golden Globes, 10 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 1 candidatura a British Independent. Il film è stato premiato a National Board, 13 candidature e ha vinto 5 Critics Choice Award (fra cui miglior film, regia, montaggio, sceneggiatura non originale), ha vinto 4 SAG Awards, 7 candidature e vinto 6 Spirit Awards, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, ha vinto un premio ai CDG Awards, ha vinto un premio ai Producers Guild. Il film è stato premiato a AFI Awards, 2 candidature e vinto un premio ai NSFC Awards, ha vinto 3 Critics Choice Super, voto: 3; sicuramente fra i film più assurdamente sopravvalutati dell’anno. I riconoscimenti ricevuti dimostrano quanto i sedicenti “critici” siano completamente accecati dall’ideologica irrazionalista dominante postmoderna e abbiano proprio per questo posizioni più apertamente reazionarie della stessa industria culturale statunitense. Si tratta di un film insostenibilmente demenziale, del tutto antirealistico, completamente inverosimile, realizzato alla maniera dei film da sala parrocchiale, pura droga per il popolo, per di più d’infima qualità. Anche il contenuto, oltre alla forma, riesce a essere il massimo del reazionario portando lo spettatore a impersonarsi nel piccolo borghese, che ha il suo principale nemico nel fisco, in quanto fa di tutto per evadere in modo truffaldino le tasse. Dunque il male nel multiverso è impersonato dall’impiegata dell’agenzia delle entrate.

ll pataffio di Francesco Lagi, commedia, Italia, Belgio 2022, voto: 3. Indecente ripresa epigonale e volgarizzazione del classico L’armata Brancaleone, non si capisce come un film del genere possa essere presentato in un festival internazionale, per quanto di seconda categoria, come quello di Locarno. Il manierismo non è mai particolarmente interessante, in particolare quando si riduce a fare un film alla maniera di una commedia, tutto sommato di non grande spessore, come il film di Monicelli, che in confronto a questo rifacimento rischia di apparire un capolavoro. Anche il premio ai David di Donatello per la migliore colonna sonora a Stefano Bollani è segno dei tempi e della decadenza dell’attuale cinema italiano, in quanto sembra una debole ripresa della colonna sonora de L’armata Brancaleone.

Resta con me è una serie televisiva drammatica italiana trasmessa in prima serata su Rai 1, creata dallo scrittore Maurizio De Giovanni, diretta da Monica Vullo, nomination a miglior serie drammatica ai Nastri d’argento, voto; 3. Serie assolutamente insostenibile e fatta davvero male sotto tutti i punti di vista.

Marcel! di Jasmine Trinca, con Alba Rohrwacher, drammatico, Italia 2022, nomination miglior regista esordiente ai David di Donatello e ai Nastri d’argento, in cui è candidato anche per i migliori costumi, voto: 3. L’impressione è che sia un pessimo prodotto del malvezzo italiano delle raccomandazioni. Fa davvero paura che un film tanto inconsistente possa portare alla candidatura per la migliore regista esordiente. Il cinema italiano da anni in crisi nera, come l’intero paese, quest’anno sembra aver toccato da tutti i punti di vista il livello più basso dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Daisies - Le margheritine di Vera Chytilovám, commedia, Cecoslovacchia 1966, voto: 3. Film intollerabilmente post moderno, interessante in quanto mostra come tutto quanto di irrazionale e immorale provenisse dai paesi socialisti sia stato ed è ancora oggi sopravvalutato nel mondo occidentale. A ulteriore dimostrazione che la dissidenza non può essere considerata un valore in sé, perché può essere costruttiva e di sinistra, ma anche puramente distruttiva e di destra.

Frankenstein Junior di Mel Brooks con Gene Wilder, comico, Usa 1974, nomination miglior sceneggiatura non originale a Mel Brooks e Gene Wilder ai premi Oscar 1975, voto: 3. Torna nelle sale, in versione restaurata, uno dei film più assurdamente sopravvalutati. Rivisto oggi il film appare davvero penoso, con contenuti maschilisti al quanto insopportabili.

Fresch di Mimi Cave, horror thriller, Usa 2022, nomination miglior film tv a Critics Choice Award 2023, su Disney +, voto: 3. Spaventoso film sado-maso con un voyerismo sostanzialmente pornografico. Unico aspetto positivo: fornire un giudizio realistico sull’aberrazione del cannibalismo esaltato da Guadagnino e dall’immancabile “Il manifesto”.

