Cultura

Nell’Introduzione a Storia e coscienza di classe Lukács mette in luce la presenza e l’importanza della radice hegeliana nel pensiero di Marx, dando rilievo all’urgenza di ripristinare il rapporto del materialismo storico con la dialettica hegeliana.

Versi ispirati alla miseria umana e sociale a cui sono piegate ancora oggi le donne costrette a prostituirsi da un sistema capitalistico patriarcale, maschilista, machista e violento.

Al contrario delle illusioni degli idealisti, già per il giovane Marx nella modernità a dominare è il duro realismo, il particolarismo imperante nella società civile, è il suo fondamento meramente empirico, immediato: il bisogno pratico dell’individuo egoista, la brama di profitto e l’implacabile legge del mercato.

L’abuso di competizione produce mostri e semina dolore

Nei Quaderni del carcere Gramsci distingue il concetto di internazionalismo proletario tanto da quello premoderno di cosmopolitismo, anteriore alla formazione dello Stato nazionale, quanto dall’irradiazione internazionale e cosmopolita e di espansione a carattere imperialistico delle società a capitalismo avanzato.

La povertà culturale degli attuali media è strumento di un controllo ideologico che impoverisce e disumanizza le coscienze, mistificando la realtà e dirottando le frustrazioni su ciò che è conveniente per la classe dominante.

Accendere il cervello, o contrastare il suo spegnimento da parte delle “armi di distrazione di massa” significa produrre pensiero critico, la capacità di interpretare la realtà e di agire e reagire a essa in modo autonomo. Un elenco ragionato di buoni motivi per avvicinare i bambini alla lettura.

Per Lenin, dinanzi al costante stato d’assedio imposto dall’imperialismo e all’acuirsi della lotta di classe dopo la presa del potere, era assolutamente indispensabile, in una prima fase, il rafforzamento degli istituti statuali rivoluzionari e della dittatura di classe.

La semplice presenza della lotta di classe unita alla conoscenza della situazione economico-sociale non bastano da sole a garantire, per il giovane Lukács, la giustezza della prassi. Se l’azione non può prescindere da questi presupposti che sono a essa necessari, il criterio della giusta tattica consiste nella conformità dell’agire al fine da raggiungere.

Al contrario delle illusioni degli idealisti, per Marx nella modernità a dominare è il duro realismo, il particolarismo imperante nella società civile con il suo fondamento meramente empirico, immediato: il bisogno pratico dell’individuo egoista, la brama di profitto e l’implacabile legge del mercato.

La politica militarista e nazionalista del fascismo, in quanto trova la sua giustificazione ideologica nella mancanza di materie prime, è considerata da Gramsci non ancora imperialista. Tanto più che è dettata da ragioni di politica interna, ovvero dalla inadeguatezza della classe dominante e dalla corruzione della classe dirigente.

Un’opera datata ma che ci dice ancora molto su come armonizzare teoria ed esperienza nella progressione nello sviluppo della persona e sulla lotta alle concezioni dominanti che incarnano un freno regressivo al progresso umano.

Le acute riflessioni di Lenin sulle difficoltà della costruzione del socialismo, a partire dal materiale umano lasciato in eredità dal capitalismo, dopo la presa del potere sia nei Paesi più arretrati che negli anelli forti della catena imperialista.

I compiti pratici sollevati dall’accelerazione rivoluzionaria in Europa e dalla vittoria del bolscevismo in Russia richiedevano, a livello teorico, una ridefinizione del soggetto rivoluzionario che fosse all’altezza dei profondi mutamenti provocati dalla guerra e della crisi in cui si dibatteva l’egemonia borghese, soprattutto nei paesi capitalistici sconfitti.

L’asserita razionalità dello Stato moderno hegeliano non è che raziocinio, in quanto non si dimostra in grado di togliere nel reale l’esistente, cioè di regolamentare il particolarismo della società civile ma ne costituisce la copertura ideologica sancendo giuridicamente quale diritto umano la proprietà privata.

