Relazioni e interventi tenuti all’assemblea Contro la guerra in Venezuela che si è tenuta il 18 febbraio alla facoltà di lettere .

Sabato, 23 Febbraio 2019 22:31

La protesta dei pastori sardi

Con la privatizzazione delle terre e l’impianto dell’industria casearia il pastore è stato esposto ad una condizione di perenne precarietà che lo contrappone ciclicamente ai proprietari terrieri ed agli industriali.

Per la borghesia internazionale non basta seguire le regole della democrazia formale.
La lotta economica per riconoscere salari e diritti non può essere vinta senza una dimensione politica che rimetta strategicamente al centro la trasformazione sociale.
I mezzi necessari a contrastare la tendenza alla burocratizzazione delle funzioni direttive sono, in primo luogo, l’ispezione operaia e contadina, in secondo luogo la formazione costante di chiunque abbia ruoli dirigenziali.
Sabato, 23 Febbraio 2019 22:06

Futuro al lavoro o ai lavoratori?

La manifestazione di CGIL, CISL e UIL del 9 febbraio è stata la prima opposizione di massa alle politiche economiche del governo giallo-verde, e pur con le sue contraddizioni apre al rilancio della prospettiva di trasformazione dell’esistente.
L’analisi condotta smentisce la tesi genocidaria ma non basta a provare oltre ogni ragionevole dubbio che le politiche del governo sovietico non abbiano contribuito ad aggravare la carestia.
Sono cresciute negli ultimi anni tesi a sostegno del determinismo e dell’illusorietà del libero arbitrio, supportate da recenti scoperte delle neuroscienze. Vero avanzamento del pensiero scientifico e filosofico o ideologia funzionale al mantenimento dello status quo?
Sabato, 23 Febbraio 2019 21:47

Lotte di classe nel primo dopoguerra

di
Il conflitto sociale si riaccende dal basso nel primo dopoguerra e vede la partecipazione organica delle donne che, andando a lavorare fuori casa, si emancipano della schiavitù domestica, ma subiscono l’iper-sfruttamento da parte del padronato.
La figura di don Roberto Sardelli, animatore delle lotte per la casa all’Acquedotto Felice.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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