Vietnam e Laos: 60 anni di relazioni bilaterali

Il 18 luglio si è tenuta ad Hanoi una cerimonia per celebrare il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche Vietnam-Laos e il 45° anniversario della firma del Trattato bilaterale di amicizia e cooperazione.


Vietnam e Laos: 60 anni di relazioni bilaterali

Disponendo di un confine comune, i popoli che abitano i territori di Vietnam e Laos hanno avuto relazioni per secoli prima della nascita degli Stati moderni. Ufficialmente, però, le relazioni bilaterali tra i due Paesi vennero stabilite il 5 settembre 1962, quando entrambi erano in guerra. Il Vietnam era infatti ancora diviso in due, con la parte meridionale controllata dal governo fantoccio filo-statunitense, mentre in Laos imperversava la lotta rivoluzionaria e non era ancora stata stabilita la Repubblica Democratica Popolare del Laos.

Nei primi anni della neonata Rdpl, i leader politici laotiani fecero grande affidamento sul sostegno del Vietnam, paese nel quale i comunisti erano già giunti al potere nel 1945, almeno nella parte a nord del 17° parallelo. Molti dei dirigenti del Partito Rivoluzionario del Popolo Lao, del resto, erano stati formati dalle scuole del Partito Comunista del Vietnam, e il sostegno reciproco che i due partiti si erano forniti nelle rispettive lotte rivoluzionarie e antimperialiste aveva rafforzato quei legami.

Almeno fino agli anni ’80, il Laos è stato fortemente dipendente dal Vietnam per quanto riguarda non solo la formazione politica, ma anche quella militare. Logistica, addestramento e comunicazioni dell’esercito laotiano erano praticamente fornite interamente dal Vietnam, mentre l’Unione Sovietica era per entrambi i paesi il fornitore di mezzi pesanti, aerei e ordigni.

Il 16 luglio 1977, quando entrambi i Paesi avevano ormai raggiunto la pace sotto la guida dei rispettivi governi socialisti, questa relazione venne suggellata dalla firma del Trattato bilaterale di amicizia e cooperazione, che prevedeva anche lo stazionamento delle truppe vietnamite in Laos per la protezione del Paese fino al 1992. Sia il Vietnam, sia il Laos, infatti, temevano all’epoca l’espansionismo verso oriente della monarchia thailandese, considerata come la testa di ponte dell’imperialismo occidentale nella regione dopo la cacciata degli Stati Uniti. Il Vietnam ha inoltre fornito al Paese confinante una grande assistenza economica, mentre il Laos, che non dispone di uno sbocco sul mare, ha avuto accesso ai porti vietnamiti.

L’evento che si è tenuto a Hà Nội lo scorso 16 luglio, con la partecipazione di numerosi delegati laotiani, è stato l’occasione per celebrare il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche Vietnam-Laos e il 45° anniversario della firma del Trattato bilaterale di amicizia e cooperazione.

Nguyễn Phú Trọng, segretario generale del Partito Comunista del Vietnam (Pcv), ha sottolineato che “le relazioni Vietnam-Laos, fondate dal presidente Hồ Chí Minh, dal presidente Kaysone Phomvihane e dal presidente Souphanouvong e alimentate da generazioni di soldati e persone di entrambi i Paesi, sono diventate una risorsa inestimabile e un rapporto unico nella storia del mondo”. Il leader del Partito vietnamita ha affermato che la solidarietà, la cooperazione e il sostegno reciproco tra Vietnam e Laos rappresentano una regola oggettiva e un fattore di vitale importanza per ciascun partito e nazione, un bene comune e una base per il loro sviluppo durante i periodi storici futuri.

“Nonostante le difficoltà e le sfide, comprese quelle portate dalla pandemia di Covid-19, il partenariato tra i due Partiti e i due Paesi ha continuato a crescere costantemente in modo profondo ed efficace”, ha affermato ancora Trọng, osservando che le relazioni politiche bilaterali sono state costantemente rafforzate, guidando la loro cooperazione in altri campi.

Secondo il leader del Pcv, la difesa e la sicurezza continuano a essere uno dei pilastri più importanti nei legami bilaterali, mentre la cooperazione economica è stata fruttuosa. In effetti, il commercio bilaterale ha fatto registrare negli ultimi anni un costante aumento a due cifre, e il Vietnam è attualmente il terzo investitore estero più grande in Laos con un investimento totale di circa 5,4 miliardi di dollari. I partenariati bilaterali nell’istruzione-formazione, così come nella cultura, nell’assistenza sanitaria, nei trasporti e nell’energia sono a loro volta cresciuti costantemente.

Da parte sua, il vicepresidente laotiano Bounthong Chitmany ha dichiarato che il partito, lo Stato e il popolo del Laos sono orgogliosi di contribuire all’alleanza con il Vietnam. Ha sottolineato il significato del Trattato bilaterale di amicizia e cooperazione, “un’importante base giuridica per la cooperazione globale tra i due Paesi”. Chitmany ha inoltre affermato che, nonostante le difficoltà attuali, il Vietnam ha ancora fornito un sostegno tempestivo e prezioso al Laos, il che riflette vividamente i legami rari e speciali tra Laos e Vietnam.

Al termine dell’evento, Chitmany ha presentato l’Ordine Nazionale dell’Oro – la più alta onorificenza del Laos – al primo ministro vietnamita Phạm Minh Chính e al presidente dell’Assemblea Nazionale Vương Đình Huệ. Il rappresentante della delegazione laotiana ha affermato che questa è una degna ricompensa per i loro grandi contributi nel preservare, coltivare e rafforzare la grande amicizia, la solidarietà speciale e la cooperazione globale tra Laos e Vietnam.

Il primo ministro Phạm Minh Chính, nel suo discorso di ringraziamento, ha detto di credere che, dall’esperienza appresa dalle precedenti lotte per l’indipendenza e la libertà nazionale, i due Partiti, Stati e popoli continueranno a unirsi e lavorare insieme per superare tutte le difficoltà e le sfide e sostenersi a vicenda per costruire un’economia dipendente, portando così una vita pacifica, prospera e felice ai due popoli e contribuendo alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nella regione e nel mondo.

22/07/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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