La stessa politica coloniale italiana è sorta come surrogato alla mancanza di coraggio della classe dirigente che, incapace di risolvere la questione meridionale mediante una riforma agraria, prospettava al contadino affamato di terra il miraggio di terre coloniali da sfruttare.

Nella generale mercificazione dell’umano a opera del capitale, non fa eccezione quella dei sentimenti. I social network sono un potente meccanismo di riduzione del sentimento amoroso a qualcosa di effimero e intercambiabile, spendibile in una logica di marketing del proprio io-profilo.

Il socialismo realizza gli ideali democratici proclamati e costantemente traditi dalla borghesia, consentendo alle masse sfruttate, alienate dal lavoro salariato e passivizzate politicamente, di riappropriarsi dei mezzi di produzione e sussistenza per poter partecipare attivamente alla gestione dello Stato.

La ferocia della guerra, in Bosnia come in altri luoghi del mondo, nei confronti dei bambini, spaventati, violati, mutilati,  pur non avendo nessuna colpa da espiare.

Tragicismo, utopismo e dialettica: questa è la via originale di Lukács a Marx, ma la sua personale esperienza anch’essa costellata dal dubbio e dalla disperazione è, inoltre, paradigmatica del travaglio di un’epoca.

La personalità e la parabola politica di Giosuè Carducci è emblematica del complesso rapporto tra intellettuale e movimento politico, continuamente oscillante tra esigenze di autonomia e necessità organiche di un'organizzazione strutturata. Se l'individualismo lirico rischia di sfociare in posizioni idealistiche, l'intellettuale organico può essere schiacciato da meccaniche che ne cancellano l'autonomia.

Sebbene i primi quadri del proletariato fossero meno raffinati dal punto di vista teorico rispetto alla sinistra hegeliana, essi non si baloccavano con concetti astratti, ma s’adoperavano per una loro sperimentazione pratica, ancora inadeguata in quanto fondata su basi concettuali deboli.

Vi è una prima fase espansiva del modo di produzione capitalistico che perdura sino al sorgere, con la crisi, dell’affermarsi della fase imperialista, di cui Gramsci delinea le principali caratteristiche.

Il 19 luglio 2018 il Parlamento Israeliano ha approvato a maggioranza la legge sullo “Stato-Nazione” che ha fatto di Israele, contro il diritto internazionale, uno “Stato Etico” e ha sancito la natura d’Israele come “Stato Ebraico” cioè Nazione per soli Ebrei (gli altri abitanti non ebrei che vivono in Israele – cristiani, mussulmani, atei, drusi e beduini ecc. – sono così diventati cittadini di serie B con diritti ridotti).

I piccoli borghesi europei non riuscivano nemmeno a immaginarsi che le future rivoluzioni in oriente (come la storia seguente ampiamente dimostrerà) saranno rivoluzioni contro il capitale, ancora più di quanto l’era stata la Rivoluzione socialista in Russia.

Nella circostanza della scomparsa di Gino Strada l’Autore ha scritto “una lirica - non rivolta direttamente a lui che di sicuro non avrebbe gradito ché non aveva alcuna necessità del comune consenso - giusta per ravvivare all'attenzione la qualità del suo esempio” di lotta fino alla fine contro le guerre, le ingiustizie e le devastazioni del Pianeta.

L’attivazione in senso politico dell’etica nel giovane Lukács si sviluppa parallelamente ai grandiosi eventi storici che sconvolgono l’Europa e il mondo intero: la Rivoluzione d’ottobre, interpretata in chiave utopico-messianica.

Con viltà Trump, solo per acquisire un basso consenso, è giunto a strumentalizzare la morte somministrata per legge rimettendo in moto le esecuzioni capitali così scegliendo di intestarsi la natura criminale connaturata con quella legge efferata.

Lo stesso mare delle nostre vacanze è il cimitero di esseri umani che cercavano una vita migliore: l’abitudine a voltare lo sguardo è complicità.

Secondo Gramsci è indispensabile sviluppare una tattica specifica, prepararsi per una lunga “guerra di posizione” volta a conquistare le “casematte” della società civile, prima di poter affrontare l’avversario di classe in una “guerra di movimento” in campo aperto.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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