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Giovedì, 13 Agosto 2015 23:42

La soluzione finale dei precari della scuola

La grande mistificazione dello “straordinario” piano di assunzioni nella scuola del governo Renzi: più che l’eliminazione del precariato la distruzione della dignità e dei diritti dei lavoratori.

Negli ultimi venti anni la scuola italiana ha subito un attacco continuo da parte di una classe dirigente animata nel suo complesso da un credo ultraliberista, che ha caratterizzato lo spirito complessivo di tutti i tentativi di controriforma operati dai Governi, di destra o sinistra che fossero.

Sabato, 29 Novembre 2014 01:03

I volontari della Ricerca

La vicenda esemplare di una ricercatrice precaria dell’Università, sottopagata e alla fine esclusa. È la storia di una intera generazione di giovani, massacrata dai tagli dei Governi e dalle scelte di distruzione sistematica dell’Università (che si accaniscono in particolare contro le discipline umanistiche).

Tanto tuonò che piovve. Alla fine la Sentenza della Corte di Giustizia europea è arrivata ed è perentoria. L’utilizzo strutturale di contratti precari per i docenti, che avviene da anni nel nostro paese, è illegittimo. Cade anche così un baluardo del Jobs Act contenuto nel Decreto Poletti: la reiterazione infinita e senza causale dei contratti a tempo determinato.

Graduatorie A Esaurimento, Diploma Magistrale, Tirocini Formativi Attivi, Percorsi Abilitazione Speciali, Scienze della Formazione Primaria: sono le abilitazioni che nel piano della “Buona Scuola” renziana scompaiono e non valgono per le assunzioni promesse, ma vengono ignorate completamente.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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