Visualizza articoli per tag: Nato
Sinistri pregiudizi sul conflitto in Ucraina
L’informazione mainstream e la guerra, l’invio delle armi, il diritto all’autodeterminazione, da che parte stanno i paesi imperialisti e da che parte sono schierate le nazioni antimperialiste e i paesi non allineati? Come si coniuga nello specifico della guerra in Ucraina con la necessaria dialettica fra giustizia e pace?
La Nato, la sinistra e la via della pace
Auspicare che la Nato vinca la guerra contro la Russia non è cosa di sinistra. La pace richiede una sinistra globale, che rappresenti i lavoratori e i poveri di tutto il mondo e i loro diritti, non i diritti dei proprietari e i loro profitti. Impariamo dalle lotte delle nostre sorelle e fratelli del Sud e dell’Est, e di concerto con loro, iniziamo a costruire la pace.
L’Italietta subalterna alla Ue e alla Nato
Assenza di autonomia in politica estera e disastri in materia di lavoro e previdenza, questi i risultati del governo Draghi e delle politiche unidirezionali a favore dei profitti di impresa.
I pataccari del pensiero vogliono fare continuare la guerra sine die
Le opposte retoriche dei contendenti che si accusano a vicenda di nazismo costituiscono un ostacolo al raggiungimento di una soluzione negoziata del conflitto ucraino
Sanzionati e sanzionatori
Unire il no alla guerra al no all’impoverimento dei lavoratori
Nostra intervista a Federico Giusti, esponente del Comitato No Camp Darby, dopo il presidio davanti alla base militare Usa. Urge costruire un nuovo movimento che metta insieme il no alla guerra, alla Nato, all’impoverimento delle classi popolari, al governo Draghi e all’Unione Europea.
Dall’Urss alla Russia contemporanea
Il passaggio dall’Urss alla Russia contemporanea è stato travagliato e ne è venuto fuori un paese contraddittorio, che non ha senso scacciare dalla scena internazionale.
La proposta politica dell’Anpi con cui misurarsi
L’Anpi che esce dal suo 17° congresso assume la fisionomia di un nuovo soggetto politico della sinistra a cui i comunisti dovrebbero partecipare con idee e proposte in grado di favorire profondi cambiamenti sociali.
La guerra in Ucraina cambia l’ordine mondiale e rende il socialismo più necessario che mai
Un’analisi articolata in 6 tesi sull’instaurazione di un ordine mondiale modellato dalla potenza degli Usa a partire dal 1990 e sull’attuale fragilità di quell’ordine di fronte alla crescita della potenza cinese e russa.
L’imperialismo democratico
Chi si oppone in ogni modo alla possibile soluzione pacifica, giusta e razionale del tragico conflitto fra due popoli fratelli come il russo e l’ucraino che hanno vissuto e collaborato in pace per oltre settant’anni come le due principali repubbliche socialiste sovietiche? Si tratta dello stesso imperialismo “democratico” che invece di attivarsi per un duraturo accordo di pace continua a inviare armi in Ucraina e ad attaccare chi osa battersi contro la nuova guerra fredda.