Risultati della ricerca per: jobs act

“L'indifferenza lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare”

Pubblicato in Editoriali |#D43C30

Referendum 8-9 giugno 2025. Scheda verde. Abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. 

Pubblicato in Interni |#61bd6d

Esiste un "campo largo" di possibile opposizione di massa, che spazia dal contrasto al Jobs Act alla contrarietà all’invio delle armi, passando per il no al presidenzialismo. Tuttavia, manca un campo largo politico basato su un programma sociale.

Pubblicato in Editoriali |#D43C30

Si è conclusa da poche ore una campagna elettorale tra le più squallide degli ultimi tempi. Le forze politiche al potere hanno prodotto il massimo sforzo per raccogliere tutto il consenso possibile nella logica del voto di scambio.

Pubblicato in Editoriali |#D43C30

La CGIL sta promuovendo 4 importanti quesiti referendari che riguardano le principali criticità dell’impianto normativo in materia di lavoro: licenziamenti , sicurezza sul lavoro e precarietà.

L’esempio della mobilitazione dei cavatori di marmo a Carrara, mostrano che c’è la volontà di riscossa da parte dei lavoratori.

La scomparsa di Giorgio Napolitano non ci vede uniti al coro delle celebrazioni acritiche. È stato infatti fra i principali protagonisti dello scioglimento del Pci, delle politiche di smantellamento del welfare e del ruolo dell’Italia di vassallo degli Usa.

Pubblicato in Interni |#61bd6d

Per pronunciarsi sulle proposte di salario minimo non basta rifarsi ai testi sacri ma occorre analizzare la complessità dell’esistente. La tesi che qui si sostiene è che esso sarebbe un piccolo passo in direzione della riunificazione del mondo del lavoro.

L’urgenza di costruire un vasto fronte di opposizione al governo non è in contraddizione con l’obiettivo dell’unità dei comunisti. Ma entrambe le cose richiedono chiarezza di prospettive e non ripercorrere gli errori del passato.

Pubblicato in Interni |#61bd6d

Le cause e i motivi per i quali si sono progressivamente affermati in Italia il populismo demagogico e la restaurazione liberista.

Secondo la vulgata neoliberista l'Italia spenderebbe troppo in welfare e previdenza. Si va facendo strada un ulteriore giro di vite ai danni dei diritti sociali.

Pubblicato in Editoriali |#D43C30

In un panorama politico sconfortante dove l’attacco alla classe subalterna è sempre più feroce e portato avanti da entrambe le facce del bipolarismo, è necessario e urgente impegnarsi concretamente per l’unità dei comunisti e offrire una speranza di cambiamento a tutti gli sfruttati e ai giovani privati del loro futuro.

Pubblicato in Editoriali |#D43C30

Dopo il fallimento dei protocolli anti-Covid (che hanno scaricato gli oneri della sicurezza sulla forza lavoro) arriva l’ennesima intesa a perdere dei sindacati con governo e Confindustria.

Cos’è lo smart working? È una formula organizzativa che i capitalisti utilizzano per accrescere lo sfruttamento dei lavoratori (plusvalore). È la finalizzazione dello smart working allo sfruttamento del lavoro che va combattuta e non la formula dello smart working in quanto tale.

La forza-lavoro precaria ha un’occupazione irregolare e, dunque, da una parte è una componente dell’esercito industriale attivo, dall’altra è una componente dell’esercito industriale di riserva, definita stagnante in quanto tendenzialmente destinata a rimanere identica a se stessa.

Torniamo ad analizzare gli sviluppi della crisi di un settore giudicato trainante per l’'economia nazionale. All’ombra delle liberalizzazioni e del Recovery gli scenari presenti e futuri con l’annuncio di migliaia di esuberi. Ce lo chiede l’Ue?

Non appena eletto, Letta ha immediatamente messo la pietra tombale sulla proposta di legge democratica proporzionale, rilanciando il maggioritario uninominale liberale, che consegnerà la maggioranza assoluta del prossimo governo a Lega, post fascisti e berlusconiani.

Pubblicato in Interni |#61bd6d

La forza-lavoro precaria ha un’occupazione irregolare e, dunque, da una parte è una componente dell’esercito industriale attivo, dall’altra è una componente dell’esercito industriale di riserva, definita stagnante in quanto tendenzialmente destinata a rimanere identica a se stessa.

La crisi aperta da Renzi e Italia Viva, con la soluzione dell’incarico a Draghi ha permesso il ritorno di esponenti della borghesia padronale rappresentata da Forza Italia e dalla Lega; Draghi ha costruito un esecutivo con un doppio livello, in cui le leve strategiche economiche e dell’innovazione e delle infrastrutture sono nelle mani di uomini fedeli a Draghi, mentre la gestione dell’esistente è affidato a ministri politici su cui si scaricheranno le tensioni tra le forze politiche. Non si tratta di ricostruire la “sinistra”, ma un progetto di transizione al socialismo con la costituzione di un fronte di lotta sociale e politico.

Pubblicato in Interni |#61bd6d

Molti sostengono che gli esempi contemporanei di fascismo non siano paragonabili ai regimi dittatoriali del passato. Ma la normalizzazione del mito fascista, al pari della odierna mitizzazione del mercato e di interessi superiori capitalistici ai quali piegare la sovranità popolare, rappresenta la minaccia dalla quale guardarsi e difendersi.

Pagina 1 di 17

Pin It

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: