Lavoro minimo garantito, minimo orario salariale

La necessità di un Piano del Lavoro per la piena occupazione dovrebbe essere la proposta politica fondamentale di fase del PRC, nonché vincolante per la costituzione delle liste alle elezioni in ogni livello istituzionale.


Lavoro minimo garantito, minimo orario salariale Credits: http://fondazionepintor.net/economia/gnesutta/lavoraretutti/

Al X Congresso Nazionale del PRC, tenutosi a Spoleto, è stato assunto un o.d.g. che impegna il C.P.N. a valutare le modalità per rilanciare il Piano del Lavoro, approvato dal Partito alcuni anni fa e colpevolmente abbandonato.

Contestualmente, anche alla luce delle mutazioni della legislazione sul lavoro (job act, alternanza scuola-lavoro etc), l’ordine del giorno propone di elaborare una proposta di legge di iniziativa popolare che istituisca, dando applicazione all’art. 4 della Costituzione, il lavoro minimo garantito e stabilisca un minimo orario salariale. Quest’ordine del giorno, votato all’unanimità dal Circolo Luigi Longo Cinecittà Roma e approvato dal Congresso Federale, propone testualmente tra l’altro:

La proposta politica fondamentale di fase del PRC, il suo elemento strategico caratterizzante il profilo dei comunisti, da perseguire fino al conseguimento dell’obiettivo e propedeutica ad ogni altra proposta, nonché vincolante per la costituzione delle liste alle elezioni in ogni livello istituzionale, è il Piano del Lavoro per la Piena Occupazione”.

Si propone, inoltre, la nomina di una commissione, con presenza significativa di giovani, con il mandato di risistemare il vecchio Piano del Lavoro e di redigere, avvalendosi della collaborazione di economisti e giuslavoristi, una specifica proposta di legge che istituisce il lavoro minimo garantito e fissa una paga oraria minima, al di sotto della quale sia illegale far lavorare.

La paga minima viene indicizzata con una nuova “scala mobile”. La proposta di legge sostituisce o modifica sostanzialmente le leggi attualmente in vigore su pensioni, job act, buona scuola, privato sociale, etc.

Ovviamente i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, che costituiscono lo strumento fondamentale per difendere i diritti dei lavoratori, possono solo migliorare la legge base.

L’obiettivo fondamentale è quello di consentire ad ogni cittadino di poter lavorare per un numero di ore mensili atte a garantirgli una vita dignitosa. Questo comporterà per tutti una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e il rilancio del collocamento pubblico.

Il finanziamento del Piano del Lavoro viene determinato da un progressivo innalzamento delle aliquote IRPEF per i redditi alti e da una legge che stabilisca un massimo alle retribuzioni e soprattutto alle pensioni.

Il Partito tutto, ad ogni livello, dovrà impegnarsi a raccogliere le firme e coinvolgere, in particolare i giovani sulle proposte contenute nel Piano del Lavoro, così come attraverso l’elaborazione di una politica sindacale unitaria e coerente si devono creare le condizioni per determinare nuovi rapporti di forza nella lotta tra le classi.

15/04/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: http://fondazionepintor.net/economia/gnesutta/lavoraretutti/

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L'Autore

Simone Di Cesare, Massimo La Bella e Giuseppe Carroccia

Simone Di Cesare Segretario Circolo PRC L. Longo
Massimo La Bella ex Segretario Circ. L. Longo
Giuseppe Carroccia Responsabile Lavoro Circolo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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