Approfondimenti teorici (Unigramsci)

Questa sezione del giornale è dedicata alla formazione teorica dei lavoratori e delle classi popolari e curata in collaborazione con le compagne e i compagni del collettivo della Università Popolare Antonio Gramsci (Unigramsci). Questa collaborazione nasce dalla volontà di approfondire i legami con una realtà molto impegnata nella “battaglia delle idee”, per formare una visione del mondo “altra”, diversa da quella delle classi dominanti. Non può esistere, infatti, una prassi rivoluzionaria in assenza di una teoria rivoluzionaria e questa non può che esser ricercata a partire dal pensiero critico di Marx, per sviluppare una visione autonoma del mondo, di classe, consapevoli che se i subalterni non hanno una propria visione necessariamente finiscono con l’adottare quella dominante. Questa collaborazione vorrebbe anche essere un elemento di stimolo per la formazione di quegli intellettuali organici di cui il futuro partito del proletariato avrà grande bisogno. Pertanto, in questa sezione pubblichiamo testi di approfondimento teorico, non necessariamente oggetto dei corsi universitari.

Epicuro

Si tratta di individuare i mali che affliggono l’uomo e di studiare la terapia filosofica per curarli. Dinanzi alla paura degli dèi e dell’aldilà, Epicuro sostiene che gli dèi non si occupano certo dell’uomo. Per quanto concerne la paura della morte, Epicuro la considera stolta, in quanto sino a che noi ci siamo la morte non c’è, quando invece ci sarà noi non ci saremo più.

Se le lotte sindacali riuscissero a mantenere in un dato paese un livello salariale tale che il profitto diminuisse sensibilmente in rapporto al profitto medio di altri paesi, o che il capitale subisse un arresto nel suo sviluppo, il ristagno o la recessione dell’industria, che ne sarebbero la conseguenza, provocherebbero la rovina dei lavoratori con i loro padroni.

Soltanto l’attivismo anticomunista di Gorbaciov è stato presentato dai media e non il contributo dell’URSS contro il nazifascismo in Europa. In quest’articolo si presenta in sintesi il contesto storico dell’abbattimento del muro di Berlino che per la dissoluzione dell’URSS è considerato il capolavoro di Gorbaciov.

Sono certo che in tutto questo tempo hai pensato qualche volta a me dopo che ci siamo separati con la parola d’ordine “Regno di Dio”. A questa parola d’ordine ci riconosceremo nonostante ogni metamorfosi, io credo. Sono certo che qualunque cosa ti capiti il tempo non cancellerà in te tale tratto. E penso che lo stesso sarà per me [1].

Una gita sul monte Amiata costituisce l'occasione di una riflessione sull’esperienza di David Lazzeretti ed Ernesto Balducci, sui motivi della scomparsa, in questa fase di capitalismo crepuscolare, del mondo a cui intendevano rivolgersi e sul limite del prete di Fiesole nel non considerare gli aspetti strutturali. Da qui la necessità di una ricerca teorica per approfondire il concetto di classe.

L’effetto di straniamento può essere considerato una provocazione che stimola il pubblico ad assumere un’attitudine ingenua di stupore di fronte a tutto ciò che sulla scena o nel mondo fenomenico si cela dietro la maschera altrimenti impenetrabile del dato, del naturale e di ciò che sembra noto.

La filosofia ellenistica è generalmente intesa come una terapia mentale ed esistenziale, assolve a un compito essenzialmente consolatorio per l’individuo, come la religione si propone di condurre gli uomini alla salvezza personale, dalle stolte credenze per gli stoici, dalle superstizioni per gli epicurei, dalle dottrine dei dogmatici secondi gli scettici.

il capitale non vive soltanto del lavoro, signore a un tempo barbaro e grandioso, esso trascina con sé nell’abisso i cadaveri dei suoi schiavi, intere ecatombi di operai che periscono nelle crisi.

