La Cina e l’Asean celebrano 30 anni di cooperazione

Il 22 novembre la Cina e l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico hanno celebrato il trentesimo anniversario delle loro relazioni, con la pubblicazione di un comunicato congiunto sulla creazione della “partnership strategica globale per la pace, la sicurezza, la prosperità e lo sviluppo sostenibile”.


La Cina e l’Asean celebrano 30 anni di cooperazione

Il 22 novembre, il sultano del Brunei, Haji Hassanal Bolkiah, presidente di turno dell’Asean, e il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, hanno presieduto un incontro volto a celebrare i trent’anni di relazioni e cooperazione tra la Cina e l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico. In quest’occasione, i leader delle due parti hanno esaminato la cooperazione Asean-Cina negli ultimi tre decenni ed elaborato orientamenti per il nuovo periodo per approfondire le loro relazioni in modo da abbinare il partenariato strategico globale, stabilito durante il 24° vertice Asean-Cina tenutosi a ottobre.

In questi trent’anni, la relazione Asean Cina è stata realizzata attraverso molti meccanismi tra cui il vertice annuale, le riunioni ministeriali e i piani d’azione quinquennali. La Cina ha pienamente partecipato ai meccanismi regionali avviati e guidati dall’Asean, affermando il ruolo centrale e la solidarietà dell’organizzazione nei processi di cooperazione regionale e sostenendo l’Asean nei forum multilaterali internazionali.

L’Asean e la Cina hanno firmato la Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mare orientale (Doc) nel novembre 2002 e si sono impegnati a compiere sforzi per attuare pienamente ed efficacemente il Doc e accelerare la costruzione di un Codice di condotta efficace e pratico nel Mare orientale (Coc) che è conforme al diritto internazionale, inclusa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (Unclos).

Il commercio bidirezionale è cresciuto di 80 volte negli ultimi 30 anni. La Cina è stata il principale partner commerciale dell’Asean nel 2009-21 e il blocco è diventato il principale partner commerciale della Cina per la prima volta l’anno scorso. La Cina è stata il quarto più grande investitore di IDE dell’Asean nel 2020, con 7,6 miliardi di dollari. 

La Cina ha donato 1 milione di dollari al Fondo di Risposta al Covid-19 dell’Asean, e si è impegnata a stanziare 5 milioni di dollari al Fondo di Cooperazione Asean-Cina per programmi e progetti di salute pubblica in collaborazione con l’Asean.

Il comunicato congiunto emesso al termine dell’evento, oltre a ripercorrere i successi passati delle relazioni tra Cina e Asean, pone anche ambiziosi obiettivi per il futuro prossimo, al fine di “far progredire la cooperazione Asean-Cina in tutti i campi che contribuiscono alla costruzione di una regione aperta, inclusiva e sostenibile che goda di pace, sicurezza, prosperità e sviluppo sostenibile, annunciando congiuntamente l’istituzione di un partenariato strategico globale Asean-Cina che sia significativo, sostanziale e reciprocamente vantaggioso e incaricando i nostri funzionari di seguire la sua attuazione”.

Per quanto riguarda il settore della cooperazione politica e della sicurezza, le parti hanno affermato il loro intento di “riaffermare il nostro rispetto reciproco per l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale reciproche, in conformità con il diritto internazionale e il principio di non interferenza negli affari interni di altri Paesi, e riaffermando l’adesione dei Paesi dell’Asean alla politica di una sola Cina”. Inoltre, grande rilievo ha avuto il punto nel quale le parti si impegnano a “sostenere gli sforzi dell’Asean per preservare il sud-est asiatico come regione libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa, contribuendo nel contempo agli sforzi globali in materia di disarmo, non proliferazione e usi pacifici dell’energia nucleare”, che danno grande eco alla politica di denuclearizzazione promossa dalla Cina.

