Approfondimenti teorici (Unigramsci)

Questa sezione del giornale è dedicata alla formazione teorica dei lavoratori e delle classi popolari e curata in collaborazione con le compagne e i compagni del collettivo della Università Popolare Antonio Gramsci (Unigramsci). Questa collaborazione nasce dalla volontà di approfondire i legami con una realtà molto impegnata nella “battaglia delle idee”, per formare una visione del mondo “altra”, diversa da quella delle classi dominanti. Non può esistere, infatti, una prassi rivoluzionaria in assenza di una teoria rivoluzionaria e questa non può che esser ricercata a partire dal pensiero critico di Marx, per sviluppare una visione autonoma del mondo, di classe, consapevoli che se i subalterni non hanno una propria visione necessariamente finiscono con l’adottare quella dominante. Questa collaborazione vorrebbe anche essere un elemento di stimolo per la formazione di quegli intellettuali organici di cui il futuro partito del proletariato avrà grande bisogno. Pertanto, in questa sezione pubblichiamo testi di approfondimento teorico, non necessariamente oggetto dei corsi universitari.

Il giovane Hegel traduce l’opposizione fra la religione razionale, fondata sulla ragion pratica, e la religione rivelata, che ha le sue origini in una teologia positiva, nella netta contrapposizione tra credenza soggettiva e oggettiva.

Tra Dante e Marx. Noterelle sull’azione storica

La rivolta dei giovani che non si riconoscono più nei valori borghesi dei genitori e si battono per la fine delle discriminazioni socio-economiche, razza e sesso, ispirandosi alla lotta degli oppressi in grado di piegare gli oppressori: la rivoluzione cubana, la guerriglia vietnamita e la rivoluzione culturale cinese.

Come era possibile sottomettersi all’esigenza di una trattazione epica imposta dai nuovi contenuti conservando, però, le caratteristiche fondamentali attribuite dalla tradizione al genere drammatico, ovvero la sua capacità di sintetizzare e di dare rappresentazione sensibile a quei contrasti ideali che caratterizzano e vivificano le relazioni interumane?

Contro il rifiuto aristocratico di riconoscere validità al nostro mondo, Empedocle si sforza di mostrarne, contro gli eleati, la razionalità. Al contempo Empedocle denunzia l’ingiustizia di questo mondo, ovvero del mondo esistente e auspica il ritorno a un’età di pace e armonia.

L’origine della dialettica e i suoi sviluppi scaturiscono dal confronto serrato con i contenuti storici e la contraddizione logica, che ne è l’anima, non è una costruzione arbitraria di Hegel, ma riflette il carattere contraddittorio della realtà storico-sociale, a cui egli si collega direttamente fin dagli anni giovanili.

Il giovane Hegel distingue nettamente la concezione morale della religione dalle altre, definite “utilitaristiche”, in quanto volte a conquistare il favore della divinità mediante pratiche esteriori. Del resto, egli rinviene l’origine stessa della religione nel sentimento morale dell’uomo, ovvero nel senso interiore del giusto e dell’ingiusto, nel sentimento che al torto debba seguire la punizione e all’agir bene la felicità.

In diversi casi il dominio da coloniale, militare e politico, è divenuto indiretto, neocoloniale ed economico, alla base dello scambio ineguale per cui i paesi africani forniscono materie prime, prodotti agricoli e forza lavoro a basso prezzo ai paesi imperialisti, in cambio di prodotti industriale e investimenti di capitali ad alto prezzo.

Così come Goethe, anche il tardo Brecht considerava l’anelito alla purezza dei classici non una deplorevole astrazione dalla “barbarie” della modernità ma un tentativo disperato di ricomporre, seguendo il loro esempio, la disgregazione di un mondo “condannato” a una sempre maggiore complessità.

Lo scontro fra naturalismo ionico e razionalismo, culminato nella scuola eleatica, porta alla mediazione consistente nella ricerca delle condizioni razionali di possibilità per una filosofia della natura

Il marxismo, dopo la progressiva perdita d’influenza a partire dagli anni Ottanta, che hanno visto invece il trionfo del pensiero debole e del postmodernismo, oggi sembra suscitare di nuovo interesse a livello internazionale, anche a fronte della crisi economica.

Hegel potrà passare a un’autonoma e originale riflessione speculativa solo nel corso del lavoro da storico pensante, dopo aver sviluppato fino alle estreme conseguenze i postulati della filosofia kantiana e averne colto l’inadeguatezza a dar conto in maniera conseguente del piano storico-fenomenologico.

Il conflitto con l’Unione sovietica s’inasprisce e la Repubblica Popolare Cinese accentua sempre più le sue critiche al revisionismo sovietico, che in seguito alla destalinizzazione avrebbe rinunciato all’avanzamento della transizione sino al comunismo.

