Videolezione: Anassagora e Democrito

Proseguiamo la pubblicazione delle videolezioni del corso: “Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista”. Primo ciclo: “La filosofia antica dai presocratici a Socrate”, tenuto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci con il video della sesta lezione dal titolo: “Dal sorgere del razionalismo in Anassagora all’avvento del materialismo in Democrito”.


Il conflitto fra le forze aggregatrici e le forze disgregatrici in Empedocle

Il mondo umano è uno Stato intermedio, fra l’unità panica dei primordi e il caos disgregatore. Perciò nel mondo umano convivono concordia e discordia. Così la concezione religioso-politica di Empedocle si lega alla sua analisi scientifico-naturalistica. 

Amore e odio sono le forze di attrazione e repulsione che mettono in movimento la materia e sono proiezione cosmica di un conflitto che ha luogo in ogni anima, in ogni città-Stato.

Il pacifismo idealista di Empedocle

Al principio era, secondo Empedocle, il regno di Amore, il cosmo era un’immobile sfera in quanto tutti gli elementi erano perfettamente compenetrati l’uno nell’altro. Forte, in tale concezione, è l’influenza dell’Essere parmenideo. L’irruzione di odio determina la disgregazione di tale mondo armonioso. Gli elementi vanno ognuno per sé e contro gli altri. L’individuo si separa dalla comunità e dalla natura, la polis si disgrega per le lotte politiche. Tuttavia sull’odio torna ad agire l’amore, gli elementi tornano a unirsi. La conoscenza è un atto d’amore che lega l’uomo alla natura. Alla fine di tale processo si ricostituisce la sfera divina.

Il meccanismo di selezione naturale

L’evocazione di questa età dell’oro separa Empedocle dal razionalismo e lo fa apparire arcaico rispetto ad Anassagora e Democrito. Si tratta, tuttavia, di un progetto politico-religioso che può venir considerato una caratteristica in più del pensiero di Empedocle. Inoltre Empedocle non rinuncia al legame fra il razionalismo scientifico della sua fisica e le sue concezioni etico-politiche e religiose. Così il processo ciclico amore-odio-amore è retto da una necessità, mentre l’aggregazione fra gli elementi che dà vita al nostro mondo fenomenico è del tutto casuale, ma in tale casualità si inserisce un meccanismo di selezione naturale, dal momento che sopravvivono e si affermano le forme viventi più adatte alle esigenze poste dall’ambiente.

Natura e gnoseologia sono spiegabili interamente in termini di elementi e forze

Empedocle si rende conto che non solo la natura è interamente spiegabile in termini di elementi e forze, ma anche la gnoseologia. Quando entriamo in rapporto con un ente le sue radici influiscono tramite efflussi, attraverso gli organi di senso, sulle stesse radici di cui siamo fatti, innescando il processo percettivo e le forze di amore e odio dall’oggetto si trasferiscono al soggetto. Pur essendo parte della natura gli uomini possono conoscere la realtà e agire nella società per favorire la concordia contro la discordia. In tal modo la teoria di Empedocle si lega alla sua prassi politica di democratico e nemico della guerra.

Anassagora e l’affermarsi del razionalismo

Introduzione storica

Alla fine del VI secolo le invasioni persiane distruggono autonomia e prosperità delle polis ioniche. Ma, la vittoria su Serse a Salamina nel 480 a.C., da parte di una coalizione greca guidata da Atene, riconquista l’Egeo e libera la Ionia, che rimane nella zona d’influenza di Atene per tutto il V secolo. Atene sostituisce Mileto nel ruolo di centro egemone sul piano politico, economico e culturale. Il primo grande pensatore ionico che vi si trasferisce, esportandovi la filosofia, è Anassagora. 

Vita e significato politico dell’opera di Anassagora

Nato nel 500, è ad Atene dal 463 al 433 a.C. L’ambiente che vi trova è ideale per lo sviluppo del pensiero ionico. Alcuni aristocratici, Clistene e poi Pericle, si sono alleati con il demos, dando vita a un sistema democratico, sempre più aperto e animato da un vivace dibattito politico e culturale. Anassagora è maestro e consigliere di Pericle. Tiene pubbliche lezioni. La sua opera è la prima a essere venduta, peraltro pubblicamente e a un prezzo basso. Il contenuto è scandaloso, si sostiene che “il sole è una pietra e la luna è fatta di terra”. Vicino ai democratici radicali, nel 432 subirà un processo per empietà, per l’impostazione ateistica della sua astronomia, solo grazie all’intervento di Pericle riuscirà a evitare la pena di morte, prendendo la via dell’esilio.

L’interconnessione universale del cosmo grazie ai semi

In Sulla natura intende spiegare i fenomeni naturali e sociali in termini di processi di composizione e scomposizione. L’arché è costituito da semi immutabili dalla cui composizione e scomposizione deriva tutto il resto, comprese le apparenti nascite e morti. Tali particelle sono invisibili, infinitamente numerose, piccole e divisibili. Ogni ente è un aggregato di ogni seme. Nessun elemento è assoluto o primario, nulla può isolarsi dalle relazioni che connettono l’intero cosmo. 

Ogni cosa partecipa dei princìpi di tutte, non avendo differenze sostanziali con le altre, ma solo modalità peculiari di organizzazione degli stessi semi.

Il nous quale principio ordinatore che innesca il principio di determinazione

All'inizio i semi erano mescolati in un unico blocco, non l’età dell’oro, ma la completa indeterminazione. A distinguerli e a determinare la realtà interviene un intelletto cosmico il Nous, un principio ordinatore. Il principio dell’universo non è più in una sostanza primaria che lo genera, un dio o uno spirito, ma una sostanza materiale che innesca il principio di determinazione. Per spiegare le leggi che si individuano nella natura e spingere a individuarne altre, Anassagora introduce un principio razionale, ma non provvidenzialistico e finalistico. Il processo che mette in movimento il nous è in parte meccanico, il vortice originario che supera l’originaria indistinzione dei semi, in parte embriologico, la crescita differenziata dei singoli oggetti naturali. La natura è un grande sistema governato da leggi, ma senza divinità che lo indirizzino. Tutto ciò che accade in natura è spiegato in modo naturale. 

Il destino del mondo dipende sempre più dai progetti razionali dell’uomo della polis

L’introduzione di un principio legislatore del mondo, non materno ma paterno, esprime una svolta profonda nella coscienza sociale del mondo antico. Per un ateniese della metà del V secolo, il mondo non è più inquietante come prima. I popoli esterni sono noti e sconfitti. Il destino del mondo pare più che mai dipendere dai progetti razionali dell’uomo della polis.

Il legame fra pensiero e azione, fra sapere teorico e tecnica, fra mente e mano

Anassagora concepisce la conoscenza come ricerca e considera il cervello il suo organo centrale. Essa si sviluppa mediante esperienza, memoria, sapere e tecnica. Il conoscere consiste in un’immagine del mondo che la nostra mente si costruisce dalle caratteristiche che la distinguono dalle cose conosciute. Identifichiamo il pesante dal leggero che è in noi, il caldo dal freddo. La mente è finita, a differenza dell’intelletto cosmico, e conosce solo mediante differenze e immagini. Tali limiti sono compensati nell’uomo dalla capacità di agire. L’esperienza e la sua accumulazione nella memoria sono le fonti del sapere, che non è fine a se stesso, ma culmina nelle sue applicazioni tecniche. Si tratta di tecniche razionali, ma legate al lavoro manuale del costruttore o del medico. Tanto che Anassagora sostiene: l’uomo è il più intelligente degli animali grazie al possesso delle mani. Esse garantiscono un’esperienza più ricca, in quanto guidate dal sapere permettono un’appropriazione della natura. Gli uomini, infatti, conoscono la natura per modificarla a proprio vantaggio.

La concezione materialistica del mondo di Democrito

L’essere diviene una pluralità di elementi materiali indivisibili

Democrito porta a compimento la spiegazione scientifica della natura dei presocratici. Come in Empedocle e Anassagora si tratta di portare avanti lo studio scientifico della natura, giovandosi delle esigenze razionali imposte dalla logica parmenidea. Mentre Empedocle nell’identificare i suoi elementi rimane al mondo empirico e non sfugge alle critiche di Zenone, Democrito è più razionale. La realtà è composta da enti eterni, dotati delle stesse caratteristiche dell’essere di Parmenide: sono immutabili e privi di proprietà sensibili. Democrito identifica l’essere con una pluralità di elementi materiali indivisibili, perciò chiamati atomi. Così, oltre di essi non può essere condotta la divisione dei corpi materiali proposta da Zenone per dimostrare l’aporia del finito. 