Godland – Nella terra di Dio di Hlynur Palmason, drammatico, Danimarca, Islanda, Francia e Svezia, nomination miglior film straniero a Independent Spirit Awards 2024, nomination miglior attore europeo a Elliott Crosset Hove, voto: 3. Una noia mortale, film sconclusionato, senza arte né parte. Non si riesce a capire perché spendere energie, risorse e contribuire a distruggere l’ambiente per una merce dell’industria culturale di modestissima qualità.

Napoleon di Ridley Scott, con Joaquin Phoenix, Rupert Everett, drammatico, Usa, Gran Bretagna 2023, voto: 3. Peggio di così era davvero difficile fare. Per quanto le aspettative potessero essere basse, non si tratta nemmeno di un discreto prodotto di evasione dell’industria culturale, come era lecito immaginare. La vicenda di Napoleone è narrata dal peggior punto di vista possibile, quello di un cameriere inglese per giunta ubriaco.

Navalny di Daniel Roher, Usa 2022, premiato come miglior documentario agli Oscar, ai BAFTA, a Sundance, voto: 3. Film di mera propaganda guerrafondaia, filoimperialista e russofoba, può essere utile esclusivamente per comprendere come si costruisce un eroe di carta e come si realizzano materiali propagandistici ben rifiniti. Utile anche a comprendere quanto l’ideologia filoimperialista condizioni la scelta dei film da premiare.

Fuoco fatuo di João Pedro Rodrigues, musical, Portogallo, Francia 2022, voto 3+. Pessimo film tutto improntato alla ideologia postmoderna e irrazionalista che domina fra gli intellettuali tradizionali della vecchia Europa continentale conservatrice e reazionaria.

Hunters serie televisiva statunitense del 2020, scritta e ideata da David Weil, giunta alla seconda stagione, voto: 3+. Come generalmente accade la seconda stagione è insostenibile, nel caso specifico diviene centrale l’elemento decisamente ambiguo della prima serie, in cui si sostiene che ogni efferatezza da parte degli ebrei nel dare la caccia ai nazisti sarebbe giustificata.

Giulia di Ciro De Caro, drammatico, Italia 2022, voto: 3+, nomination miglior film commedia ai Nastri d’argento 2022 e nomination migliore attrice a Rosa Pallasciano anche ai David di Donatello. Solito pessimo film postmoderno italiano, che ama in modo sconsiderato il grottesco e il rimestare nel torbido.

In viaggio di Gianfranco Rosi, Italia 2022, disponibile su Rai Play, nomination come miglior documentario ai David di Donatello, voto: 3+. Film che assemblea immagini di repertorio tratte dai viaggi di Bergoglio, è interessante esclusivamente in quanto, del tutto involontariamente, smentisce tutte le presunte interpretazioni volte a considerare un papa gesuita un progressista. Non solo i discorsi sono improntati al più banale senso comune, che si arresta solo alla superficie delle cose, mentre appare evidente come il culto per il papa sia legato alle forme più arcaiche e primitive di religiosità, non a caso molto in voga fra le masse sottoproletarie. Inoltre il solito vezzo postmoderno di eliminare le scritte e la voce narrante, depotenzia e rende poco significativi anche gli aspetti sostanziali che il documentario si limita a sfiorare, come la difesa a spada tratta di membri della chiesa quasi certamente implicati in casi di pedofilia. Altro aspetto significativo, le masse pronte ad accogliere il papa in Brasile e i pochissimi fedeli a Cuba.

Dante di Pupi Avati con Sergio Castellitto, biografico, Italia 2022, nomination miglior trucco ai David di Donatello, voto: 3,5. Film davvero pessimo sotto tutti i punti di vista. Molto carente dal punto di vista formale, è codino e reazionario. Coglie e svilisce solo gli aspetti più esteriori della vicenda di Dante, puntando esclusivamente sul sensazionalismo.

Mon Crime - La colpevole sono io di François Ozon, con Nadia Tereszkiewicz, Isabelle Huppert e Fabrice Luchini, drammatico, Francia 2023, voto: 3,5. Film davvero insulso, tocca in modo del tutto acritico un aspetto reazionario della nostra società, cioè come i soprusi degli uomini contro le donne portino a reazioni securitarie che fanno il gioco dell’estrema destra.

X – A Sexy Horror Story di Ti West, horror, Usa 2022, voto: 3,5. Il solito pessimo film horror estivo, improntato programmaticamente alla distruzione della ragione, all’irrealismo e all’inverosimile, con in più uno sguardo maschilista sulle donne davvero insopportabile. Il film non è nemmeno piacevole, tanto è strampalato. Ci voleva il coraggio de “Il manifesto” per recensirlo e consigliarlo.

Following di Christopher Nolan, commedia nera, Gran Bretagna 1998, voto: 3,5. Opera prima di Nolan, distribuita in sala per lanciare Oppenheimer, dimostra quanto questo regista sia sopravvalutato. Il film, certamente curato dal punto di vista formale, è del tutto privo di contenuti sostanziali e diviene presto intollerabilmente noioso.

