Dopo 42 anni torna il Giro di Sicilia

Accordo triennale firmato dalla Regione Sicilia per eventi di ciclismo.


Dopo 42 anni torna il Giro di Sicilia

PALERMO. Il Giro di Sicilia dal 3 al 6 aprile, corsa a tappe sull’isola dopo 42 anni dall’ultima edizione. Siglato un accordo con RCS Sport che prevede tre tappe del Giro d’Italia 2020 e la partenza della Corsa Rosa nel 2021. Intanto quest’anno quattro tappe con finale sull’Etna. RAI Sport trasmetterà due ore di diretta ogni giorno, oltre 100 i Paesi collegati nel mondo.

Si può scrivere che il ciclismo torna a casa. Da mercoledì 3 aprile le quattro tappe, con partenza da Catania, traguardi a Milazzo, Palermo, Ragusa e arrivo finale in vetta all'Etna, dal versante di Nicolosi. Le altre partenze da Capo d’Orlando, Caltanissetta e Giardini Naxos. Rieccolo, dopo 42 anni, il Giro di Sicilia, l'isola che è nel cuore del grande ciclismo.

Il Giro di Sicilia è una delle più antiche corse a tappe italiane: la prima edizione si svolse nel 1907, due anni prima del Giro d’Italia. Dal 1907 al 1977 si sono svolte 18 edizioni del Giro di Sicilia a tappe, tutte vinte da atleti italiani. Il primo vincitore fu Carlo Galetti, che arrivò primo anche ai Giri d’Italia del 1910 e 1911. L’ultimo vincitore del Giro di Sicilia fu Beppe Saronni, diciannovenne, nel 1977.

Il percorso prevede la prima tappa da Catania a Milazzo, 165 km: quasi tutta pianeggiante a esclusione della scalata di Colle San Rizzo dopo Messina. Prima parte lungo la costa con lievi saliscendi e il breve intermezzo in salita a Taormina. Gran Premio della Montagna a Colle San Rizzo dopo Messina e poi avvicinamento pianeggiante su strade larghe fino agli ultimi 10 km con l’arrivo di Milazzo.

La seconda tappa Capo d’Orlando-Palermo, 236 km, divisa in tre parti ben distinte: pianura, montagna, di nuovo pianura. Prima parte lungo la costa, seconda parte nell’entroterra in montagna fino a Geraci Siculo (Gran Premio della Montagna) e poi a Petralia Soprana. Si ridiscende fino alla costa dove la tappa prosegue pianeggiante su strade ampie fino all’arrivo di Palermo.

La terza tappa è la Caltanissetta-Ragusa di 188 km che si snoda nell’interno della Sicilia con finale misto tra salita e discesa. Tappa movimentata dal variare dell’altimetria, caratterizzata da un ininterrotto susseguirsi di curve per i primi 120 km. Si percorrono strade con carreggiata di larghezza variabile. Gli attraversamenti cittadini presentano tratti in pavé. Arrivati a Vittoria, dove la strada diventa piana per alcune decine di km, si attraversano gli abitati di Vittoria e Comiso per affrontare la salita di Serra di Burgio che porta direttamente, dopo una veloce discesa, a Ragusa per il finale articolato nel centro cittadino.

Infine la tappa numero 4, Giardini Naxos- Etna (Nicolosi), 119 km. Tappa divisa in due parti ben distinte: la prima che comporta il periplo dell'Etna con l'ascesa fino ai 1000 m di Maletto (Gran Premio della Montagna). Segue una lunga parte di discesa sempre attorno al vulcano fino alla base della salita finale che inizia a Nicolosi. Nel finale di corsa sono presenti diversi attraversamenti cittadini con carreggiata ristretta.

Un evento sportivo che è atteso in questi giorni di vigilia con passione: sono davvero tanti i tifosi del ciclismo in Sicilia.

30/03/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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