La concezione meccanicista in grado di spiegare in modo deterministico la realtà

Inoltre, dovendo spiegare i fenomeni del mondo fisico, gli atomi sono pensati come di numero infinito e come materiali, perciò occorre postulare uno spazio vuoto in cui possano muoversi. Gli atomi si muovono nel vuoto, in ogni direzione, in un movimento privo di scopo. Si muovono nel vuoto generando i fenomeni naturali, secondo una concezione meccanicista, una spiegazione della realtà fondata su leggi meccaniche ossia sul movimento della materia, deterministica in quanto tutto avviene secondo una necessità intrinseca alla natura. Il nascere e perire delle cose, anche degli infiniti mondi in uno spazio altrettanto infinito, è spiegato con un aggregazione e disaggregazione naturale di atomi, in analogia alle lettere dell’alfabeto che combinandosi formano tutte le parole e gli infiniti discorsi. Tale concezione è influenzata dalla diffusione che ha proprio nella sua epoca la scrittura alfabetica.

La distinzione fra le percezioni soggettive e qualitative e gli aspetti quantitativi misurabili

Democrito supera le differenze qualitative dei semi di Anassagora, gli atomi differiscono solo per la forma geometrica e l’ordine nello spazio. 

L’anima è un aggregato di atomi, una materia psichica che alla morte del corpo si disperde. L’anima consente di percepire i dati dell’esperienza. Flussi di atomi si staccano dalle cose e colpiscono gli organi di senso, che li trasmettono agli atomi psichici producendo nell’anima delle immagini delle cose da cui provengono. Le percezioni sono soggettive e ci fanno conoscere le qualità come sapore, colore, che derivano dall’incontro fra soggetto e oggetto. Le proprietà oggettive delle cose sono gli aspetti quantitativi e misurabili. Distinzione essenziale per scienza e filosofia moderna ripresa da Galileo, Cartesio e Locke. Le percezioni ci forniscono opinioni soggettive, per cogliere la verità vi è bisogno della ragione, che ci fa cogliere al di là delle apparenze gli atomi. Compito dell’uomo è conoscere scientificamente tale realtà, per giovarsene con le applicazioni tecnologiche.

La deduzione razionale degli atomi

Tale teoria materialistica della conoscenza non può, però, spiegare l’origine di se stessa. Gli atomi non sono conoscibili mediante l’esperienza e il metodo induttivo come vorrebbe la gnoseologia materialista di Democrito. Sono prodotto di una deduzione razionale, che discende dalla divisibilità all’infinito di Zenone che per Democrito è valida solo sul piano logico-matematico, ma non sul piano della realtà, in quanto a forza di dividere si risolverebbe nel nulla, ma il nulla non è, quindi dalla materia si passerebbe alla non-materia.

L’educazione rende le leggi della comunità dei costumi etici

Gli uomini si evolvono imitando gli animali, in quanto animali particolarmente perspicaci, e attraverso l’educazione da cui deriva la natura umana. L’educazione è essenziale per rendere costume le leggi della comunità. Le leggi pur limitando l’uomo sono necessarie, altrimenti prevarrebbero conflitti rovinosi. La società serve a garantire la felicità degli individui e la patria dell’individuo virtuoso è il mondo intero. La società giusta, in una dimensione cosmopolita, è funzionale alla felicità degli individui, favorita da un attitudine di sereno e razionale distacco dagli eventi. 

Una radicale alternativa rispetto alle grandi sintesi di Platone e Aristotele

Democrito si occupò di moltissime questioni. Per questa vastità di orizzonti può essere posto accanto alle grandi sintesi di Platone e Aristotele, nei cui confronti rappresenta una radicale alternativa di metodi e visione complessiva delle cose. Per questo motivo è avversato da Platone e Aristotele, ma verrà ripreso da Epicuro e Lucrezio, condannato in quanto ateo dal cristianesimo, sarà essenziale per la nascita della scienza moderna. 

L’importanza decisiva di questo filosofo maledetto per la nascita della scienza moderna

Innanzitutto è essenziale per il metodo d’indagine, ovvero per la stretta connessione tra sensi e ragione. In secondo luogo per l’idea della struttura atomica della materia. In terzo per il causalismo, ossia la ricerca del come e non del perché avvengono i fenomeni. In quarto luogo per la considerazione della struttura quantitativa della realtà. In quinto e ultimo luogo: per l’idea della pluralità dei mondi.

30/07/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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