EO di Jerzy Skolimowski, drammatico, Polonia, Italia 2022, ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar per miglior film straniero, premio della giuria al Festival di Cannes, 2 candidature e vinto un premio ai European Film Awards, 1 candidatura a Cesar. Il film è stato premiato a National Board, ha vinto 2 NSFC Awards quale miglior film straniero, voto: 3,5. Il film, esaltato dall’unico quotidiano sedicente comunista italiano, è vergognosamente postmoderno, a ulteriore dimostrazione del fatto che i critici cinefili della a-sinistra considerano essere radicali il sostenere in modo incondizionato e del tutto acritico gli aspetti più irrazionalisti dell’ideologia dominante.

Mare fuori è una serie televisiva italiana prodotta da Rai Fiction e Picomedia, distribuita a partire dal 2020 da Netflix, miglior serie dell’anno ai Nastri d’Argento, campione di incassi voto 3,5. Serie tv del tutto insostenibile, banalissima, fatta con i piedi, ultrascontata, piena di stereotipi anche razzisti, in tutto e per tutto simile a una telenovela, è veramente assurdo il successo di pubblico e di critica che ha incontrato. Veramente viviamo in tempi oscuri!

Prey di Dan Trachtenberg, azione, drammatico, horror, Usa 2022, nomination miglior film tv Critics Choice Award 2023, voto: 3,5. Film sopravvalutato e del tutto inutile, si tratta di una merce male confezionata dell’industria culturale.

Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores, drammatico, Italia 2023, con Toni Servillo e Sara Serraiocco, nomination miglior film, attore non protagonista a Fabrizio Bentivoglio, fotografia, scenografia e costumi ai Nastri d’Argento 2023, voto: 3,5. Film sostanzialmente postmoderno, senza arte né parte, decisamente soporifero e assurdamente sopravvalutato ai Nastri d’Argento.

I pionieri di Luca Scivoletto, drammatico, Italia 2022, voto: 3,5. Film animato da una stupida e superficiale critica sociale, dopo poco diviene intollerabile per la sua incapacità di andare al di là dei più triti luoghi comuni.

Lo scontro (Beef) è una serie televisiva statunitense del 2023 per Netflix, commedia nera, nomination miglior miniserie, miglior attore, miglior attrice Emmy Awards, voto: 3,5. Serie tutta incentrata su una trovata, valida al massimo per realizzare un cortometraggio, ossia portare Duel alle estreme conseguenze, fino a renderlo comicamente paradossale.

Beetlejuice - Spiritello porcello di Tim Burton, con Alec Baldwin, Geena Davis, Michael Keaton, Winona Ryder, commedia, fantasy, Usa 1988, disponibile su Now e Sky, miglior trucco ai premi Oscar 1989, voto: 3,5. Film stupido e sostanzialmente intollerabile, non si capisce come si possa riproporre in sala un prodotto così mediocre dell’industria culturale.

Blonde di Andrew Dominik, biografico e drammatico, Usa 2022, ha ottenuto 1 candidatura a premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a SAG Awards per la migliore attrice protagonista ad Ana de Armas, voto: 3,5. Pessimo film, lunghissimo e assolutamente monocorde, tutto costruito su uno schema pseudofreudiano per cui la vita e la morte della nota diva sarebbero state interamente condizionate dal non aver conosciuto il padre. Pessima anche la trovata del feto che si rivolge alla madre, colpevole di volerlo uccidere. Predomina ancora una volta la prospettiva del cameriere, per cui non sarebbe importante Marylin Monroe, ma la persona che si nasconde dietro un mito artefatto. Decisamente sopravvalutate le molteplici nomination di un’attrice con una interpretazione monocorde e sostanzialmente incapace di effetto di straniamento.

Omicidio nel West End di Tom George, thriller, storico, USA 2022, distribuito da Disney +, nomination miglior film britannico, voto: 3,5. Parodia demenziale dei film gialli, decisamente noiosa.

An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White, commedia, Irlanda e Gran Bretagna 2022, premio Oscar miglior cortometraggio, voto: 4-. Assurdamente sopravvalutato, si tratta di un cortometraggio improntato alla più noiosa e scontata ideologia irrazionalistica postmoderna.

