Un pensiero divergente per non addormentarsi.

Il settantesimo anniversario della liberazione della Cina e i centodieci anni dal sorgere del primo soviet dovrebbero essere al centro della riflessione di chi è ancora interessato a costruire un mondo diverso da quello dominato dal capitalismo e dalla teocrazia.

“Chi rom e…chi no” ha radicato la sua azione pensando alla periferia come spazio laboratoriale di pratica politica da portare avanti con i suoi abitanti: bambini, giovani, adulti, famiglie rom e napoletane.

Sabato, 19 Settembre 2015 19:30

Riformismo, quanto ci costi!

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Il memorandum e la sinistra: praticare l’austerità a mo’ di sinistra è illusorio.

“L’Italia deve tornare a competere”. Una affermazione che industriali e capi di governo in questi anni continuano a mettere un po’ ovunque.

Il dramma dell'immigrazione diviene sempre più imponente e il Mediterraneo rischia di divenire la tomba dei dannati della terra.

Nel corso dell’ultimo decennio le “riforme” Moratti e Gelmini hanno avuto un impatto a dir poco devastante sulla composizione e l'organizzazione del lavoro all'interno degli atenei italiani.

Il 10 settembre scorso si è svolta a Roma l’assemblea nazionale della Coalizione per lo Sciopero Sociale, un momento di convergenza importante per riproporre, estendere e rafforzare l’opposizione sociale.

Il secondo importante momento nel percorso di costruzione di coalizione sociale registra il positivo avvio delle prime coalizioni territoriali e la definizione di alcune grandi mobilitazioni su temi fondamentali per il futuro della sinistra italiana.

Un gruppo di quadri del PRC chiede a gran voce un cambio di linea e di gruppo dirigente del Partito (anche con un congresso anticipato) lanciando un appello sottoscritto da centinaia di militanti.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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