La guerra continua e finirà come tra le due Coree?

Continua l’escalation della guerra in Ucraina. Gli occidentali non pensano ai negoziati, si prospetta una soluzione coreana


Vi proponiamo un altro video sulla guerra sempre per fare il punto della situazione. In particolare, analizzeremo la situazione militare presso Bakmut, dove l’esercito russo si è improvvisamente fermato, mentre a sud ad Adviika ha creato una sorta di accerchiamento inatteso e a seconda della reazione ucraina deciderà dove intervenire. 

L’altra questione affrontata è quella relativa alla recente notizia secondo cui i britannici invieranno in Ucraina proiettili all’uranio impoverito, che erano già stati usati nelle guerre nei Balcani anche dall’esercito italiano, i cui militari si sono ammalati proprio per avere occupato senza nessuna cautela zone bombardate con questo pericoloso materiale, dei cui preoccupanti effetti nessuno li aveva avvisati. Si tratta di un altro indizio che ci fa capire che gli occidentali non hanno nessuna intenzione di mettersi a negoziare con i russi; fatto confermato dal mandato di cattura della Corte penale internazionale contro Putin, istituzione non legata all’ONU e a cui non aderiscono Usa, Cina, Russia, Cuba, Sudan, Israele, India e Ucraina etc.

Infine, nello sciagurato caso di uso di bombe nucleari tattiche, toccherà all’esercito tedesco e a quello italiano che dovranno opporsi ad un possibile attacco da parte della Federazione russa, il cui avanzamento, come si era già stabilito all’epoca della guerra fredda, non dovrebbe superare la linea di Gorizia. Infatti, l’esercito ucraino non è certo preparato a fare uso di queste armi micidiali. Quindi, ancora una volta agli italiani verrà attribuito il ruolo di manovalanza in una guerra non decisa da noi e certo non per noi vantaggiosa.

Se veramente gli occidentali non pensano ai negoziati, potrebbe darsi che la guerra abbia una conclusione  momentanea, per poi riprendere successivamente in varie forme. Insomma, una soluzione alla coreana.

31/03/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. Ha studiato la riflessione sulla religione e ha fatto ricerca sul campo in America Latina. Ha pubblicato vari libri e articoli e fa parte dell’Associazione nazionale docenti universitari sostenitrice del ruolo pubblico e democratico dell’università.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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