Cultura

La filosofia classica tedesca, non solo è stata elaborata proprio nel periodo della proclamazione dei diritti umani, ma può essere considerata la filosofia della Rivoluzione francese, di cui Marx coglie i limiti borghesi.
Per governare le aziende nell’era digitale ci vuole un capo-carismatico e impegnato che motivi i lavoratori ad andare oltre il profitto.
Proseguendo nella disamina della critica di Lenin ai sette peccati capitali del riformismo di destra e dell’opportunismo di sinistra, passiamo alla disamina critica del cosmopolitismo
Scopo di questo scritto è far emergere gli elementi di continuità nel corso dello sviluppo del pensiero di Lukács, utilizzando come filo conduttore e criterio interpretativo la svolta marxista, che consentirà di illuminare retrospettivamente il percorso della precedente riflessione
Gramsci è contrario all’instaurazione, durante il periodo di transizione al socialismo, di un diritto costituzionale di tipo tradizionale, in quanto scopo del nuovo Stato deve essere il suo togliersi dialetticamente mediante il progressivo assorbimento delle funzioni politiche nel corpo vivo della società civile
I diritti umani trovano il loro compimento/superamento – quali determinazioni non più astratte – divenendo concrete nell’uomo socialista, sorto dall’associazione dei produttori che ha tolto, nel processo di transizione, tanto la forma ideale, quanto il contenuto (l’individuo astratto dalla sua essenza sociale) della Dichiarazione borghese.
Il socialimperialismo e la conseguente formazione dell’aristocrazia operaia sono fra i maggiori responsabili del fallimento della Rivoluzione in occidente e del conseguente affermarsi dei fascismi.
Le ricerche del giovane Lukács sulle origini filosofiche del marxismo lo portano a indagare sull’influenza dell’opera di Hegel e Feuerbach nell’elaborazione della visione del mondo di Marx
Il razzismo non è un fenomeno solo statunitense ma è alla base del pensiero liberale. Aver abolito lo schiavismo non ha intaccato i meccanismi dello sfruttamento dei lavoratori.
Anche dopo la rivoluzione il livello culturale poco sviluppato del proletariato necessiterà di un lungo periodo prima che s’inauguri il processo di superamento dello Stato e degli aspetti coercitivi del diritto
I diritti umani – pomposamente enunciati ma costantemente traditi, in quanto in contrasto con il privilegio vigente nei rapporti di produzione della società borghese – dovranno essere necessariamente realizzati nella società socialista
Il modello di sviluppo capitalistico è la principale causa dell’emergenza ambientale. Solo con il suo abbandono si può avviare a soluzione tale problema e porre termine alle ingiustizie

Lenin distingue nel modo più netto il diritto dei popoli ad autodeterminarsi e la necessità di contrastare in ogni modo il nazionalismo borghese

Un ricordo del rivoluzionario Peppino Impastato barbaramente assassinato dalla mafia, complice l’apparato di potere borghese-democristiano, in contrapposizione ad una certa immagine iconica prevalente.

Dall’analisi degli scritti del giovane Lukács degli anni venti emerge una interpretazione critica e antidogmatica del marxismo, incentrata sul metodo dialettico e sul rapporto fra teoria e prassi
Quando la fame e l'emarginazione sono ovunque cresce forte negli sfruttati l'istinto rivoluzionario
Quale funzione continua a svolgere il diritto nello sviluppo di una società socialista in cui lo Stato tenderà a dissolversi nella società regolata?

Ora che il campionato è fermo, fermiamoci anche a noi a riflettere un pò sul calcio.

La riflessione di Marx sulla necessità di una rivoluzione sociale e le connesse problematiche della transizione verso una società socialista
La serrata critica di Lenin al socialimperialismo, principale responsabile della sconfitta della necessaria rivoluzione in occidente, si lega alla sua presa di posizione dialettica sulla lotta dei popoli per l’autodeterminazione nazionale
La cultura aziendale appare anacronistica a fronte delle realtà economica e sociale attuale
Storia di un partigiano vero, un combattente disposto a morire per la sua gente. Uno che ha avuto meriti infiniti per la cultura del suo Paese e che ha patito la galera fascista non meno della galera democristiana.
L’unica speranza è che, finita questa situazione, la gente non dimentichi. Non dimentichi che fino a pochi mesi fa era normale respirare un’aria irrespirabile, normale prendersela con il più diverso e non alzare mai lo sguardo con chi è responsabile o ha le responsabilità
Passando da Korsch a Lukács mostriamo come il recupero di un’interpretazione filosofica del marxismo, a partire dalla dialettica hegeliana, abbia consentito di contrastare le concezioni revisioniste e dogmatiche
Dalle consapevolezza dei limiti del parlamentarismo borghese emerge in Gramsci la necessità di una rottura rivoluzionaria al fine di istituire l’ordine nuovo.
Quanto hanno influito le misure adottate in Italia ed in Europa sul numero dei morti? Ce lo dice uno studio pubblicato dalla Cambridge University. Proviamo a darci un’occhiata ed a incrociare alcuni dati. Con uno sguardo al Cile.
¿Cuánto y cómo influyeron las distintas medidas adoptadas en Europa en la cantidad de muertos? Una posible respuesta se encuentra en un estudio de la Cambridge University. En este artículo echamos una mirada a sus datos y resultados, cruzandolos con algunos datos y estadísticas disponibles públicamente. Con un ojo al (pésimo) manejo en Chile en esta etapa inicial de la pandemia.
Il ruolo nefasto del messianismo anarcoide nei processi rivoluzionario, dalla Rivoluzione francese alla Rivoluzione russa.
Stanti i limiti di classe dei diritti umani borghesi, che gli impediscono di assurgere all’universalità, Marx considera impossibile una reale emancipazione umana senza rivoluzionare la struttura socio-economica del capitalismo
Proseguendo con la denuncia da parte di Lenin dei sette peccati capitali del revisionismo di destra e l’opportunismo di sinistra, concludiamo la dura requisitoria contro il riformismo
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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