Esteri

Il 23 maggio, i cittadini vietnamiti sono stati chiamati alle urne per rinnovare la composizione dell’Assemblea Nazionale, in un numero di membri pari a 500, aumentato di recente proprio per aumentare la democraticità delle elezioni.

Spostare il livello dello scontro sul piano militare, dove nulla possono i palestinesi dinanzi allo strapotere degli occupanti sionisti, è il modo migliore per mettere ancora una volta da parte l’esplodere di una imponente lotta di massa, come era stata la prima intifada.

A 7 mesi dal trionfo del Apruebo, e dopo un anno e mezzo dallo scoppio della rivolta cilena, il paese compie un altro grande passo verso una Nuova Costituzione in Cile che cancelli la pesante eredità di Pinochet e dei Chicago Boys.

Trần Tố Nga, settantanovenne veterana di guerra, ha fatto causa alle multinazionali produttrici dell’agente arancio, utilizzato come arma chimica dagli Stati Uniti nel corso della guerra del Vietnam.

Il continente più povero del mondo ma paradossalmente il più ricco di risorse non è afflitto solo dall’attuale pandemia, ma anche da altre piaghe.

La recente operazione di polizia nella favela di Jacarezinho smaschera la politica securitaria del governo statale e nazionale, volta ad identificare gli abitanti delle favelas come potenziali trafficanti da eliminare.

Il Vietnam e gli Stati Uniti sono al centro di uno scontro giuridico per la proprietà della qualità di riso ST25, vincitore di un concorso internazionale per il miglior riso del mondo, con le grandi multinazionali che stanno cercando di appropriarsi della scoperta per sottrarre guadagni al Vietnam.

Mentre l’Italia circa una settimana fa ha superato i 120.000 morti, la Repubblica socialista del Vietnam, con 100 milioni di abitanti, una densità della popolazione decisamente più elevata e un ampio confine con la Cina – pur avendo un Pil dieci volte inferiore – ha avuto in tutto 35 morti.

Nonostante gli ottimi risultati ottenuti fino ad ora, Vietnam, Laos e Cambogia hanno registrato un preoccupante incremento di casi positivi negli ultimi giorni, che riescono di determinare estreme difficoltà per paesi rimasti quasi al riparo dal contagio.

In quest’articolo descriviamo il carattere strutturale dei problemi della fame in Brasile, vincolati alla concentrazione latifondistica della terra e analizzeremo i possibili risvolti dell’attuale crisi politica nel paese amazzonico.

Il vertice di Giacarta ha rappresentato un primo passo nel dialogo tra la giunta militare del Myanmar e la comunità internazionale.

Attraverso due importanti eventi internazionali, il presidente vietnamita Nguyễn Xuân Phúc ha ribadito che il paese intende farsi promotore della risoluzione pacifica dei conflitti a livello regionale e globale, discutendo in seno all’Asean le modalità migliori per realizzare tale obiettivo.

In quest’articolo analizziamo le possibili ripercussioni della creazione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulla gestione della pandemia da Covid-19 da parte del governo brasiliano e la possibile apertura di un impeachment contro Bolsonaro.

Il nuovo primo ministro Phạm Minh Chính ha modificato la composizione del governo vietnamita, nominando dodici nuovi membri e due vicepremier.

Dietro alle recenti dimissioni dei tre più alti vertici delle forze armate brasiliane, si sta consumando una spaccatura profonda tra chi sostiene il presidente Bolsonaro e chi vorrebbe svincolarsene, con risvolti tutt’altro che prevedibili.

Primo ministro del paese dal 2016, Nguyễn Xuân Phúc è il nuovo presidente della Repubblica Socialista del Vietnam.

Caratteri della “democrazia” statunitense e della “dittatura” democratica cinese.

In quest’articolo analizziamo i possibili scenari dell’attuale crisi istituzionale in Brasile, che potrebbe sfociare anche in un golpe.

Dopo l’apertura della nuova legislatura, i 164 deputati della Repubblica Popolare Democratica del Laos hanno proceduto all’elezione delle massime cariche dello Stato.

Cosa ricaviamo se compariamo la nostra situazione sanitaria a quella degli altri paesi?

L’attuale crisi in Brasile, apparentemente senza ritorno, apre scenari disastrosi per il futuro, ma al contempo possibilità di grandi sconvolgimenti sociali.

Lo scorso 21 febbraio si sono tenute le elezioni nella Repubblica Popolare Democratica del Laos, che nel frattempo rafforza i propri legami con i vicini Vietnam e Cambogia.

In quest’articolo analizziamo le ripercussioni dell’annullamento della condanna dell’ex presidente Lula e i possibili scenari politici che si determinano in relazione a questa decisione.

Cuba si trova a combattere gli effetti negativi dell’embargo o bloqueo, nello stesso tempo sono state varate alcune misure di liberalizzazione e di unificazione monetaria che potrebbero generare nell’immediato problemi alla popolazione.

Il Vietnam ha dato il via alla propria campagna di vaccinazioni, dando la priorità alle categorie più vulnerabili e alle aree più colpite dalla pandemia.

Il governo del Laos spera di uscire dalla categoria dei paesi meno sviluppati dell’Onu entro il 2026.

Persino il Fmi prevede lo scoppio di ribellioni in tutte le parti del mondo per protestare contro le diseguaglianze e l’impoverimento sempre più forti dovuti alla crisi socio-economica e sanitaria.

Il governo vietnamita ha colto l’occasione della pandemia per migliorare il proprio sistema sanitario al fine di meglio servire il popolo.

Dal mese di gennaio Haiti è scossa da una serie di proteste contro il governo dell’attuale presidente e dalla grave crisi del paese provocata anche dall’occupazione dell’isola da parte una “missione” di potenze straniere.

Nonostante sia uno dei paesi ad aver registrato meno casi, il Vietnam è pronto a dare il via a una delle campagne vaccinali più rapide dell’Asia orientale.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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