Osservatorio sul mondo che cambia: la follia europea verso il disastro nucleare

Mentre la Russia avanza in Ucraina e Israele infiamma il Medio Oriente, l’Europa segue una strategia cieca che ci spinge verso il baratro.


Nella nuova puntata dell’Osservatorio sul mondo che cambia, il professor Orazio Di Mauro analizza gli sviluppi più recenti delle crisi internazionali, partendo dalla guerra in Ucraina. Secondo Di Mauro, la Russia continua ad avanzare metodicamente logorando un esercito ucraino ormai superesteso e incapace di contrattacchi. Il professore denuncia le dichiarazioni occidentali come pericolose e accecate da un sentimento anti-russo che impedisce qualsiasi negoziato. Il conflitto ha ormai solo due possibili esiti: la vittoria russa o una guerra nucleare, con l’Europa che rischia di pagarne le conseguenze maggiori. Critiche forti vengono rivolte all’accordo militare franco-britannico, ritenuto una mossa simbolica e suicida: due potenze nucleari deboli non costituiscono una reale deterrenza contro Mosca. L’Europa, incapace di accettare la sconfitta ucraina, preferisce illudersi e alimentare tensioni che potrebbero sfociare in un’escalation catastrofica. Di Mauro evidenzia poi la dimensione economica del conflitto: a guadagnarci sono i produttori di armi americani, mentre l’Europa gioca il ruolo del “gonzo”, acquistando da Trump per donare a Kiev. I magazzini militari USA sono già sotto pressione anche per via del sostegno a Israele. Proprio in Medio Oriente, l’analisi si concentra sul logoramento militare di Israele a Gaza, dove Hamas infligge perdite crescenti e la strategia della violenza indiscriminata contro i civili si rivela fallimentare. Missili iraniani hanno colpito basi USA in Qatar, smascherando l’invulnerabilità presunta delle difese americane. Il professore affronta infine il tema della missione ONU in Libano, guidata dall’Italia, ritenendola inefficace e cinicamente utile solo a garantire carriere. La disinformazione occidentale, il rischio concreto per i soldati italiani e l’opposizione di Cina e Russia alla proroga nel 2026 sollevano interrogativi urgenti. In chiusura, l’appello di Di Mauro è chiaro: il movimento per la pace va ricostruito e rilanciato, perché solo un’Europa consapevole e impegnata può evitare un futuro di guerra e distruzione.

11/07/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Redazione

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: