L’economia politica del Novecento (II videolezione – Keynes e i monetaristi)

Secondo incontro di UniGramsci Pisa sulle teorie economiche successive a quella marxiana. In questa lezione si trattano la teoria generale di Keynes e la reazione della scuola monetarista di Chicago.


Keynes, con la sua teoria generale e con i suoi suggerimenti di politica economica, innova rispetto al laissez faire degli economisti marginalisti, invocando un ruolo dello Stato per promuovere la piena occupazione e prevenire le crisi.

Tuttavia il suo principale assillo è il sostegno della domanda mentre sottovaluta che tale sostegno impatta sul saggio del profitto.

La reazione della scuola monetarista è finalizzata principalmente a ripristinare i profitti. Sull’altare di questo obiettivo sono caldeggiati un adeguato livello di disoccupazione, i tagli alla spesa pubblica, le privatizzazioni, l’indipendenza delle banche centrali dai governi.

L’impianto di questa teoria dipende però da assunzioni aprioristiche non dimostrate e dall’esclusione di ipotesi alternative.

Se tuttavia questa teoria ha dominato nelle aule accademiche e le politiche da essa caldeggiate hanno dominato nella quasi totalità degli Stati occidentali è perché esse corrispondono agli interessi del capitale.

11/06/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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