La guerra imperialista in Ucraina: la strategia della tensione verso la Russia e l’Ucraina

La guerra in Ucraina non si è fermata. Formalmente è ancora in vigore la tregua firmata lo scorso 12 febbraio 2015 a Minsk


La guerra imperialista in Ucraina: la strategia della tensione verso la Russia e l’Ucraina

Prosegue dal numero precedente l’analisi sulla situazione ucraina. La guerra in Ucraina non si è fermata. Formalmente è ancora in vigore la tregua firmata lo scorso 12 febbraio 2015 a Minsk, ma di fatto i bombardamenti continuano ogni giorno (500 colpi di artiglieria pesante a settimana secondo osservatori dell'OCSE).

di Alessandro Pascale

Dal mondo unipolare all’attivismo dei BRICS: il caso siriano

La nostra epoca è caratterizzata dal passaggio dal mondo unipolare, egemonizzato dagli USA, ad un mondo multipolare, in cui emerge l'ascesa economica e politica dei BRICS, tra i quali spiccano i colossi della Cina e della Russia [1]. Al momento è senz'altro quest'ultima, in quanto seconda potenza nucleare mondiale, l'ostacolo maggiore all'interventismo militare messo in atto dagli USA e dalla NATO per reagire al proprio declino economico internazionale. Se oggi la Siria è devastata dalla furia terroristica dell'ISIS occorre ricordare che il conflitto siriano nasce da più lontano, cioè dalla volontà statunitense di eliminare il governo di Assad, reo, come quello di Gheddafi in Libia, di non inchinarsi ubbidiente agli interessi imperialistici occidentali. È noto ormai che gli statunitensi abbiano appoggiato e armato le variegate opposizioni al governo siriano, fomentando lo scoppio di una guerra civile in cui alla fine ha prevalso la fazione islamica più estremistica [2]. A opporsi con il veto, nell'estate del 2013, a un intervento armato americano che sostenesse i ribelli siriani, sono in seno all'ONU proprio Cina e Russia, con Putin particolarmente agguerrito nel minacciare un sostegno militare aperto alla Siria nel caso di un intervento diretto occidentale [3]. È probabile che anche quegli eventi abbiano dato ulteriore impulso alla volontà di accelerare l'offensiva imperialista sul fronte ucraino, precipitando il Paese nell'attuale conflitto. Inoltre è quanto meno sospetto che, dopo una serie di neanche troppo velate minacce giunte dall'Arabia Saudita a Putin per le posizioni sostenute sulla Siria [4] il 29 e 30 dicembre 2013 si verifichino due attentati terroristici ceceni a Volgograd che fanno oltre una trentina di morti [5].

La demonizzazione della Russia di Putin: la legge “Anti-gay”

In contemporanea a questi eventi va avanti sui media nostrani la demonizzazione della Russia di Putin, giocando strumentalmente soprattutto sulla questione dei diritti LGBTQI. Si dà grande rilevanza alle azioni dei collettivi femministi delle FEMEN, strettamente legate alle organizzazioni riconducibili al miliardario americano George Soros, e pronte a schierarsi a fianco degli squadristi nazisti a Kiev [6]. Che in Russia sia stata approvata una legge più che discutibile contro i gay è un fatto incontestabile, ma occorrerebbe riflettere sulle esagerazioni con cui sono stati presentati tali provvedimenti in Italia, se si pensa che perfino Nikolay Alexeyev, gay e attivista LGBT, a capo dell’organizzazione gayrussia.ru, ha capito la strumentalizzazione in atto, invitando ad abbassare i toni [7]7. D'altronde pochi ricordano che fino al 2003 in diversi stati degli Usa la sodomia era punita con pene che potevano arrivare fino a 5 anni di prigione8 [8]; né tanto meno che il governatore dello Stato dell’Indiana, Mike Pence, nel marzo 2015 ha firmato una legge sulla libertà di religione che consente ai gestori di esercizi commerciali di non servire gli omosessuali senza incorrere nell’accusa di discriminazione9 [9]. La tanto discussa legge “anti-gay” della Russia (dove in realtà l'omosessualità è legale dal 1993) prevede in realtà “solo” il divieto di propaganda di omosessualità tra i minori10 [10]. Una legge più che discutibile certo, ma che non sembra così tanto meno arretrata se confrontata con le situazioni presenti in tanti altri paesi occidentali o alleati dell'Occidente (basti pensare alle quotidiane esternazioni della Chiesa cattolica nostrana contro i gay, oppure alla situazione dell'Arabia Saudita).

