Approfondimenti teorici (Unigramsci)

Questa sezione del giornale è dedicata alla formazione teorica dei lavoratori e delle classi popolari e curata in collaborazione con le compagne e i compagni del collettivo della Università Popolare Antonio Gramsci (Unigramsci). Questa collaborazione nasce dalla volontà di approfondire i legami con una realtà molto impegnata nella “battaglia delle idee”, per formare una visione del mondo “altra”, diversa da quella delle classi dominanti. Non può esistere, infatti, una prassi rivoluzionaria in assenza di una teoria rivoluzionaria e questa non può che esser ricercata a partire dal pensiero critico di Marx, per sviluppare una visione autonoma del mondo, di classe, consapevoli che se i subalterni non hanno una propria visione necessariamente finiscono con l’adottare quella dominante. Questa collaborazione vorrebbe anche essere un elemento di stimolo per la formazione di quegli intellettuali organici di cui il futuro partito del proletariato avrà grande bisogno. Pertanto, in questa sezione pubblichiamo testi di approfondimento teorico, non necessariamente oggetto dei corsi universitari.

È trascorso circa un secolo e mezzo dal Capitale di Marx, ma la natura della fabbrica capitalistica è rimasta, nella sostanza, la stessa: un'organizzazione gerarchica dispotica.
Proseguiamo la pubblicazione delle lezioni del corso tenuto per l’Università popolare A. Gramsci: La distruzione della ragione. Per la critica delle ideologie filosofiche moderne e contemporanee conservatrici e reazionarie, trattando del secondo Schelling quale più significativo ideologo e filosofo della restaurazione
Concludiamo questa nostra breve panoramica della Fenomenologia dello spirito analizzando la religione artistica e la religione disvelata per giungere al sapere assoluto, base per una conoscenza scientifica della realtà
Il nesso fra il livello strutturale e quello sovrastrutturale non è immediato. È un errore accettarne l’identità immediata e pensare che lottando contro uno dei due lati, immediatamente si lotti anche contro l’altro. Chiarito ciò è possibile comprendere il carattere non rivoluzionario o addirittura reazionario di alcuni movimenti politici attuali.

La critica di Brecht alla concezione formalista e “pura” dell’arte, improntata all’arte per l’arte, in una società divisa in cui gli oppressi non possono godere di una simile esperienza estetica quanto le classi dominanti

Se una strategia è sostenibile dal punto di vista ambientale, allora non può essere orientata al profitto e, viceversa, se è orientata al profitto, allora non può essere una strategia sostenibile dal punto di vista ambientale. In altri termini, “Capitalismo” e “Sostenibilità ambientale” si negano vicendevolmente e, perciò non possono durevolmente coesistere.
I reali obiettivi delle politiche keynesiane: la rivoluzione passiva, la socializzazione delle perdite in tempi di crisi, l’indebitamento dello Stato per assicurare i profitti dei privati, il necessario riarmo
Gli ultimi sviluppi della riflessione filosofica di Lukács dall’elaborazione di un’estetica marxista, all’Ontologia dell’essere sociale
Iniziamo la pubblicazione delle lezioni del corso tenuto per l’Università Popolare A. Gramsci: La distruzione della ragione. Per la critica delle ideologie filosofiche moderne e contemporanee conservatrici e reazionarie
Dall’anima bella romantica e il perdono dei peccati alla religione naturale, quale comprensione di sé ancora aurorale di una civiltà storica

Al contrario della dominante ideologia borghese, che pretende di valorizzare il singolo in quanto tale, separandolo astrattamente dal suo contesto storico e sociale, il marxismo ci insegna che solo ponendoci consapevolmente al suo interno potremo consapevolmente incidere, lasciare il segno, nel corso del mondo

Il populismo è una degli anelli della catena degenerativa che confondendo la rivolta romantica anticapitalistica con la critica del modo di produzione capitalistico produce il fascismo.
Le politiche reazionarie condotte dai governi della destra repubblicana nel primo dopoguerra negli Usa
Proseguiamo nell’esposizione della filosofia di Lukács affrontando le opere della maturità, dall’autocritica nei riguardi di Storia e coscienza di classe a La distruzione della ragione
Con il capitolo dedicato allo spirito iniziamo la trattazione della seconda parte della Fenomenologia dello spirito, in cui il protagonista del processo di formazione da individuale diviene collettivo

Brecht, contro ogni impostazione moralista o idealista, considera le problematiche etico-morali sempre in relazione alle questioni socio-economiche. Perciò, come Nietzsche, non crede esista una sola morale, ma un’etica degli oppressori cui necessariamente si contrappone un’etica degli oppressi

Le dinamiche economiche strutturali che hanno portato alla grande crisi del 1929 e i suoi effetti devastanti sui paesi capitalistici
Proseguiamo nell’analisi dei concetti fondamentali del primo grande libro del Lukács marxista.
Le figure della ragione attiva contenute nella Fenomenologia dello Spirito faranno esperienza dei limiti che incontra la coscienza individuale nella sua pretesa di realizzare un universale ancora astratto, di contro alla dura concretezza del corso del mondo.
Per poter essere coerenti con il loro fine, i rivoluzionari devono necessariamente sviluppare una concezione altrettanto rivoluzionaria dell’etica, che non può che essere in contrasto con quella tradizionale che la classe dominante intende imporre ai subalterni.
La costruzione dello Stato totalitario fascista, i suoi limiti innanzitutto dal punto di vista economico, i patti lateranensi, l’antifascismo e il successo internazionale del movimento fascista.
La filosofia marxista rivoluzionaria del giovane Lukács, con attenzione particolare all’analisi dei temi essenziali di Storia e coscienza di classe, opera fondamentale posta alle origini del marxismo occidentale
Dalla transizione dalla coscienza infelice alla ragione rinascimentale, al processo dialettico di sviluppo della ragione osservativa, fino al passaggio alla prima figura della ragione attiva: l’uomo del piacere e la necessità

La critica di Brecht alla morale e all’eticità dominanti, funzionali al dominio delle classi dirigenti, e la necessità di sviluppare un’etica e una morale rivoluzionarie

La resistibile ascesa al potere del fascismo in Italia con la complicità della grande borghesia

Il marxismo occidentale rivoluzionario si sviluppa contro le tendenze revisioniste della II internazionale e contro la concezione dogmatica del marxismo diffusa in URSS dopo la morte di Lenin

Concludiamo la trattazione del secondo capitolo della Fenomenologia dello spirito dedicato all’autocoscienza affrontando la celebre figura della coscienza infelice
Brecht, rifacendosi all’apologo in cui Lenin risponde alle critiche rivolte al contraddittorio processo rivoluzionario russo, espone la sua ormai matura concezione del marxismo, emancipata da Korsch
Un altro tema centrale del postmodernismo è la frantumazione del soggetto attivo e consapevole, sulla cui costruzione si fonda qualsiasi progetto di trasformazione sociale.
Le forze sociali e politiche che hanno consentito la violenta eliminazione di ogni luogo di aggregazione proletario e la conseguente conquista del governo di Mussolini a capo delle squadracce fasciste
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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