Guerra e media

Con Luca Cangemi, segreteria PCI, per parlare di guerra, informazione di guerra e propaganda, manipolazione dell’opinione pubblica che, ciononostante, è sempre più distante e diffidente verso le élite governative


Il video è dedicato alle complicate relazioni tra la guerra e l’informazione, che ormai si sta trasformando in pura e semplice propaganda, nonostante la quale i sondaggi ci dicono che circa il 60% degli italiani sono contrari a un intervento armato. Informazione, che addirittura si vuole salvaguardare con specifiche istituzioni di controllo, sia in Italia che negli Stati Uniti, dalle false notizie.

L’ospite Luca Cangemi, esponente della segreteria nazionale del PCI, mette in evidenza la rottura che si è verificata da vari decenni, a seguito della politica europea e della mala gestione della pandemia, tra i rappresentanti, il governo, da un lato e le masse dall’altro. Purtroppo i comunisti, a causa di vicende di grande portata e di questioni anche interne, non sono stati capaci di riempire questo vuoto, che invece è stato colmato da intellettuali, giornalisti, media a tendenza populista. 

A causa di questa carenza, il problema della pace viene posto in termini astratti, anche se la Russia ha da tempo fatto richieste precise che ci sembrano ragionevoli e non dannose per l’Europa che così si distaccherebbe finalmente dall’alleato-domino statunitense, i cui interessi non condivide, come ha sottolineato più volte Marco Travaglio.  

13/05/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. Ha studiato la riflessione sulla religione e ha fatto ricerca sul campo in America Latina. Ha pubblicato vari libri e articoli e fa parte dell’Associazione nazionale docenti universitari sostenitrice del ruolo pubblico e democratico dell’università.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: