Editoriali

Non è sufficiente affidarci alle opinioni del “popolo” per intraprendere una politica trasformatrice.

Limiti e contraddizioni di un appello che si fatica a definire alternativo rispetto a DiEM25 e a chi punta a riformare le istituzioni europee.
La guerra al terrorismo è stata di nuovo abbandonata per colpire uno degli ultimi bastioni alla diffusione del fondamentalismo nel mondo arabo.
Di fronte al disastro siriano, riannodiamo i fili dell’antimperialismo.
Siamo entrati in una nuova Guerra fredda che potrebbe sfociare in una guerra vera e propria.
Ancora due morti sul lavoro, questa volta a Livorno. Le chiamano morti bianche per non indagare sulle cause di una strage quotidiana, inarrestata e inarrestabile se la vita umana diventa variabile dipendente dal profitto.

La fine del lavoro è assunta come presupposto (indimostrato) della necessità del reddito di cittadinanza. Ma il lavoro non è finito ed il reddito di cittadinanza non risolverà i suoi problemi.

Potere al popolo è una forza di sinistra che è stanca dell’autorefenzialità del ceto politico estraneo agli interessi profondi delle masse popolari e un obiettivo da raggiungere.

Analisi del dopo voto e proposte per ripartire nella consapevolezza che le uniche battaglie perse sono quelle non combattute.

Quando lo scontro nel pensiero politico si riduce a opinioni tra generazioni diverse.
Può essere definito “utile” un voto dato a chi abolisce i diritti delle masse popolari?
Intervista a Giovanni Russo Spena sulla riscrittura di un nuovo sistema giudiziario contemplato nel programma elettorale di Potere al Popolo.

10 febbraio a Macerata, per ristabilire degli argini democratici alla deriva reazionaria che sta coinvolgendo questo Paese.

Un rapporto Intersos descrive le violenze e la diffusa inapplicazione delle disposizioni previste a tutela dei minori non accompagnati in Francia, Svizzera e Austria.
Dieci domande per conoscere e far conoscere il punto di vista delle compagne e dei compagni dell’ex OPG su alcune questioni; in vista delle elezioni e, soprattutto, del dopo.
Confindustria detta la linea che Calenda e Bentivogli (Cisl) traducono in programma politico: un nuovo patto sociale (neocorporativo) per l’industria 4.0. Le formazioni politiche si adeguano, con l’unica, chiara eccezione di Potere al popolo.
Dopo il grande incendio in un deposito illegale di rifiuti a Corteolona, la bassa padana scopre di essere una Terra dei Fuochi.
Servizio di trasporto per i pazienti in dialisi sospeso improvvisamente e sostituito da altre strutture ma a loro insaputa. Ecco la Lombardia targata PD (ma anche Lega, non cambierebbe nulla).
Legge di bilancio e politica estera: Trump continua nel solco della tradizione imperialista americana con alcune varianti di tattica e di approccio.
Il rapporto congiunto sul mercato del lavoro 2017 mostra che la decantata ripresa si regge sull’estensione e l’intensificazione della precarietà, dalla quale è sempre più difficile uscire.
Le dichiarazioni del presidente USA del 6 dicembre scorso incassano il secco rifiuto del mondo intero. Ma la provocazione ha già causato diversi morti e si prepara una nuova Intifada paestinese.
Dall’intervista a Natalie Roque Sandoval, vice direttrice di Informazione e Coordinatrice del monitoraggio dell’Alleanza di Opposizione contro la Dittatura.
Femminismo e violenza di genere viaggiano sugli stessi binari del conflitto di classe? Secondo noi si.
Possiamo dirci compagne e compagni, perché conosciamo la realtà, la viviamo e vogliamo cambiarla. Questa è la “pazzia” che è stata lanciata nell’assemblea convocata da Je so’ pazzo.
Il nuovo umanesimo per mettere in moto le idee e uscire dalle gabbie di abitudini schiavizzanti.
Le condizioni oggettive e soggettive che rendono possibile attuare una Rivoluzione.
Cambiano le tecnologie e l'organizzazione del lavoro ma, s dispetto di chi preconizza la fine del lavoro, lo sfruttamento aumenta di intensità e la classe lavoratrice, nonostante la sua frammentazione in mille rivoli, rimane il soggetto principale del cambiamento sociale.
A Raqqa si spegne l’ISIS, i curdi sotto attacco, serve un’intesa per il futuro della Siria.
Che Guevara, l’America Latina e noi.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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