Le ragioni della perdita di credibilità dei comunisti

Intervento del compagno Francesco Cori all’assemblea unitaria delle sinistre di opposizione tenutasi a Roma il 7 dicembre 2019.


Come collettivo politico e come giornale condividiamo il percorso che si sta compiendo con questa prima assemblea unitaria delle sinistre di opposizione, che rappresenta un tentativo di tenere insieme forze anche differenti su una serie di campagne comuni lasciando intravedere un abbozzo di programma minimo.

Siamo d accordo con le campagne d’informazione e di mobilitazione che vengono proposte a partire dalla riduzione dell’orario di lavoro. Voglio, tuttavia, concentrare l’attenzione su due punti: le ragioni oggettive e quelle soggettive della nostra attuale debolezza, dato che alcuni interventi prima del mio hanno posto in luce soprattutto sul primo punto.

Le ragioni oggettive vanno ricercate nella condizione in cui si trova l’Italia all’interno del meccanismo dell’eurozona che impone politiche di austerity in un paese con delle profonde debolezze e squilibri economici. il che induce ed accentua nella classe lavoratrice paure ed impotenza verso la lotta.

Poi ci sono le ragioni soggettive che vanno ricercate nella tendenza all’auto-referenzialità, all'autosufficienza delle varie organizzazioni della sinistra di classe oggi. A volte non ci curiamo del fatto che le nostre fratture, i nostri litigi, producono allontanamento ed incomprensione tra le classi popolari.

Sul sentimento della paura torno per parlare delle sardine e ripeto che secondo noi, nonostante una pesante ipoteca posta dalle forze moderate, la grande partecipazione nasce dalla paura verso Salvinie sul’’ipotesi di controllo del potere basata sull imbarbarimento dei rapporti civili e sociali in italia che egli rappresenta. Noi rispettiamo le masse, cerchiamo di capire ed interagire con le loro paure, per questo saremo li ad esprimere le nostre posizioni, consci delle difficoltà e dei limiti di questa fase.

15/12/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Angelo Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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