Visualizza articoli per tag: scuola pubblica

Ma, dov’erano questi baroni universitari quando docenti e studenti in piazza e in ogni luogo possibile, protestavano per difendere il diritto allo studio e mettevano in campo le loro proposte?

Qual è il senso del sapere insegnato? Qual è il senso di un discorso filosofico? Qual è la loro qualità?

Torniamo sul concetto di valutazione e la sua applicazione nella scuola pubblica

Venerdì, 08 Aprile 2016 15:29

Valutare la scuola: lo stato dell’arte

La necessità di valutare secondo parametri "oggettivi" e comparabili risponde all'esigenza del sistema di verità su cui costruire una narrazione.

Giovedì, 31 Marzo 2016 15:33

Il ruolo della contrattazione oggi

C'è ancora spazio per “rivendicazioni” sindacali che non facciano subito i conti con il quadro politico?

Giovedì, 17 Marzo 2016 19:48

Scuola: le ragioni di una sconfitta storica

La necessità di elaborare le ragioni di una sconfitta e ritrovare le motivazioni di una lotta

Mercoledì, 09 Marzo 2016 13:35

Valutare il sistema o essere valutati dal sistema?

Dalla critica ai test INVALSI all'autovalutazione. Il due Aprile a Reggio Emilia seminario nazionale.

Venerdì, 26 Febbraio 2016 15:03

Scrivere di scuola. E non solo

Una interessante disamina sulle più recenti pubblicazioni su scuola e formazione.

Come l'alternanza scuola-lavoro rischia di indebolire il potere contrattuale dei giovani disoccupati.

Venerdì, 25 Dicembre 2015 12:48

Maestri, discorsi e vincoli – Parte II

La psicoanalisi, in questo caso di Lacan, appare un sapere indispensabile a capire cosa produce la motivazione ad apprendere e la passione di insegnare.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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