Esteri

Bolsonaro espande ogni giorno la sua base di sostegno politico, nell’assenza dei partiti, nella direzione di un chiaro cesarismo regressivo.

Comunicato di solidarietà del PRCF in merito alla grave azione di intimidazione nei confronti di Melenchon e della France Insoumise.
In un rinnovato clima di lotta si apre il 38esimo congresso del Partito Comunista Francese ma il Segretario uscente viene messo in minoranza da un documento moderato.
Non è sufficiente che tutti sappiano che l’attuale Presidente USA è pericolosamente instabile. Il popolo deve prendere consapevolezza di avere il potere di fare qualcosa per arginarlo e agire.
A pochi giorni dalle elezioni intervistiamo il professore Marcos del Roio, importante intellettuale brasiliano.
Un’analisi di alcune cause, interessi in gioco e prospettive future della guerra in Siria.

Il Nicaragua tra passato e presente, tra progressismo e liberismo in un mondo multipolare.

La storia della migrazione in Svizzera e Germania aiuta a capire la diversa impostazione che in quei paesi i cittadini turchi hanno riguardo il governo di Ankara.
Come contro vari leader progressisti latinoamericani, anche contro Lula viene adottata la guerra giudiziaria per ristabilire il cosiddetto “ordine”.
Dopo molti decenni il socialismo riappare nella politica statunitense e su posizioni ancora più esplicite e coerenti rispetto a quelle di Bernie Sanders grazie ad un movimento caratterizzato da giovani militanti che si impongono a sorpresa nelle elezioni primarie sui candidati dell’establishment democratico.
Intervista al compagno Kirill Vasilev, membro del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista Unito (OKP) russo.
Nessuna Weltanschauung è innocente, nessuna visione del mondo è neutrale, nessuna informazione è “imparziale”. I media di guerra sono la fanteria leggera del capitalismo. Nel sud globale, dove la lotta di classe è più difficile da occultare, funzionano da cavallette dell'imperialismo.

Le perdurante tragica attualità della Nakba riguarda non solo i palestinesi, ma più in generale gli oppressi.

L’infanzia come futuro da distruggere: le ripercussioni sociali del regime di apartheid israeliano.
Fino a che non verrà riconosciuta la portata storica della Nakba, non sarà possibile giungere a una reale soluzione della questione palestinese.
L’esigenza prioritaria di contrapporre un blocco sociale a quello dominante è solo apparentemente in contraddizione con lo spirito di scissione.
La prima “fasulla” guerra arabo-israeliana sancisce l’inizio dell’espulsione forzata dei palestinesi dal loro paese.
La guerra dichiarata dall’amministrazione Trump nei confronti degli immigrati.
Finalmente una buona notizia, in Messico dopo anni la destra subisce una netta battuta di arresto.
Il trasferimento forzato della popolazione araba ha reso impossibile la costituzione di uno Stato palestinese.
Il candidato di destra Duque ha vinto il ballottaggio presidenziale e la sinistra moderata non è riuscita nell’impresa storica di avviare un processo di cambiamento del paese.
Il ponte di Kerch, lungo 19 chilometri, che unisce la Crimea e la Russia, è realtà.
I recenti dati sulla disoccupazione appaiono positivi ma la crescita dei salari è stagnante. Ma le leggi del mercato non prescrivono che una riduzione nell’offerta di lavoro comporta un rialzo dei prezzi? Non è questo quello che sta accadendo.
Le ragioni storiche che hanno prodotto fino a oggi milioni di profughi palestinesi, contribuendo a fare del Medio oriente una polveriera.
Una ricerca segnala che il voto delle donne è più a sinistra di quello degli uomini.
Quale sarà il destino di Julian Assange e cosa faranno di lui Trump e Moreno?
Le cause che portarono alla catastrofe Palestinese del 1948 e alla nascita dello Stato ebraico.
Controstoria della fondazione dello Stato sionista d’Israele a settant’anni dalla sua fondazione.
Intervista a Laurent Brun, segretario generale della CGT ferrovieri.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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