 Il 5 agosto 1895 moriva Friedrich Engels.

È difficile comprendere se Hegel abbia inteso semplicemente riformare il cristianesimo, per ricondurlo alla sua primitiva purezza evangelica e riportarlo entro i limiti della ragione trascendentale, oppure abbia creduto di poterlo sostituire con una religione politica, maggiormente adeguata ai problemi della propria epoca storica e del suo popolo.

Com’è possibile accordare la tensione all’ingenuità con la complessità della teoria dello straniamento, con l’esigenza di valorizzare l’intima dialetticità del dramma e come si può valorizzare l’aspirazione alla classicità che emerge dall’ultima fase della produzione di Brecht, salvaguardando, però, tutta la radicalità della sua riforma drammaturgica?

Dal punto di vista politico l’ellenismo è caratterizzato dall’universalismo, necessario al governo di grandi strutture interetniche e multiculturali. Se l’universalismo consente di superare il particolarismo delle città-Stato greche, tuttavia non è in grado di ricomprendere al proprio interno gli elementi di democrazia e le libertà di cui godevano i cittadini delle polis.

Lo sviluppo delle forze produttive non solo semplificando il lavoro aumenta la concorrenza fra i lavoratori, ma anche fra forza-lavoro viva e morta. Cioè le macchine tendono a sostituirsi progressivamente ai salariati. In ultima istanza, dunque, lo sviluppo della forza produttiva del lavoro, in particolar modo la forza sociale dei lavoratori stessi, non soltanto non è loro pagata ma è diretta contro di essi.

Il superamento dialettico della concezione trascendentale della positività storica porterà il giovane Hegel a interrogarla in una prospettiva fenomenologica, volta a comprenderne dall’interno le ragioni dell’intrinseca tragicità, da cui si svilupperà la dialettica tra finito e infinito.

Brecht criticava le interpretazioni esclusivamente ideologiche della sua opera, che paragonava alla descrizione di una pietanza in cui non si accenni neanche al sapore che ha. Per ovviare a tali limiti, presenti in particolare negli operai cui veniva offerta per la prima volta la possibilità di studiare in Ddr, era a suo avviso necessario organizzare delle mostre e dei corsi per educare il gusto, cioè per insegnare la gioia di vivere.

La bella arte, in effetti, non si limita a descrivere l’esistente, ma ne coglie i caratteri generali, gli aspetti universali o, meglio, sostanziali trasformando un oggetto o una persona in un tipo che rappresenta tutti gli altri tipi analoghi, assumendo in tal modo un valore esemplare.

I lavoratori salariati sono costretti non solo a vendere la loro forza-lavoro, ma anche ad acquistare i beni di prima necessità contro tutti i princìpi che regolano il mercato, in quanto sono costretti dalla necessità ad acquistare e vendere e non possono fare leva sulla dialettica fra domanda e offerta.

Alcune riflessioni sul contributo di Andrea Fumagalli sul capitalismo delle piattaforme nel libro Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo. In che senso l’utente di un servizio fornito da una piattaforma tecnologica produce ricchezza? È giustificato legare il reddito di cittadinanza alla sua attività in rete?

Non solo la nostalgia della Grecia si fonda sulla scoperta della tragicità presente nella moderna epoca dei lumi, ma la sua praticabilità nel e per il presente è intimamente connessa ai tentativi storici, altrettanto utopistici, che proprio in quegli anni si sperimentavano per dotare la modernità di una nuova religione popolare, in grado di sanare, sul modello dell’antica, l’abisso che si era venuto creando – e intorno a cui ruoterà tutta l’analisi della tragedia della modernità – tra individuo, società civile e Stato.

L’effetto di straniamento è lo strumento indispensabile per utilizzare al meglio nella struttura drammatica il metodo dialettico. Si tratta, secondo Brecht, di un metodo che consente al teatro di rappresentare la società non più staticamente, ma nel suo movimento contraddittorio, che permette di considerare al suo interno le relazioni sociali non più come un che di dato, di naturale, ma come dei processi osservabili nella loro complessa contraddittorietà, mostrando che il “tutto esiste solo in quanto si trasforma, dunque in antinomia con se stesso”.

Aristotele, sotto diversi aspetti, sembra arretrare rispetto alla concezione politica di Platone. D’altra parte l’epoca di riflusso in cui è costretto a vivere lo porta a sviluppare una concezione politica che sarà il prototipo del realismo anti utopistico. Del resto solo ricalibrando mezzi e fini del proprio agire politico, in un’epoca così sfavorevole, era possibile teorizzare e praticare un modello politico in contro tendenza, in quanto decisamente progressista.

In una determinata epoca storica – stabilito il rapporto di forza fra capitale e forza-lavoro – e a un certo grado sviluppo della civiltà in un luogo geografico specifico, il salario è tutt’altro che una variabile indipendente e il suo livello non ha in sé alcun legame con la produttività del lavoro.

La presa di coscienza di tutti i problemi che lo sviluppo storico incontrava nella stessa Francia rivoluzionaria, dovevano condurre il giovane Hegel a riflettere sulla drammaticità del processo attraverso il quale la ragione si era venuta affermando sulla positività nel mondo moderno.

Brecht si serve di un procedimento maieutico che gli consente di portare l’attore o il regista ad avvertire tutta la problematicità, l’interna contraddittorietà, di ciò che nell’esercizio quotidiano del mestiere può apparirgli scontato, di modo che sotto la patina dell’ovvio divengano visibili le più profonde connessioni che articolano il compito espressivo e ne determinano le diverse soluzioni.

L’anima non è materiale, ma è sempre connessa al corpo e ha tre funzioni fondamentali. La conoscenza è inizialmente sempre sensibile, da essa si sviluppa l’immaginazione, da cui in seguito sorge la conoscenza intellettuale. L’agire dell’uomo è sempre improntato alla felicità, che significa agire secondo la ragione, la quale costituisce la natura umana. La forma di vita superiore è quella dedicata allo studio e alla ricerca, ma tutti gli uomini debbono apprendere a controllare le passioni mediante la ragione.

A fondamento delle costanti variazioni empiriche del salario individuale, quale prezzo della forza-lavoro, vi è il suo costo di produzione sociale come del resto per ogni altra merce. Ciò consente di smentire le correnti tesi borghesi che, sulla base della presunta pluralità dei fattori di produzione, pretendono che il salario deriverebbe dalla produttività del lavoro, cioè dal suo contributo al prodotto finale, occultando così lo scambio ineguale tra forza-lavoro e capitale alla radice dello sfruttamento.

Le resistenze e le lotte dei popoli ai quattro angoli del pianeta

Nella cultura del nostro popolo non vive un Armodio, accompagnato da eterna gloria per aver abbattuto i tiranni e per aver dato uguali leggi e diritti ai concittadini. Quali sono le sue conoscenze storiche? (…) La memoria e la fantasia sono riempite dalla preistoria dell’umanità, della storia di un popolo straniero, dei fatti e dei misfatti dei suoi re che non c’interessano affatto.

Come era possibile, si domandava l’ultimo Brecht, sottomettersi all’esigenza di una trattazione epica imposta dai nuovi contenuti conservando, però, le caratteristiche fondamentali attribuite dalla tradizione al genere drammatico, ovvero la sua capacità di sintetizzare e di dare rappresentazione sensibile a quei contrasti ideali che caratterizzano e vivificano le relazioni interumane?

La logica è uno strumento comune a tutte le scienze, alla base del procedimento dimostrativo di cui tutte si avvalgono e perciò gli scritti che ne trattano sono collocati prima della classificazione delle scienze, in quanto la logica è preliminare a qualsiasi tipo di studio e di ricerca scientifica.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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