Videolezione: gli scritti politico teologici di Hegel

Inauguriamo la pubblicazione del corso di filosofia: Le origini filosofiche del marxismo: la filosofia di G.W.F. Hegel, tenuto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci con la prima videolezione Il giovane Hegel: gli scritti teologico-politici



https://www.youtube.com/watch?v=EQ1MiwLduzk

Link agli articoli pubblicati su questo giornale in cui sono approfonditi i temi affrontati nella videolezione: “Hegel: gli scritti teologico-politici giovanili”; “Il tragico destino del cristianesimo

«Non si può comprendere perfettamente Il Capitale di Marx – osserva Lenin nei suoi Quaderni filosofici – e in particolare il suo primo capitolo senza aver studiato a fondo e compreso tutta la Logica di Hegel. Quindi nessun marxista ha compreso Marx da mezzo secolo a questa parte». Tanto che Lenin, due anni prima della sua morte, in un articolo consacrato al materialismo militante e che ha dunque lo statuto di una sorta di testamento filosofico, non reclama la fondazione di una «società per lo studio della dialettica marxista», bensì di una «società degli amici materialisti della dialettica hegeliana» [V. I. Lenin, Sul significato del materialismo militante, 1922].

Del resto lo stesso Marx fa vanto a Hegel, a questo «individuo colossale al quale dobbiamo tanto» [K. Marx, Marx-Engels Werke, XXXIII, p. 665], che egli «per primo comprese la storia della filosofia nel suo insieme» [K. Marx, «Lettera a Lassalle» del 1858 in Marx-Engels Werke, XXIX, p. 549] Inoltre nella Postazione alla seconda edizione de Il capitale Marx sostiene d’aver «civettato» con Hegel ed esprime disprezzo nei confronti dei suoi contemporanei, «epigoni pretenziosi e mediocri» che continuano a denigrare Hegel dilettandosi a trattarlo «da “cane morto”». Anche perché Hegel «è stato il primo ad esporre le forme generali del movimento [dialettico della realtà] in modo ampio e cosciente» [K. Marx, Marx-Engels Werke, XXIII, p. 27].

Infine ha osservato Bertolt Brecht: «Una conoscenza più o meno completa del marxismo costa oggi  dai venti ai venticinque mila marchi-oro [oggi pari a 100 mila euro], e senza tutte le finezze e i dettagli. Per meno non si ottiene niente di veramente buono, al massimo un marxismo di mezza tacca, senza Hegel o senza Ricardo». [Dialoghi di profughi].

Proprio per questo, dopo aver in lungo e largo esposto il pensiero di Marx nei precedenti anni accademici, abbiamo deciso di dedicare un corso dell’Università popolare Antonio Gramsci a: “Le origini filosofiche del marxismo: la filosofia di G.W.F. Hegel.Per continuare a leggere la presentazione del corso: vai al link: https://www.lacittafutura.it/cultura/le-origini-filosofiche-del-marxismo

La riflessione di Hegel sorge e si sviluppa in relazione alla grande rivoluzione politico-sociale del suo tempo: la Rivoluzione francese
Hegel nasce a Stoccarda, nella Germania centro-occidentale nel 1770, da una famiglia del ceto medio impiegatizio. I suoi antenati vi avevano trovato rifugio in quanto protestanti perseguitati dalla chiesa (cattolica). Hegel, dopo gli studi liceali classici, dal 1788 si forma e risiede nel seminario-teologico di Tubinga: lo Stift, il più importante centro di alta formazione universitaria del principato del Württemberg. Allo Stift studia, come ogni seminarista, nei primi due anni filosofia e negli ultimi tre teologia.
Negli stessi anni studiano e, di conseguenza, risiedo nello Stift altri due futuri grandi intellettuali tedeschi, il poeta Hölderlin e il filosofo Schelling, con i quali Hegel diviene amico, anche per la comune passione per la Rivoluzione che proprio in quegli anni divampa nella vicina Francia. Si forma così un comitato clandestino di studenti sostenitori della Rivoluzione di cui Hegel è stato il principale e più convinto animatore. Nonostante tutti i rivolgimenti che incontrerà il processo rivoluzionario francese, Hegel non rinnegherà mai i propri ideali giovanili. Tanto che anche negli ultimi anni, al culmine della sua carriera accademica, divenuto preside dell’Università di Berlino, Hegel non mancava di brindare con congiunti e amici nell’anniversario della presa della Bastiglia. Prosegui la lettura dell’articolo al link: https://www.lacittafutura.it/unigramsci/i-concetti-fondamentali-della-filosofia-di-hegel

28/06/2020 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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