In un'epoca segnata da tensioni geopolitiche e transizioni energetiche, l'intervista con Demostenes Floros, esperto del CER e futuro docente di "Geopolitics of energy" all’Università di Padova, offre una lucida analisi degli scenari globali. Il quadro che emerge è quello di un mondo in profonda trasformazione, dove le risorse energetiche continuano a determinare equilibri di potere e conflitti strategici.
La Fine dell'Era del Fracking USA
Floros delinea con precisione il declino annunciato della rivoluzione del fracking statunitense. Nonostante gli USA siano diventati il primo produttore mondiale di greggio grazie a questa tecnologia, i limiti strutturali sono ormai evidenti: "Un pozzo da fracking perde tra il 50% e l'85% della sua capacità nei primi due anni", spiega l'esperto. Questo modello insostenibile, oltre ai pesanti costi ambientali, sta portando verso un inevitabile picco produttivo entro il 2030, che potrebbe riportare gli Stati Uniti a una pericolosa dipendenza dalle importazioni.
La Crisi Energetica Europea e gli Errori Strategici
Particolarmente drammatica è la situazione europea, dove la rottura dei contratti a lungo termine con la Russia a favore di logiche di mercato “gas-to-gas” dove i prezzi sono determinati dalla borsa di Amsterdam ha creato un'instabilità con costi sociali elevati. Floros smonta diversi luoghi comuni: "Già nell'ottobre 2021, prima del conflitto in Ucraina, i prezzi del gas erano schizzati alle stelle". La soluzione proposta è una "diplomazia dell'energia" che riunisca produttori e consumatori, ma che richiederebbe come prerequisito la fine del conflitto ucraino.
Il Mito delle Terre Rare Ucraine e la Realtà dei Fatti
Uno dei passaggi più significativi riguarda la demistificazione del mito delle terre rare ucraine. "È un errore concettuale", afferma Floros. "L'Ucraina possiede alcuni minerali strategici, ma nessuno dei 17 elementi che compongono le vere terre rare". L'esperto rivela come circa il 40% delle risorse minerarie ucraine si trovi nel Donbass, territorio attualmente controllato dalla Russia, rendendo qualsiasi accordo commerciale sostanzialmente teorico. Questa narrazione distorta servirebbe principalmente a giustificare gli ingenti aiuti occidentali, mentre distoglie risorse da soluzioni più efficaci come il riciclo dei minerali critici.
Il Monopolio Cinese e la Nuova Corsa alle Risorse
La dipendenza globale dalla Cina, che controlla l'80% della filiera delle terre rare, rappresenta un altro nodo cruciale. Floros osserva come "mentre l'Occidente si concentra sull'Ucraina, Pechino consolida il suo monopolio". Le mire statunitensi su Groenlandia e Canada, così come gli accordi controversi con l'Ucraina, rivelano la disperata ricerca di alternative alla dipendenza cinese.
Venezuela e il Peso delle Sanzioni
L'analisi si estende al caso venezuelano, dove le sanzioni statunitensi hanno paralizzato una delle più grandi riserve petrolifere mondiali. La recente ripresa (+9,1% nel 2024) è legata a nuovi accordi con Russia e Cina, dimostrando come le risorse energetiche restino arma geopolitica fondamentale.
Transizione Energetica: Bisogno di un Cambio di Paradigma
In chiusura, Floros lancia una provocazione: "La transizione non può essere affrontata con gli attuali modelli". Serve un ripensamento sistemico che parta dalla pianificazione pubblica e metta in discussione gli stessi rapporti di proprietà. "Mi accontenterei già di aprire un dibattito sul ruolo dello Stato", conclude, tracciando una via tra realismo energetico e necessità di cambiamento.
Verso un Nuovo Ordine Energetico
L'intervista con Floros delinea un mondo in trasformazione, dove le vecchie certezze energetiche vacillano. Dalla crisi del fracking americano al monopolio cinese, dai miti sulle risorse ucraine agli errori europei, emerge la necessità di un approccio più pragmatico e meno ideologico. La sfida, secondo l'esperto, non è solo tecnologica ma soprattutto politica: costruire nuovi modelli di governance energetica capaci di coniugare sicurezza, sostenibilità e giustizia sociale
Questa l’intervista completa che consigliamo di ascoltare: