La Cina non è una democrazia… o forse sì?

La “scatola degli attrezzi cinesi”. Una sintetica guida su come funziona il sistema istituzionale in Cina, una democrazia del popolo e non borghese. 


La Cina non è una democrazia… o forse sì?

Il 4 dicembre 2021 il Consiglio di Stato della Cina ha pubblicato un libro bianco sul sistema politico cinese dal titolo Una democrazia che funziona che si apre così: “la pace, lo sviluppo, l’equità, la giustizia, la democrazia e la libertà sono valori comuni all’umanità. La democrazia non è prerogativa di un certo paese o gruppo di paesi, ma è un diritto universale di tutti i popoli, che può essere realizzato in molteplici modi, senza un modello unico che vada bene per tutti... In definitiva, essa è fondata sul sostegno del popolo e sarà valutata in base alla misura in cui avrà contribuito al progresso umano. Pertanto, per giudicare una democrazia ci si dovrebbe basare sul popolo quale criterio fondamentale, vale a dire se le persone hanno diritto a governare il loro paese, se i loro bisogni sono soddisfatti e se hanno un senso di appagamento e felicità. Se il popolo viene svegliato solo al momento del voto e rimandato in letargo al termine delle votazioni, se viene servito con dolci slogan in campagna elettorale ma non ha voce in capitolo dopo le elezioni, se viene corteggiato durante la campagna elettorale ma lasciato fuori al freddo dopo, questa non è una vera democrazia”.

Davvero il livello di soddisfazione del popolo è il criterio fondamentale per giudicare il grado di democrazia del sistema politico? In questo caso dovremmo indubbiamente concludere che non solo la Cina è una democrazia, ma che funziona pure meglio di tante altre, a giudicare dai risultati dello studio svolto dall’Università di Harvard fra il 2003 e il 2016, che ha mostrato una crescita costante del grado di apprezzamento fra i cinesi, con una percentuale di oltre il 90% di cittadini soddisfatti del proprio governo.

Spetta ai cittadini cinesi, non a noi, valutare ed eventualmente modificare il sistema politico della Cina. 

Da parte nostra, però, non possiamo più permetterci di ignorare la Repubblica Popolare Cinese, o accontentarci di valutarla in base a una immagine manipolata e distorta ad arte, che non ci permette di capire come sia passata dall’essere l’11° paese più povero del mondo alla sua fondazione nel 1949 alla seconda potenza mondiale che è oggi.

Come funziona veramente la Rpc? Che strumenti si è data nel corso della sua storia recente?

Le istituzioni legislative – Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (Cppcc) e Assemblea Nazionale del Popolo (Anp)

La Cina definisce il suo sistema politico come un “processo integrale di democrazia popolare”, consistente della combinazione di democrazia elettorale e democrazia consultiva, che si attua attraverso un insieme di elezioni, consultazioni, processi decisionali, gestione e supervisione. Tale processo riguarda i settori economico, politico, culturale, sociale, eco-ambientale e altri, con particolare attenzione allo sviluppo nazionale, alla governance sociale e alla vita delle persone.

Il ramo legislativo cinese consiste di due organi separati: l’Assemblea Nazionale del Popolo (Anp) e la Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (Cppcc).

Ogni anno a marzo, i delegati dei due organismi – oltre 5mila – si riuniscono a Pechino per i grandi incontri politici che i cinesi chiamano liǎng huì (两会), “le due sessioni”, dove si discutono e approvano i piani per le politiche della Cina che coinvolgono economia, difesa, commercio, diplomazia, ambiente e altro ancora. La prima a iniziare è la riunione del Cppcc, che ha funzione consultiva e non ha invece potere legislativo, di competenza dell’Anp.

Il Cppcc è composto da circa 2.200 rappresentanti, che appartengono a diversi settori, tra cui il Pcc, (Partito Comunista della Cina) gli altri partiti politici, i non affiliati, organizzazioni popolari, gruppi di minoranze etniche e altri settori, residenti delle Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao e Taiwan, cittadini cinesi tornati dall’estero e personaggi pubblici cooptati dal mondo accademico, dalla stampa, dalle arti e dallo sport. Rappresenta quindi un ampio spettro di tendenze politiche e opinioni socio-economiche e la sua funzione principale è quella di raccogliere le proposte e i suggerimenti provenienti dalla società civile per sottoporli al governo. 

E la società civile si mobilita ampiamente online nel periodo che precede le due sessioni di marzo. Provando a cercare 两会 (“le due sessioni”) su Weibo – una via di mezzo cinese fra Twitter e Facebook – si ottiene un numero di visualizzazioni di 12 miliardi per quelli su Cctv e di 11,6 miliardi su China Daily, e rispettivamente di 4,8 e 9,5 milioni di commenti (dati relativi al 2020).

L’Anp potrebbe invece essere paragonata al nostro parlamento, con tre principali differenze: la sessione completa si riunisce un’unica volta l’anno al “liǎng huì” per discutere un’agenda fissata mesi in anticipo; il numero dei suoi membri è sensibilmente più alto – durante l’ultima sessione erano 2.957, il parlamento più numeroso al mondo; la modalità con cui vengono selezionati è diversa. Inoltre, i deputati dell’Anp differiscono dai membri dei parlamenti occidentali, che sono generalmente politici a tempo pieno e dispongono di personale e squadre elettorali propri. I deputati dell’Anp sono part-time e in verità molti sono cittadini comuni

Vale la pena notare che la Cina applica anche un sistema di autogoverno a livello comunitario espresso attraverso l’autonomia degli abitanti dei villaggi e dei residenti urbani e attraverso i congressi dei lavoratori. I residenti nei villaggi rurali e nelle comunità urbane cinesi istituiscono comitati di abitanti dei villaggi e comitati di residenti ed esercitano direttamente il loro diritto democratico di gestire gli affari pubblici e i servizi pubblici nelle aree residenziali a cui appartengono. Questo va sotto il nome di “sistema di autogoverno a livello comunitario”.

Le assemblee popolari, dall’Anp ai comitati di base, hanno quattro funzioni principali che esercitano ai rispettivi livelli: 1) legislativo; 2) nomina e revoca dei funzionari; 3) approvazione dei piani di sviluppo e dei budget; 4) vigilanza sui vari organi amministrativi.

 

La democrazia elettorale

Hanno diritto di voto e di eleggibilità tutti i cittadini della Rpc che abbiano compiuto i 18 anni di età.

Ogni aspetto della vita politica e sociale del paese è ampiamente coperto dalle elezioni, che riguardano le istituzioni governative, i comitati degli abitanti dei villaggi e dei residenti urbani e i congressi dei dipendenti nelle imprese e nelle istituzioni pubbliche.

I deputati dei congressi popolari a livello di municipalità e contea sono eletti direttamente dai votanti, mentre i deputati dei congressi popolari a livello cittadino, provinciale e nazionale sono eletti dai congressi popolari al livello successivo. Tutti i deputati restano in carica per un periodo di cinque anni. I principali funzionari degli organi statali a vari livelli sono nominati o eletti dai loro relativi congressi popolari. I delegati delle Regioni ad amministrazione speciale (Sar) di Hong Kong e Macao sono scelti in circoscrizioni simili a quelle occidentali. 

Il processo inizia così dapprima con le elezioni delle varie assemblee popolari locali, per poi salire progressivamente fino alla formazione dell’Anp. 

Anche se la maggioranza dei membri dell’Anp, al contrario di quelli del Cppcc, appartiene al Partito Comunista, una parte proviene da altri partiti politici. Altri ancora sono scelti in base alle loro credenziali professionali e non hanno alcuna affiliazione politica. 

Sistema cooperativo multipartitico

Anche se in Cina non esistono partiti di opposizione, il sistema non prevede un unico partito. A differenza delle democrazie occidentali, i vari partiti non si contendono il potere né si susseguono al governo. Nel sistema politico cinese il partito comunista esercita il potere in cooperazione con gli altri otto partiti politici.  

Che l’esercizio del potere statale spetti al Pcc, è sancito dall’articolo 1 della Costituzione: “La Rpc è uno Stato socialista governato da una dittatura democratica del popolo guidata dalla classe operaia, che si basa su un’alleanza di operai e contadini. Il sistema socialista è il sistema fondamentale della Rpc. La leadership del Partito Comunista Cinese è la caratteristica distintiva del socialismo con caratteristiche cinesi. È fatto divieto a qualsiasi organizzazione o individuo di danneggiare il sistema socialista”.

La funzione dei partiti diversi dal Pcc è meramente decorativa dunque?

Se consideriamo la composizione dell’Anp, in realtà, 2/3 membri appartengono al Pcc e 1/3 al Fronte Unito Democratico (che comprende gli altri otto partiti) e a indipendenti. Per quanto riguarda il comitato nazionale del Cppcc, meno del 5% è Pcc, il 20% è costituito dal Fronte Unito e indipendenti, il 15% da organismi e sindacati affiliati al governo e il 60% da rappresentanti di diverse industrie.

 

Alcune cariche governative rilevanti, inoltre, sono o sono state ricoperte da membri del Fronte Unito, quali quelle di vicegovernatore o sindaco di importanti province o città come Beijing, Shanghai, Jiangsu. Vale anche la pena ricordare la figura della sig.ra Song Qinglin, che ricoprì varie cariche di rilievo fra la fondazione della Rpc e gli anni Settanta, da vicepresidente del governo a presidente della repubblica. Attualmente il vicepresidente del Comitato permanente dell’Anp è membro del Crkc (Comitato Rivoluzionario del Kuomintang Cinese), uno degli otto partiti minori.