Le parti hanno ancora una volta ribadito il loro intento di risolvere pacificamente le dispute esistenti nel Mar Cinese Meridionale, ed hanno riaffermato “il nostro impegno per la libertà di navigazione e sorvolo sul Mar Cinese Meridionale, per esercitare l’autolimitazione nello svolgimento di attività che complicherebbero o inasprirebbero le controversie e inciderebbero sulla pace e la stabilità, e affinché le Parti interessate si impegnino a risolvere questioni territoriali e controversie giurisdizionali con mezzi pacifici, senza ricorrere alla minaccia o all’uso della forza, attraverso consultazioni e negoziati amichevoli da parte degli Stati sovrani direttamente interessati, in conformità con i principi del diritto internazionale universalmente riconosciuti, compresa l’Unclos del 1982”.

Per quanto riguarda la cooperazione economica, la Cina e l’Asean riaffermano “il nostro impegno per un sistema commerciale multilaterale aperto, libero, inclusivo, trasparente e non discriminatorio basato su regole con al centro l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e la nostra disponibilità a rendere la globalizzazione economica più aperta, inclusiva, equilibrata e vantaggioso per tutti”. 

Questo si tradurrà nell’entrata in vigore del Partenariato Economico Regionale Globale (Rcep) il 1° gennaio 2022. A tal fine, le parti si impegnano a “collaborare per l’effettiva attuazione dell’accordo Rcep per offrire vantaggi alle imprese e alle persone nella regione”. Inoltre, “saranno compiuti sforzi per attuare efficacemente l’accordo di libero scambio ASEAN-Cina (Acfta) e i restanti elementi del futuro programma di lavoro nell’ambito del protocollo di aggiornamento dell’Acfta e anche per condurre rapidamente uno studio di fattibilità congiunto per identificare altre aree di possibile inclusione”.

Per quanto riguarda la questione ambientale, i leader politici si sono impegnati ad “esplorare la cooperazione su un’economia a basse emissioni di carbonio, circolare e verde seguendo la tendenza degli ultimi sviluppi scientifici e tecnologici e la trasformazione industriale, anche attraverso modelli e iniziative economici sostenibili ispirati a piani d’azione regionali e nazionali” e a “promuovere la cooperazione su nuove tecnologie energetiche, investimenti e finanza verdi e altri campi, e lavorare per la ristrutturazione e il miglioramento dell’economia, dei sistemi energetici e dell’industria per realizzare una crescita verde sostenibile e uno sviluppo a basse emissioni di carbonio”. Ancora, si afferma la necessità di “rafforzare la cooperazione in materia di cambiamento climatico, conservazione della biodiversità, protezione ambientale, soluzioni a basse emissioni di carbonio, energia pulita, città sostenibili e sviluppo rurale e sostenere l’attuazione del quadro della strategia e del piano d’azione di cooperazione ambientale Asean-Cina (2021-2025)”.

In materia sanitaria, ed alla luce dell’esperienza della pandemia di Covid-19, la Cina e i Paesi membri dell’Asean affermano la propria volontà di “rafforzare la cooperazione sulla salute pubblica, compresa la cooperazione sui vaccini contro il Covid-19, e sostenere gli sforzi dell’Asean verso la sicurezza dei vaccini e l’autosufficienza per tutti attraverso un accesso tempestivo ed equo a vaccini convenienti e di qualità nella regione”.

Infine, per quanto concerne la politica internazionale, le parti coinvolte hanno concordato di “riaffermare l’impegno per il multilateralismo, mantenere un quadro di cooperazione regionale aperto e inclusivo, sostenere la centralità dell’Asean nell’evoluzione dell’architettura regionale e realizzare un sistema internazionale, fondato sui principi della Carta delle Nazioni Unite e basato sul diritto internazionale, e sui principi di inclusività, trasparenza, equità e giustizia, apertura, mutuo vantaggio e rispetto reciproco nella risposta congiunta alle sfide regionali e globali” e “continuare a rafforzare la comunicazione e la cooperazione negli affari internazionali e regionali, in particolare su questioni di interesse comune come il cambiamento climatico, la salute pubblica, la conservazione della biodiversità e la sicurezza alimentare ed energetica”.

26/11/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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