Il ritratto della politica Ucraina

L'accentuazione delle campagne mediatiche tese a demonizzare Putin era stata “saggiamente” anticipata dalla preparazione dell'opinione pubblica verso la delegittimazione di Yanukovich, con procedimenti abbastanza similari. In questo caso erano stati molto utili la campagna animalista di boicottaggio degli europei di calcio del 2012, contro un fantomatico sterminio di cani randagi (inesistente) e la costante campagna per i diritti umani dell'ex premier Yulia Timoshenko, arrestata per truffa, ma spacciata per prigioniera politica malandata. La stessa Timoshenko sarebbe stata pizzicata nel marzo 2014 in un'intercettazione in cui proponeva di risolvere il problema degli 8 milioni di russi in Ucraina bombardandoli con l'arsenale nucleare11 [11]... Soltanto due settimane prima di tale scandalo la Timoshenko era stata ricevuta dalla presidente della Camera Boldrini che aveva speso parole di miele per la sua “determinazione ed il coraggio”:

“In un momento così drammatico per il suo Paese, questa giovane donna dimostra come ci si possa battere per un ideale in maniera ferma, ma composta. Yevhenia Tymoshenko ed i giovani in piazza a Kiev ricordano a tutti noi - cittadini europei tra i quali crescono l'euroscetticismo ed il distacco dalla vita politica - che il progetto europeo è capace di suscitare grande entusiasmo e di mobilitare masse che nell'Unione Europea vedono una prospettiva di diritti e sviluppo.”12 [12]

Sul momento però entrambi i fattori sono stati perfettamente funzionali a creare un orientamento negativo della situazione politica ucraina nell'opinione pubblica occidentale.

1Lo confermano sia le analisi di lungo periodo che quelle che fotografano l'istantanea attuale, come ad esempio: http://www.lacittafutura.it/economia/i-flussi-mondiali-di-investimenti-un-istantanea-del-capitalismo-contemporaneo.html.

2Bastino a riguardo i seguenti articoli: http://popoffquotidiano.it/2014/08/11/hillary-clinton-lisil-e-roba-nostra-ma-ci-e-sfuggito-di-mano/, e http://popoffquotidiano.it/2014/11/12/mccain-ammette-sono-in-contatto-permanente-con-lisis-video/.

3http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-06/siria-cina-russia-contro-074406.shtml?uuid=AbA0QqTI&refresh_ce=1, http://it.rbth.com/mondo/2013/09/11/perche_la_russia_e_contro_la_guerra_in_siria_26503.html

4http://www.associazionelatorre.com/2013/08/la-russia-sotto-ricatto-terroristico-dellarabia-saudita/ e http://news.you-ng.it/2013/08/31/il-ricatto-segreto-putin-parte-del-qatar-dellarabia-saudita-la-caduta-del-regime-assad/.

5http://www.europaquotidiano.it/2014/01/19/le-olimpiadi-di-sochi-e-la-syria-connection-degli-attentati-in-russia/.

6https://aurorasito.wordpress.com/2014/01/24/la-femen-legate-allestrema-destra-ucraina-e-ai-think-tank-degli-usa/, o anche https://ilcomunistaonline.wordpress.com/2014/05/19/femen-e-nazisti-ucraini-uniti-nella-lotta/

7http://www.tempi.it/russia-gay-putin-legge-omofobia-alexeyev-boicottaggio-sochi-lgbt#.Vdsyt7Oli1E

8https://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_LGBT_negli_Stati_Uniti_d'America

9http://www.secoloditalia.it/2015/03/usa-dellindiana-adotta-legge-contro-i-gay-negozi/

10https://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_LGBT_in_Russia

11http://www.ilgiornale.it/news/esteri/timoshenko-voglio-lanciare-latomica-sugli-8-milioni-russi-1004723.html

12http://presidente.camera.it/20?shadow_comunicatostampa=7808

06/09/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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