Videolezione: il marxismo della seconda Internazionale

La Critica al programma di Gotha di K. Marx, la filosofia di Friedrich Engels, il marxismo della seconda Internazionale (da Kautsky a Bernstein a Rosa Luxemburg), ed il pensiero di Antonio Labriola.


Segue da: “Videolezione: Il capitale

La contraddizione fra forze produttive e rapporti di produzione genera la crisi

Se nelle imprese capitaliste la produzione è organizzata in modo molto gerarchico, a dominare è l’anarchia della produzione, dal momento che gli investimenti seguono la logica particolaristica del profitto che favorisce le crisi di sovrapproduzione, con conseguente distruzione delle forze produttive non vendibili con profitto, aumento della disoccupazione e diminuzione dei salari.

Tanto più che, non solo il mercato capitalistico non è in grado di risolvere le contraddizioni del sistema produttivo, ma i limiti strutturali di quest’ultimo emergono nel modo più evidente con crisi cicliche di sempre maggiore portata. Tali crisi fanno emergere i limiti oggettivi dell’espansione di un sistema in cui le forze produttive sono sollecitate a una continua crescita che entra progressivamente in contraddizione con rapporti di produzione in cui la proprietà è sempre più monopolizzata da pochi centri finanziari transnazionali.

Continua su: “Marx: dalla crisi alla Rivoluzione”, “Alle origini della filosofia marxista”, “Friedrich Engels”, “Engels – II parte”, “Il marxismo della seconda Internazionale”, “Il marxismo della II Internazionale – II parte”, “Il marxismo della II Internazionale – parte III”, “Rosa Luxemburg”, “Labriola” e “Labriola II parte”.

Le video-lezioni successive saranno pubblicate nei prossimi numeri di questo settimanale. La quinta lezione sarà quindi on-line da sabato prossimo.

28/09/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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