Aftersun di Charlotte Wells, drammatico, Gran Bretagna e Usa 2022, ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar per il miglior attore, 4 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 1 candidatura agli European Film Awards, 15 candidature e vinto 6 British Independent, è stato premiato a National Board, 3 candidature a Critics Choice Award, 5 candidature e vinto un premio a Spirit Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, 3 candidature e vinto un premio ai NSFC Awards. I premi vinti sono per il miglior regista esordiente, voto: 4-. Film minimal-qualunquista e improntato alle più banale ideologia dominante postmoderna, funzionale alla distruzione della ragione e dell’arte. Certamente fra i film più sopravvalutati dell’anno, risulta di una banalità sconfortante.

Gigi la legge di Alessandro Comodin, documentario, Italia 2022, premio speciale della regia al festival di Locarno, voto: 4-. Film del tutto superfluo, postmoderno, minimal-qualunquista, noioso e assurdamente sopravvalutato. Decisamente da evitare.

Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi, drammatico, Italia, Francia e Belgio 2022, premio della giuria al festival di Cannes 2022, David di Donatelo come miglior film, sceneggiatura non originale, montaggio e suono, disponibile su SKYCINEMA2, voto: 4-. Film balordamente sopravvalutato, dimostra nel modo più eclatante il livello più basso raggiunto dal cinema italiano. Le otto montagne è un film noioso, fondamentalmente irrazionale e reazionario, stupidamente lungo, lezioso, furbetto, inverosimile e scontato.

Nope di Jordan Peele, horror, Usa 2022, il film ha ottenuto 1 candidatura a Writers Guild Awards, 1 candidatura a CDG Awards, è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a NSFC Awards, voto: 4-. Film e regista decisamente sopravvalutati, per una merce dell’industria culturale di genere irrazionalista. Peraltro non sviluppa i possibili aspetti progressivi del film di genere, ma piuttosto quelli più reazionari. Per cui gli alieni sarebbero delle belve pronte a divorare gli umani. I protagonisti sono due piccoli imprenditori agricoli, cioè quanto di più reazionario si possa immaginare, che decidono di affrontare da soli il pericolo alieno per poter salvare la propria azienda e non doverla più mettere al servizio del mondo del cinema, privo di valori. Gli alieni, prototipo del diverso, dello straniero e, storicamente, negli Usa, del comunista, sono presentati come dei mostri crudeli. Ritroviamo, dunque, i classici prototipi del cinema reazionario a opera di un regista assurdamente spacciato come progressista.

Falcon Lake di Charlotte Le Bon, drammatico, Canada 2022, nomination miglior film d'esordio ai Cesar 2023, disponibile su raiplay, voto: 4-. Film minimalqualunquista, dopo un po' lo si abbandona in quanto diviene evidente che proseguire è una inutile perdita di tempo.

Crimes of the future di David Cronenberg, con Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, fantascienza, Usa 2022, disponibile su Sky Now, voto: 4-. Film disgustoso, naturalmente postmoderno, con il gusto per l’orrido e un’aria saccente e intellettualoide da secentismo programmatico, con lo smodato gusto del regista di ammirarsi la lingua.

Arcane, serie animata statunitense, su netflix, voto 4-. Per quanto ben confezionata si tratta di una noiosissima merce dell’industria culturale statunitense, tratta da un video gioco. È stata considerata fra le migliori serie animate dell’anno, a dimostrazione che si tratta di un genere di bassa qualità e di un anno particolarmente oscuro.

Casco d’oro di Jacques Becker con Simone Signoret, Serge Reggiani, drammatico, Francia 1952, voto: 4-. Ennesimo film del tutto da dimenticare riproposto in prima visione in versione restaurata, utile esclusivamente per comprendere quanto assurda sia l’ondata revisionista che ha portato a rivalutare film e cineasti a ragione posti in secondo piano quando ancora c’era una critica cinematografica degna del termine.

The Killer di David Fincher con Michael Fassbender, Tilda Swinton, azione, avventura, Usa 2023, disponibile su Netflix, voto: 4. Non si capisce come un regista quotato e di un certo livello sia caduto così in basso, realizzando un film in fin dei conti insostenibile.

La vita bugiarda degli adulti è una serie televisiva italiana diretta da Edoardo De Angelis, tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e distribuita internazionalmente su Netflix, voto: 4. Serie inverosimile e di bassa qualità, annoia ben presto.

Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, con Michael J. Fox, avventura, commedia, Usa 1985, voto 4. Film davvero senza qualità, è difficile comprendere tutto il suo successo e la sua riproposizione in prima visione.

Surface è una serie di genere thriller e psicologico del 2022 girata in Usa, voto: 4. Si compone di una stagione di 8 episodi. Serie molto hitchcockiana, è decisamente piacevole e al quanto interessante. Ben rifinita e recitata ha qualche aspetto di critica sociale e al patriarcato, con qualche accenno al razzismo. Certo il fatto che il personaggio positivo è impersonato da un poliziotto dimostra al solito lo sfondo fascistoide statunitense. La serie mescola sapientemente i temi di due celebri film di Hitchcock: Notorius e Vertigo.