La democrazia consultativa

La consultazione democratica è una caratteristica speciale della democrazia in Cina e assume molte forme. Nel prendere e attuare decisioni su questioni importanti, la Cina conduce ampie consultazioni in tutti i campi e livelli attraverso vari canali, tra cui proposte, conferenze, discussioni, seminari, audizioni, valutazioni, consultazioni, Internet e sondaggi di opinione.

Su questioni che riguardano gli interessi di tutti, si terranno ampie consultazioni in tutta la società; su questioni che riguardano gli interessi delle persone in una regione specifica, consultazioni a livello locale; su questioni che riguardano gli interessi di determinati gruppi di persone, consultazioni tra tali gruppi; e su questioni che riguardano gli interessi di una comunità, consultazioni all’interno della comunità.

Abbiamo già detto che il Cppcc è il massimo organismo nazionale cui è affidata una funzione consultiva. La esercita rafforzando la comunicazione fra il governo e le varie organizzazioni popolari, dopo aver svolto ampie consultazioni. Il processo vuole assicurare che sempre più idee e suggerimenti del pubblico in generale fluiscano direttamente ai decisori a tutti i livelli.

Quando viene proposto un atto legislativo, si tengono seminari, audizioni e discussioni per sollecitare ampiamente l’opinione pubblica fin dalla prima fase della legislazione. Quando viene redatta una legge, vengono consultati sia i professionisti sia il pubblico, e quando un progetto di legge viene pubblicato, esso è soggetto a revisione pubblica da parte dei canali online e dei media. Attraverso gli uffici di informazione legislativa locale, le persone possono partecipare alla stesura, ricerca, revisione, valutazione e post-valutazione dei progetti di legge.

Il governo cinese è noto per il suo ampio uso di sondaggi e dati. Le agenzie governative e le reti di informazione statali monitorano costantemente l’opinione pubblica con vari mezzi. Le hotline 12345 del servizio governativo sono piattaforme di servizio pubblico che integrano canali come “caselle di posta del sindaco”, sms, app mobili, Weibo e WeChat (il corrispettivo cinese di WhatsApp, per intenderci) per consentire al pubblico di esprimere le proprie richieste, e forniscono un servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Nel 2020, il tasso medio di completamento delle chiamate delle hotline ha raggiunto il 72,3% e il tempo di attesa medio è stato di 16,2 secondi. La Bacheca per i Leaders (liuyan.people.com.cn) è una piattaforma di servizio pubblico online nazionale che consente ai principali funzionari dei ministeri e delle commissioni del Consiglio di Stato cinese, nonché dei governi locali e dei comitati di partito a vari livelli, di ascoltare le preoccupazioni del pubblico. Dalla sua creazione nel 2006, la piattaforma ha consentito di ascoltare e rispondere a quasi 2,8 milioni di richieste pubbliche, suggerimenti e reclami.

Contrariamente a quanto tendiamo a pensare in Occidente, in Cina non soltanto esiste una società civile, ma essa ha anche voce nelle decisioni prese dal governo. 

Ebbene sì, anche in Cina a volte si protesta, riuscendo di fatto a influenzare o cambiare il corso delle direttive politiche in materie quali l’ambiente – su cui si registra una crescente consapevolezza e sensibilità – o i diritti personali, come nel caso seguente riportato da “The Guardian”.

Nell’aprile 2018, Weibo dichiarò che per i successivi tre mesi avrebbe rimosso fumetti e video “con implicazioni pornografiche, che promuovono violenze sanguinose o legate all’omosessualità”. La società Internet affermò che l’iniziativa mirava a “creare un ambiente comunitario solare e armonioso” e a rispettare le leggi sulla sicurezza informatica del paese. In risposta, gli utenti di Weibo cominciarono a pubblicare foto con i loro partner, commenti ed emoji arcobaleno, accompagnati dagli hashtag #sonogay e #sonogaynonpervertito. Dopo il diluvio di commenti, Weibo dichiarò che la sua campagna non avrebbe più incluso contenuti omosessuali e si sarebbe concentrata solo sul controllo di materiale pornografico e violento e concluse: “Grazie a tutti per la discussione e i suggerimenti”.

 

Fonti:

China: Democracy That Works, libro bianco del Consiglio di Stato della RPC

Socialism with Chinese Characteristics—Introductory Study Guide, Qiao Collective

Constitution of the People’s Republic of China

China’s Two Sessions Explained, South China Morning Post

China’s Weibo reverses ban on “homosexual” content after outcry, “The Guardian

Explainer: Cpc-led multi-party cooperation and political consultation, Cgtn

Npc deputies and Cppcc members attending the annual Two Sessions in China, Cgtn 

Graphics: China’s democracy at a community level, Cgtn

Cppcc: sito ufficiale

21/01/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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