La presenza di questa di consonanze con la Poetica di Aristotele può essere spiegata solo in riferimento al crescente interesse, manifestatosi durante gli ultimi anni della vita di Brecht, per le riflessioni sull’arte dei “classici”.

Contrariamente a quanto affermato da “confutatori” che non hanno compreso la teoria di Marx, con l’introduzione dei robot si riduce il lavoro necessario e con ciò il valore delle merci. I limiti del progresso tecnologico nel modo di produzione capitalistico.

Eraclito introduce un modo di ragionare rivoluzionario: la dialettica in grado di rimettere in questione ogni aspetto della realtà ipostatizzato dall’intelletto, cogliendo il lato negativo e contraddittorio della realtà, che la porta a svilupparsi.

Si è supposto di poter risalire, con gli strumenti messi a disposizione dalla filologia, a una presunta oggettività testuale, tradita dagli interventi dei primi editori o curatori e in grado di rimettere completamente in discussione principi ermeneutici consolidati lungo oltre un secolo di studi hegeliani.

La Democrazia cristiana si orienta alla formazione di un governo di centro-sinistra per rafforzare le proprie basi di massa con una politica di programmazione economica, sviluppando l’industria pubblica, tenendo i socialisti in una posizione subordinata e, al contempo, isolando i comunisti all’opposizione.

In reazione all’individualismo moderno, caro alla tradizione liberale, si leva la voce di alcuni pensatori contemporanei che, ispirandosi alla filosofia pratica di Aristotele, ritengono che l’etica non può prescindere da un sistema di valori e dalla solidarietà in seno a una comunità storica.

Bertolt Brecht ha teorizzato l’effetto di straniamento, la cui funzione è di indurre a un radicale scetticismo nei confronti di tutto ciò che è dato e noto sì da rendere possibile una comprensione in grado di superare la percezione superficiale del reale

Melisso intende l’essere parmenideo in senso fisico-cosmologico e per lui l’essere altro non è che il cosmo. Tuttavia, questo essere, per poter risultare effettivamente unico, dovrà inevitabilmente essere anche privo di limite, ossia illimitato e infinito nello spazio e nel tempo.

La riflessione kantiana è interpretata da Hegel, Hölderlin e Schelling, come avente in sé il fondamento di ogni possibile sviluppo della filosofia e più in generale della rivoluzione spirituale dell’epoca, al cui pieno dispiegamento si trattava di contribuire.

Gli anni Sessanta negli Stati Uniti, da Kennedy a Nixon, in America Latina in lotta contro il neocolonialismo statunitense, in Gran Bretagna, Francia, Germania e nella Grecia del colpo di Stato dei colonnelli.

Von Hayek denuncia come tirannide lo stesso suffragio universale e mette in guardia contro l’idea di giustizia sociale che porrebbe in dubbio la sopravvivenza stessa della civiltà.

La mercificazione della forza-lavoro è una condizione necessaria per l’esistenza del modo di produzione capitalistico. Di conseguenza, la “de-mercificazione” della forza-lavoro è incompatibile con il modo di produzione capitalistico. È, cioè, la sua negazione.

Lo sforzo di riconnettere all’interno dello specifico artistico il momento conoscitivo e la necessità di prendere le distanze da ogni naturalismo spinsero Brecht a porre sempre più al centro della sua riflessione l’elemento della sospensione nell’ambito denotativo dell’opera d’arte.

Zenone, portando alle estreme conseguenze paradossali la contrapposizione fra il piano logico del discorso scientifico e il mondo dell’esperienza, rimette in discussione l’identità parmenidea fra essere, pensiero e linguaggio.

Seconda parte della relazione sugli aspetti economici dell’attuale crisi del capitalismo presentata alla Conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori comunisti del 19 giugno scorso. In questa parte si spiegano i motivi teorici e pratici dell’abbandono delle politiche keynesiane da parte degli agenti del capitale e si indicano politiche alternative.

 

Nel periodo di Tubinga (1788-1793), all’inizio dell’itinerario spirituale di Hegel, stanno l’incontro con la Rivoluzione francese e l’entusiasmo per essa. Da questo entusiasmo è derivato tutto; esso fonda l’amicizia con Hölderlin e Schelling.

Prima parte della relazione sugli aspetti economici dell’attuale crisi del capitalismo presentata alla Conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori comunisti del 19 giugno scorso. In questa parte si analizzano di dati statistici per ricavarne l’indicazione che la crisi non è prodotta dalla pandemia ma dalle tendenze dell’accumulazione capitalistica.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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