Nel quarto episodio ci sono significativi colpi di scena che rendono la serie più intrigante, ma che potrebbero rimettere in discussione gli aspetti critici emersi nelle serie precedenti.

Nella seconda metà degli episodi la serie degenera progressivamente sino a divenire insostenibile, inverosimile, di fatto reazionaria.

Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è una miniserie televisiva statunitense del 2022, basata sulla biografia del serial killer cannibale Jeffrey Dahmer, che terrorizzò lo Stato del Wisconsin tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. La miniserie, composta da 10 puntate, è stata pubblicata su Netflix, nomination miglior miniserie Golden e Critic super, voto: 4. Serie francamente insostenibile, unico motivo di reale interesse è che la polizia di fatto per troppo tempo non fa nulla contro questo spaventoso serial killer in quanto uccide uomini delle classi e delle etnie più deboli, con tendenze omosessuali e vive in un quartiere ultraperiferico.

Moonage Daydream di Brett Morgen, con David Bowie, documentario, Usa 2022, distribuito da Prime video, una candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards per la migliore sceneggiatura di un doc., voto: 4. Moonage Daydream è un noiosissimo documentario su David Bowie, incentrato per lo più su penose interviste, in cui il cantante espone la sua miserrima visione del mondo irrazionalista, nietzschiana e postmoderna. Mentre l’unica cosa che andava documentata, cioè le sue performance musicali, sono alquanto scadenti per risparmiare sui diritti di autore. Anche la ricostruzione storica è del tutto assente e, in tal modo, della produzione del cantante, estraniata dal suo mondo storico, non si capisce nulla, anche perché mancano i sottotitoli in italiano delle canzoni, che trattandosi di un documentario sarebbero stati utili. Comunque, la parabola del cantante è segno dei tempi, di un’epoca storica di riflusso nel privato, di abbandono del mondo storico e politico e di affermazione dell’irrazionalismo postmoderno, veicolato in particolare attraverso Nietzsche. Certo, da questo punto di vista, Bowie nel suo genere è almeno un pioniere, a differenza di quanti al giorno d’oggi continuano a riproporre, da stanchi epigoni, quella che è ormai divenuta la vulgata postmoderna.

Red di Domee Shi, animazione, Usa 2022, nomination miglior film di animazione agli Oscar, Golden Globes, Bafta e Critics Choice Award 2023, prodotto dalla Pixar e distribuito su Disney + voto: 4. Sotto il controllo della Disney la Pixar è stata sempre più normalizzata fino a perdere i propri tratti caratteristici. Il film, insostenibile per gli adulti, non è nemmeno troppo adatto ai bambini. Da una parte vi è la completa omologazione all’industria culturale, dall’altra una trovata metaforica che rende tutta la vicenda estremamente inverosimile e, di fatto, infantile.

House of the dragon è una serie Tv statunitense di genere fantasy del 2022, ideata da Ryan J. Condal e George R.R. Martin. La serie ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, ha vinto un premio ai CDG Awards, voto: 4. Vista l’incetta di premi, abbiamo deciso di costringerci a vedere tutti gli episodi di questa pessima serie, indubbiamente fra le più sopravvalutate. La serie, di genere fantasy, racconta una storia per bambini. Quindi è sostanzialmente insostenibile a un pubblico adulto, ma d’altra parte non adatta ai bambini per la crudezza della vicenda. La serie cerca di darsi un tono, affrontando un tema sostanziale come l’emancipazione della donna, ma lo fa nel modo peggiore e più reazionario. Nel caso specifico l’emancipazione da realizzare sarebbe quella di consentire a una donna di succedere al trono di una monarchia assoluta, in cui si organizzano matrimoni con bambine. Quindi, invece di mostrare come la lotta per l’emancipazione della donna non possa realizzarsi in una monarchia assoluta, dove di fatto nessuno è realmente libero ed emancipato, si fa credere che una donna che riesca ad assumere un potere di fatto dispotico, costituirebbe un passo sostanziale nell’emancipazione femminile.

La pessima trovata dei draghi si dimostra utile come metafora della moderna guerra aerea. Gli aspetti terroristici di quest’ultima vengono completamente occultati, tanto che i paesi del terzo mondo aggrediti imperialisticamente, sono presentati come abitati da crudeli selvaggi, identificati come animali e pirati. Mentre anche il personaggio decisamente più apertamente fascista, viene presentato come un del tutto irrealistico eroe in quanto schiaccia nella violenza la resistenza dei popoli del sud del mondo. Dinanzi a tali posizioni ultra imperialiste diviene risibile l’attenzione rivolta a criticare la violenza verso gli animali, senza contare che si tratta di un aspetto del tutto inverosimile rispetto all’epoca in cui è ambientata la vicenda.

