Perla Critica, dell’economia politica secondo Marx

Recensione del libro Perla Critica di Gianfranco Pala 


Perla Critica, dell’economia politica secondo Marx

La chiave interpretativa marxista e,in quante tale, dialettica, unita alla conoscenza integrale degli strumenti di analisi dell’economia politica nell’attuale sistema capitalistico, sono il solo mezzo a nostra disposizione per conoscere e scandagliare il susseguirsi tragico degli eventi cui oggi assistiamo e prevenirne, evitarne, l’epilogo nella barbarie. Recensione del libro Perla Critica di Gianfranco Pala. 

di Carla Filosa

Il testo è una raccolta delle tematiche marxiane, provenienti dai vari testi in cui Marx stesso ne aveva diversamente articolato l’assetto teorico. È stato pubblicato alla fine dello scorso anno con un disegno in copertina di R. Magritte, Il sorriso del diavolo, a indicare le difficoltà dialettiche da superare, analoghe alla contraddittoria chiave interna alla serratura da aprire. Dopo una prima “Avvertenza” - in cui si dà conto del significato del titolo quale “concrezione a difesa da un corpo estraneo”, ma anche, e soprattutto “ornamento preziosissimo”, e si informa altresì essere questo il frutto di venti anni (1991-2011) di insegnamento universitario alla Sapienza di Roma -, il testo è espresso con le parole di Marx e di autori criticati da lui stesso o da altri scrittori ispirati a Marx. Il curatore, infatti, ha deliberatamente evitato lo stile interpretativo, causa spesso di fraintendimenti appositi e talvolta involontari, in modo da non ripetere i criteri medievali dei commentari aristotelici, a impedimento della lettura dell’originale. 

Il testo è una raccolta delle tematiche marxiane, provenienti dai vari testi in cui Marx stesso ne aveva diversamente articolato l’assetto teorico. È stato pubblicato alla fine dello scorso anno con un disegno in copertina di R. Magritte, Il sorriso del diavolo, a indicare le difficoltà dialettiche da superare, analoghe alla contraddittoria chiave interna alla serratura da aprire. Dopo una prima “Avvertenza” - in cui si dà conto del significato del titolo quale “concrezione a difesa da un corpo estraneo”, ma anche, e soprattutto “ornamento preziosissimo”, e si informa altresì essere questo il frutto di venti anni (1991-2011) di insegnamento universitario alla Sapienza di Roma -, il testo è espresso con le parole di Marx e di autori criticati da lui stesso o da altri scrittori ispirati a Marx. Il curatore, infatti, ha deliberatamente evitato lo stile interpretativo, causa spesso di fraintendimenti appositi e talvolta involontari, in modo da non ripetere i criteri medievali dei commentari aristotelici, a impedimento della lettura dell’originale. 

L’importanza di cogliere solo e unicamente dall’autore dei testi i concetti individuati, e loro collegamenti, risiede infatti nell’intendimento di preservarne l’autenticità, indispensabile per trasmettere la possibilità di un’elaborazione razionale e corretta in chi legge.
La storia in cui si è determinato lo sviluppo del modo di produzione capitalistico, con tutte le sue specificità e le sue leggi, una volta realizzatosi come dominante, è la base da cui si evincono i concetti che formano la struttura logica dialettica rintracciabile in tutti gli scritti presi in esame. Il valore scientifico dell’analisi (significato essenziale di “critica”) marxiana, che in questo testo trova la sua massima sintesi esaustiva, risiede proprio nell’individuazione dell’attività umana, quale libera duplicazione della natura, quale capacità cioè di forgiare un mondo di oggettivazione con leggi proprie di movimento e progresso interno, che gradualmente si imporrà anche a coloro che l’hanno determinato. La dialettica del cosiddetto “materialismo storico” consisterà infatti in questo rovesciamento delle cose costruite dalla mente e dalla mano umana, soggettivate e scambiabili, in cui l’appropriazione della natura e la sua trasformazione ad opera degli esseri umani darà luogo a diverse forme sociali in continuo divenire. Costretti alle leggi che regolano la produzione e la distribuzione delle merci capitalistiche, gli uomini agiscono in funzione e per conto di quelle, subendo sia le fasi espansive sia quelle critiche della determinazione e del dominio del sistema.

L’importanza, o forse proprio la necessità, di riappropriarsi di quest’analisi si lega oggi alla realtà di una crisi di capitale per ora senza termine, che stravolge la società e la stessa possibilità di lavoro, in recessione al crescere della popolazione umana. Capire siffatta realtà, i suoi meccanismi, le sue prospettive attuali e future può significare arginare catastrofi a livello mondiale, che altrimenti si intravedono come mete inevitabili di portata inimmaginabile. 

Il testo termina con una postfazione del curatore in cui sono evidenziati, alla luce della critica dell’economia politica, problemi storici recenti e autori, che hanno fatto parte della galassia liberale e pseudosocialista e che più o meno sono passati per marxisti, pur avendone misinterpretato analisi e obiettivi. Il quadro qui delineato di un mercato mondiale, evolutosi dai tempi di Marx, può infine essere utile per una lettura informata del nostro presente, che, nella sua complessità, tenga unite tutte le sue specificità, senza perderle nella confusione generica delle politiche manipolatorie dei nostri tempi. 

08/08/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Carla Filosa

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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