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Venerdì, 21 Gennaio 2022 22:47

Forse domani aprirà la scuola

Lo stato di subalternità dell’istruzione rispetto alle esigenze del prodotto interno lordo e del profitto a breve termine nelle priorità politiche del governo Draghi

Recensione al recente libro di Raffaele Alberto Ventura, “Teoria della classe disagiata”, uscito per Minimum fax.

Quello che avviene in Sudan dovrebbe far riflettere tutti quelli che hanno a che fare con il mondo della scuola.

Tagli, tagli e ancora tagli all’istruzione pubblica (mentre si finanzia quella privata). Il “gioco delle tre carte” del ministro Giannini non può nascondere le conseguenze dei tagli che colpiscono da anni l’Università pubblica portandola al collasso: il precariato per tutti e per sempre, 30mila immatricolazioni in meno rispetto al 2011, 80mila in meno rispetto al 2003. Intanto 160.000 studenti hanno diritto all’assegno di studio, ma solo 130.000 lo potranno ricevere perché non ci sono i soldi.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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