La serie, che vorrebbe darsi un tono mettendo in scena la forma odierna della lotta per l’emancipazione della donna in un paese occidentale a capitalismo avanzato, appare del tutto fuori luogo rispetto al mondo medievale in cui House of the dragon è ambientata. Sanza contare che la serie è, in realtà, piena zeppa dei peggiori preconcetti maschilisti della odierna società patriarcale.

Il quinto e sesto episodio sono avvincenti, ma non hanno nulla di significativo da comunicare. Si dà per scontata una società ultra gerarchica senza mai accennare allo sfruttamento delle classi subalterne e ai conflitti sociali. Si tratta solo di congiure per il potere all’interno della classe politicamente dirigente, che pare essere anche la classe dominante dal punto di vista economico. Sembra che la serie voglia dare a intendere che esisterebbe esclusivamente la volontà di potenza che porta a un uso smodato della violenza più turpe senza un minimo di critica.

Si tratta, dunque, di una serie assurdamente sopravvalutata e tutta giocata intorno a intrighi di corte fra personaggi che spiccano solo per il cinismo da cretini e la crudeltà che li caratterizzano. Mancando una qualsiasi alternativa, la critica sociale della serie è sostanzialmente nulla. Anzi, portando gli spettatori a impersonarsi nei personaggi della corte, sembra naturalizzare il loro ottuso cinismo.

Gli ultimi tre episodi confermano l’impostazione di fondo: non esistono buoni o cattivi, in quanto tutti sarebbero cinici assetati di potere e mossi dalla volontà di potenza. Ognuno insegue nella serie le proprie piccole ambizioni individualiste, per cui si giustifica la concezione reazionaria irrazionalista e immorale della volontà di potenza quale fondamento della natura e della storia.

Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni, commedia, Italia 2022, miglior attore commedia a Filippo Timi e Francesco Sciannasu ai Nastri d’argento, distribuito su Netflix, voto 4. Particolarmente assurda la nomination per il miglior soggetto ai Nastri d’argento. Il film è la classica commediola all’italiana che si guarda bene di toccare problematiche politiche, economiche e sociali. Mentre affronta nel modo più beceramente liberista il tema complesso della maternità surrogata.

Una donna sposata di Jean-Luc Godard, drammatico, Francia 1964, voto: 4. Film che dimostra quanto potesse essere ideologica la sedicente critica che ha esaltato del tutto acriticamente la postmoderna nouvelle vague.

Brado di Kim Rossi Stuart, drammatico, Italia 2022, nomination per la miglior regia, miglior attore non protagonista a Saul Nanni, migliore sceneggiatura ai Nastri d’argento e miglior sceneggiatura non originale ai David di Donatello, voto: 4. Del tutto immeritate le nomination che ha ricevuto, il film è in modo insensato sopravvalutato. Brado è noioso, non affronta temi sostanziali, non offre godimento estetico, ha personaggi schematici, poco dialettici e per nulla tipici.

Il commissario Ricciardi seconda stagione su Raypaly, serie gialla italiana del 2022, voto: 4. La serie nella seconda stagione si riduce a una cattiva copia de Il commissario Montalbano.

PacifictionUn mondo sommerso, drammatico, Francia, Spagna 2022, miglior regia a Albert Serra, miglior attore a Benoît Magimel e miglior fotografia a Lumiere Awards 2023, gli ultimi due premiati anche a Cesar 2023, voto: 4. Considerato fra i migliori film francesi dell’anno, idolatrato dalla maggioranza dei critici di Il manifesto, il film è più che deludente. Sfiora un tema significativo, cioè i test nucleari francesi nelle colonie della Polinesia, ma è quasi un pretesto per un regista ultra formalista e post moderno che non fa che rimirarsi la lingua per quasi tre ore.

Black Panther - Wakanda Forever di Ryan Coogler, azione, avventura, fantascienza, Usa 2022 distribuito da Disney +, diverse nomination a premi secondari agli Oscar, voto: 4+. Insostenibile, come sostanzialmente tutti i film di supereroi, in quanto oltre a essere decisamente irrealistici e inverosimili non hanno nulla di sostanziale da trasmettere, sono prodotti di evasione, adatti al massimo a un pubblico infantile che non ha voglia di crescere. Gli unici aspetti significativi sono la denuncia delle potenze imperialiste nelle politiche estrattiviste. D’altra parte si esalta una società primitiva, chiusa in se stessa, con una monarchia assolutistica. Infine si propone un futuro involontariamente distopico in cui vi è un grande sviluppo tecnologico posto al servizio di società estremamente arcaiche, quantomeno, dal punto di vista politico-sociale.

