Una proposta per tutte le sinistre a partire dall’energia

Le energie rinnovabili sono la soluzione ma occorre sfatare una serie di obiezioni “tecniche” che sono sbandierate col solo intento di ritardare la trasformazione e mantenere in sella le fonti fossili.


Una proposta per tutte le sinistre a partire dall’energia

Una società che aspira ad essere più libera, giusta, inclusiva deve innanzitutto produrre più ricchezza: quando una società è molto ricca è molto più facile distribuire la ricchezza ed è anche meno probabile che questa riesca a concentrarsi nelle mani di pochi oligarchi.

Il pericolo per le democrazie moderne è rappresentato dalle concentrazioni di ricchezza in mano a pochi, il rischio che le democrazie occidentali scivolino verso le autocrazie è sempre più evidente, bisogna opporsi a questa pericolosa deriva accrescendo la capacità produttiva e gli automatismi di redistribuzione.

L’unica possibilità per accrescere la produzione è di avere a disposizione una quantità di energia, pulita, rinnovabile ed inesauribile a basso costo.

Le energie rinnovabili sono la soluzione ma occorre sfatare una serie di obiezioni “tecniche” che sono sbandierate col solo intento di ritardare la trasformazione e mantenere in sella le fonti fossili.

La prima obiezione posta è che l’energia rinnovabile è intermittente, l’eolico non produce quando non c’è vento, il solare non produce quando non c’è il sole, ecc….

La seconda obiezione è che l’energia rinnovabile non è accumulabile.

Queste le due più grandi obiezioni che vengono mosse, allora cominciamo col dire che l’energia prodotta dal sole e dal vento può essere facilmente accumulata se nei pressi dei grandi impianti di rinnovabili vengono realizzati grandi impianti di produzione e accumulo di idrogeno, in quanto l’idrogeno accumulato potrà essere utilizzato per produrre l’energia che serve, quanta ne serve in quel determinato territorio.

Abbiamo a disposizione decine di anni di dati sui consumi territoriali, cioè sappiamo con una ottima approssimazione quanto consuma un determinato territorio, per cui saremmo in grado di bruciare l’idrogeno prodotto in loco per produrre l’energia necessaria a soddisfarne le esigenze, senza contare sul fatto che la rete italiana di Alta tensione e di media tensione è già predisposta per sopperire alle esigenze di un territorio in sofferenza, attraverso chiusure ed aperture di tronchi di linee, da altri territori in eccedenza. 

Quello che si propone è di creare delle “monadi” energetiche dove si calcola quanta energia necessita e quanta se ne può produrre, bilanciando gli squilibri produttivi agendo sulla rete, magari con un algoritmo gestito da un’intelligenza artificiale che riduca al massimo gli sprechi assicurando una produzione ed un accumulo di idrogeno sempre all’altezza di soddisfare la domanda.

Un progetto di simile portata sarebbe stato molto più facile e immediatamente realizzabile se non si fosse ridotta l’energia ad una “merce” qualsiasi privatizzando l’ENEL e smembrando il settore che ha bisogno invece di una direzione strategica unica ed un controllo necessariamente pubblico.

Se le “sinistre” italiane si concentrano e uniscono su una proposta di questo genere sarà molto più facile costruire insieme una proposta di modello sociale che punti ad azzerare le disuguaglianze a partire dalla produzione e redistribuzione della ricchezza che è possibile solo con un costo dell’energia bassissimo gestito e garantito dallo Stato.

24/03/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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