Mimmo Lucano, il sindaco che sfida la legge. O il razzismo?

Legge, razzismo e immigrazione. Riflessioni sulla vicenda di Mimmo Lucano, il sindaco di Riace a cui si pensa per il nobel per la pace.


Mimmo Lucano, il sindaco che sfida la legge. O il razzismo? Credits: giornalettismo.com

Dice il nostro ministro dell'Interno che i migranti rubano il lavoro agli italiani. Attilio Fontana giunge a sostenere la necessità di difendere la razza bianca dall'invasione dei migranti. Impossibile non ricordare quando nel 1938, grazie alle leggi razziali, c'era il divieto di trasferirsi in Italia per gli stranieri Ebrei.

Grazie alle leggi razziali si poté effettuare una spoliazione dei beni mobili ed immobili degli ebrei e si creò un clima di odio verso di loro, dipinti come strozzini, approfittatori del popolo, appartenenti a una nazione nemica. Memori del successo ottenuto da questa strategia, ecco che di nuovo si sta creando un nemico che possa divenire bersaglio dell'odio e della paura delle persone. Un giochetto facile per instillare una guerra fra poveri e dividere il mondo del lavoro. A questo scopo si creano notizie false tramite siti fake, che grazie ai click ci guadagnano anche molto, mentre si bollano come buonisti coloro che cercano di avere una visione umanitaria o di ricondurre alle reali cause le sofferenze dei lavoratori, dei disoccupati, delle famiglie carenti di alloggi e servizi pubblici adeguati.

Nel 1998 il governo di centrosinistra vara la cosiddetta la legge 48, la cosiddetta Turco-Napolitano. Per la prima volta nella storia della Repubblica, si istituisce una struttura detentiva il Centro di permanenza temporanea (Cpt), poi diventati Centri di identificazione ed espulsione (Cie) per gli stranieri irregolari, anche in assenza di reati commessi. Nel 2002 il governo lega-Berlusconi introduce delle misure ulteriormente restrittive riguardo l'accoglienza dei migranti giunti nel nostro paese. Con le norme della legge 189 (Bossi-Fini) si introduce il reato di clandestinità: il permesso di soggiorno viene legato al lavoro effettivo. Data la difficoltà, se non l’impossibilità, per uno straniero proveniente da un paese in guerra o in regime dittatoriale o in carestia, di procurarsi un lavoro regolare in Italia prima di emigrare, la clandestinità diventa quindi l’unico modo per raggiungere il nostro paese. Si crea così una folla di persone ricattabili e sfruttabili da imprenditori senza scrupoli.

I Cie si aprono per i richiedenti asilo. Vi vengono inesorabilmente rimandati tutti coloro che fuggono da paesi dove non sono tutelati i propri diritti o dove è impossibile sopravvivere. Chi si trova a vivere in un paese in guerra o dove sono negati i diritti umani o dove la miseria imperante impedisce l'accesso al cibo e alle cure più basilari, non può cercare di riparare in un altra nazione, ma deve morire lì.

Il rischio che affrontano queste persone per venire in Italia non è sufficiente per far comprendere quanto sia disperata la loro situazione. Tramite una tambureggiante campagna mediatica si cerca di accreditare sempre di più la relazione tra delinquenza e presenza di migranti, che vengono descritti come cattivi, violenti e incivili, mentre invece non sussiste un’evidenza statistica di questa tendenza a delinquere.

Ma tutta questa costruzione rischia di essere messa in dubbio dall'organizzazione del Comune di Riace, che si organizza per l’accoglienza e addirittura riesce a far diventare l’immigrazione un fattore di crescita economica e civile, in un territorio altrimenti destinato all’abbandono.

Il sindaco di questo piccolissimo comune della Locride si è classificato terzo nella World Mayor, che stila la classifica dei migliori sindaci del mondo. Ad Assisi, durante la marcia della pace, il sindaco Mimmo Lucano è stato proposto per il Nobel per la pace. Ma contemporaneamente la procura di Locri lo ha messo sotto inchiesta per truffa aggravata ai danni dello stato e dell'UE, concussione ed abuso d'ufficio nei progetti di accoglienza. Per questo il governo ha bloccato i finanziamenti e il sindaco è privato del suo incarico e si trova ai domiciliari.

Tutti noi crediamo che Il sindaco Lucano sia assolutamente innocente e che potrà difendersi dalle accuse.

Inevitabile poi fare un’altra considerazione. Quando, durante la Shoah, alcuni cittadini italiani si sono preoccupati delle persone perseguitate ed hanno cercato di aiutarli, di fatto hanno trasgredito alle leggi dello Stato (mettendo anche in pericolo la propria vita). Ce ne sono stati tanti di questi esempi, anche nella mia Livorno, dove, tra l’indifferenza dei più, molti ebrei sono stati salvati dal coraggio di queste persone. Adesso noi con facilità li giudichiamo degli eroi, delle persone che capivano l'iniquità insita nel fascismo e nel razzismo. Ma a suo tempo erano dei fuorilegge.

Quindi sorge un interrogativo: il cittadino deve ubbidire a qualsiasi legge, oppure può cercare di aggirarla o anche violarla, quando questa sia contraria ai diritti umani? È lecito cercare di evitare che vengano ricacciati via coloro che si aggrappano alle nostre rive cercando salvezza oppure dobbiamo calpestare quelle mani e allontanare i disperati finché non affondano in mare? E mentre facciamo questo, riusciamo anche a guardarli negli occhi?

Quando i nostri nipoti studieranno la storia, ci collocheranno tra i buoni o tra i cattivi?

Come recita l'immortale Collodi nel paese di Acchiappacitrulli si indaga un sindaco che è un modello di integrazione virtuosa, mentre intorno a lui imperversano le ecomafie e le faide familiari. Ma forse proprio questo è in linea con il carattere predominante del capitalismo: fare i profitti in ogni modo, anche con il delitto e mettere invece il più possibile nell’illegalità, nell’emarginazione e nel super sfruttamento i lavoratori.

13/10/2018 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: giornalettismo.com

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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