Stringimi forte di Mathieu Amalric, drammatico, Francia 2021, disponibile su rai play, nomination miglior attrice a Vicky Krieps e migliore sceneggiatura non originale a Cesar 2022, voto: 4+. Film lento, noioso, molto difficile da capire, richiede uno sforzo del tutto inutile dal momento che non affronta questioni sostanziali e si affida al postmoderno.

I pazienti del dottor Garcia serie drammatica spagnola, miglior serie televisiva straniera a Critic choice Awards, distribuita da Netflix, voto: 4+. L’ambientazione nella Guerra civile spagnola promette bene e anche per questo la serie risulta decisamente deludente. Fatta male, da chi non ha senso storico e politico, male interpretata e quasi sempre inverosimile.

Anatomia di una caduta di Justine Triet, drammatico, Francia 2023, palma d'oro miglior film al festival di Cannes 2023, nomination miglior film, miglio regista, sceneggiatore, migliore attrice europea a Sandra Hüller a European Film Awards 2023, voto: 4+. Certamente fra i film più sopravalutati dell’anno, vorrebbe trovare il giusto mezzo fra film d’autore e film di genere, ma fallisce. Il film è assurdamente lungo, noioso e senza una conclusione adeguata nello stile dei peggiori film di autore, cioè snob e postmoderni, e non intrigante e piacevole come dovrebbe essere un film di genere.

Nido di Vipere di Kim Yong-Hoon, drammatico, Corea del sud 2020, voto: 4,5. Film insostenibile, privo di significato sostanziale e inutilmente contorto e difficile da seguire.

Il corsetto dell'imperatrice di Marie Kreutzer, biografico, Austria, Francia, Germania e Lussemburgo 2022, disponibile sul web, agli Oscar europei ha ottenuto le nomination a miglior film, regia e vinto il premio di migliore attrice europea con Vicky Krieps, voto: 4,5. Quest’ultimo premio è meritato, mentre le altre due nomination, come la nomination a miglior film straniero a Bafta e Independent Spirit Awards 2023, sono certamente sopravvalutate, nonostante l’annata particolarmente infelice per i film europei. Il film pretende di reinterpretare in chiave femminista la figura dell’imperatrice. Così emerge in particolare la denuncia della condizione della donna, scelta dall’imperatore per il solo ruolo di rappresentanza. D’altra parte, per quanto sia attuale e importante la lotta per l’emancipazione della donna, concentrare un intero film su una donna ultraprivilegiata del 1878 è qualcosa di privo anche del minimo sano buon senso. Emergono, peraltro, i già noti, ma al solito assolutamente sopravvalutati, limiti interclassisti del femminismo. Per cui non emerge per niente il conflitto fra le libertà, cioè ci si interessa solo della libertà dell’imperatrice nel suo ruolo sociale e si pone del tutto in secondo piano la questione della libertà delle persone al suo servizio. Il film è formalmente valido, ma in quanto inconsistente dal punto di vista del plot, finisce con l’annoiare.

The Last of us serie televisiva statunitense ideata da Craig Mazin e Neil Druckmann, adattamento dell’omonimo videogioco in nove episodi, su Sky Atlantic, voto 4,5. Serie piuttosto noiosa, che non affronta nessun tema sostanziale.

Mina Settembre seconda stagione in 12 episodi della serie drammatica televisiva italiana diretta da Tiziana Aristarco, con Serena Rossi, liberamente tratta da racconti di Maurizio De Giovanni. La serie è disponibile su RaiPlay, voto: 4,5. La serie tende a divenire un format piuttosto ripetitivo e noioso, per certi aspetti simile a una telenovela. Il poco di significativo da dire è stato già ampiamente esaurito nella prima stagione. Resta la valida ambientazione nei quartieri popolari napoletani e la significativa trovata di prendere come protagonista una assistente sociale che si occupa dei più deboli.

Fleishman a pezzi (Fleishman Is In trouble) miniserie televisiva statunitense creata e scritta da Taffy Brodesser-Akner, moltissime nomination, fra cui miglior miniserie Emmy, in 8 episodi su Disney+, voto: 4,5. Serie brillante, divertente, godibile, molto rapida e ben costruita. Al solito l’industria culturale a stelle e strisce realizza merci di buona qualità formale, ma sostanzialmente prive di un reale contenuto sostanziale. Anche se qualche riferimento critico al potere del denaro e all’importanza del lavoro pubblico pongono la serie al di sopra della media.

