Sicilia, isola delle armi

Il supporto militare che l’Italia da alla Nato e agli USA in Ucraina e nel Nord Europa ne può fare un bersaglio militare?


Questo è il titolo di un interessante articolo di Antonio Mazzeo, scrittore, peace-researcher, che ha ricevuto il Premio Bassani per il giornalismo, ha ottenuto anche dall’Archivio Disarmo la colomba d’oro per la pace per le sue attività pacifiste e antimilitariste, ma è anche il titolo della nostra intervista. Essa sarà dedicata ad un tema molto importante ma trascurato dai mass media nostrani, ossia alla militarizzazione della Sicilia. Mazzeo ci parlerà in particolare delle basi statunitensi e NATO di Niscemi e Sigonella, illustrandone la funzione nell’attuale scenario militare. Basi che i loro detentori si propongono anche di estendere  senza minimamente preoccuparsi dell’impatto che tale progetto avrà sull’ambiente e sui suoi abitanti. Purtroppo da quanto ci dice Mazzeo l’Italia è profondamente coinvolta nell’attuale guerra tra la NATO e la Russia, in quanto attraverso il MUOS fornisce tutte le informazioni e le indicazioni per favorire la vittoria dell’Ucraina e dalle basi siciliane partono mezzi che partecipano alle operazioni militari. Ci chiediamo: questo ruolo, contrario a quanto stabilisce la nostra Costituzione, può fare del nostro paese un bersaglio militare?

17/03/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. Ha studiato la riflessione sulla religione e ha fatto ricerca sul campo in America Latina. Ha pubblicato vari libri e articoli e fa parte dell’Associazione nazionale docenti universitari sostenitrice del ruolo pubblico e democratico dell’università.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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