Giusti: aumentare il livello dello scontro è necessario ma non basta

Come le classi lavoratrici devono affrontare questa fase? Lo chiediamo a Federico Giusti, RSU del sindacato SGB settore pubblico che sta organizzando numerose assemblee di lavoratori autoconvocati in tutta Italia.


 

 

La differenza tra il movimento degli autoconvocati attuale e quello degli anni ‘80 e ‘90, la necessità di darsi degli obiettivi e costruire attorno ad essi un’ampia convergenza. E capire che lo Stato e i suoi padroni stanno usando questa emergenza per mettere in piedi meccanismi di sorveglianza che serviranno a prevenire il necessario aumento dello scontro di classe che seguirà la fase 2, fatta di maggiore sfruttamento e peggiori condizioni di lavoro.

25/04/2020 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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