Come spesso avviene negli Stati uniti le prese di posizione progressiste servono per meglio normalizzare il solito sostegno all’imperialismo occidentale. Inoltre la serie, dopo aver mostrato il suo lato smart nel primo episodio, tende a divenire sempre più soporifera non avendo nulla di significativo da aggiungere.

Abbott Elementary seconda stagione della serie televisiva brillante statunitense creata da Quinta Brunson, 2023. La serie ha ottenuto 4 candidature e vinto 3 Golden Globes, 4 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, 2 candidature e vinto un premio ai Spirit Awards, 2 candidature a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Producers Guild. La serie è stato premiata a AFI Awards, disponibile su Disney +, voto: 4,5. La seconda stagione si rivela, come troppo spesso avviene, del tutto controproducente, non avendo nulla di significativo da aggiungere alla prima serie.

Mixed by Erry di Sydney Sibilia, commedia, Italia 2023, nomination miglior commedia, sceneggiatura, scenografia, canzone, casting director ai Nastri d’argento, voto: 4,5. Il film è ben architettato ed è a tratti anche godibile, peccato che medi un contenuto assolutamente reazionario, in cui si esalta il genio napoletano della truffa, raccontato dal punto di vista di un protagonista in modo apologetico e del tutto acritico, irrealistico, inverosimile, atipico e adialettico.

Top Gun – Maverick di Joseph Kosinski, azione, Usa 2022, nomination miglior film, sceneggiatura, montaggio, etc. agli Oscar, nomination miglior film drammatico a Golden Globe, premiato per la migliore fotografia ai Critics Choice Award 2023, dove ha ricevuto anche la nomination a miglior film, film dell’anno all’American Film Institute Awards 2023, voto 4,5. Naturalmente fra i film più sinistramente sopravvalutati, in quanto è l’apologia di un’aggressione imperialistica preventiva all’Iran. Ritroviamo tutti i peggiori aspetti delle merci dell’industria culturale statunitense. Tutto è scontato e prevedibile. Significativo il parallelo con RRR, l’equivalente indiano di Top Gun. Dal punto di vista formale l’industria culturale statunitense è decisamente più avanzata di quella indiana, ma dal punto di vista del contenuto mentre quella indiana racconta, sebbene nel modo peggiore, una epopea antimperialista del passato, Top Gun pretende di realizzare l’epopea di una aggressione imperialista, da anni in preparazione, verso un paese del terzo mondo.

Il grande giorno di Massimo Venier, con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Italia 2022, nomination miglior commedia e migliore attrice commedia a Antonella Attilli ai Nastri d’argento, vince il David dello spettatore per il film con più spettatori, voto 4,5. Film puramente culinario, merce di mediocre qualità dell’industria culturale italiana, prodotto di pura evasione poco riuscito. Anche dal punto di vista della commedia la crisi del cinema italiano si dimostra allarmante.

Delta di Michele Vannucci, con Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio, drammatico Italia 2022, nomination a miglior fotografia, colonna sonora e miglior sonoro in presa diretta ai Nastri d’argento, voto 4,5. Il film parte in modo molto significativo affrontando alcune tematiche sostanziali di grande interesse, cioè come l’attuale società tenda a scatenare guerre fra poveri, per eliminare la lotta di classe dal basso, e contraddizioni fra necessaria difesa dell’ambiente, disoccupazione e sottoccupazione. Peccato che ben presto la contraddizione venga meno e si finisca di fatto con l’accettare la prospettiva della guerra fra poveri, in quanto prevale la pessima vulgata post moderna con il suo insano gusto per il grottesco e la irrefrenabile tendenza a rimestare nel torbido.

Pinocchio di Robert Zemeckis, commedia, drammatico, family, Usa 2022, distribuito da Diseny+, voto: 4,5. Il film di Zemeckis parte anche meglio di quello omonimo di Del Toro, che lo ha completamente oscurato. Ma perde ben presto i motivi di interesse, divenendo un noioso film per bambini dell’industria culturale. In tal modo il film, dinanzi al ben più interessante Pinocchio di Del Toro, perde ogni ragione di essere. Tanto più che ha anche cadute decisamente reazionarie confondendo il regno dei balocchi con l’utopismo rivoluzionario.

Fire of Love di Sara Dosa, Canada, Usa 2022, diversi riconoscimenti, fra cui nomination ai premi Oscar come miglior documentario, voto: 4,5. Documentario reazionario, che esalta la fuga dalla vita politica e storica di due intellettuali che abbandonano la lotta contro la guerra imperialista per tornare a una concezione romantica e regressiva di esaltazione irrazionale della potenza della natura, con annesso un rapporto malato fra eros e thanatos.

12/01/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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