Israele lancia un’offensiva a tutto campo contro i palestinesi a Jenin

Un documento dell’UNAC sull’escalation israeliana in atto.


Israele lancia un’offensiva a tutto campo contro i palestinesi a Jenin

Nelle ultime settimane Israele ha scalato un ulteriore gradino della sua politica aggressiva contro il popolo palestinese. A Jenin e a Hebron l’esercito israeliano ha compiuto degli attacchi feroci verso civili con il pretesto della lotta al terrorismo. Da molti decenni ormai quello stato tratta i Palestinesi e gli stessi Arabi residenti in Israele come un’umanità inferiore, con minori diritti ed espande le sue colonie in territorio palestinese contravvenendo a decine e decine di risoluzioni dell’Onu. Ma in questo caso l’interventismo occidentale, assai sollecito in situazioni assai meno gravi, tace se non addirittura esprime solidarietà allo Stato autore di questi crimini di guerra. Anche il nostro governo si rende oggettivamente complice di questi attacchi.

The United National AntiWar Coalition (UNAC) ha pubblicato una presa di posizione sulle ultime vicende che volentieri traduciamo e rilanciamo.

Israele lancia un’offensiva a tutto campo contro i palestinesi a Jenin

Più di mille soldati israeliani hanno invaso la città di Jenin, nella Cisgiordania occupata, compreso l’affollato campo profughi. La forza d’invasione comprendeva elicotteri d’attacco Apache, droni e, con le forze di terra, bulldozer. Questo è stato definito come il peggior attacco israeliano ai palestinesi degli ultimi decenni. Mentre le persone fuggivano dal campo profughi, molti dei quali affermavano di essere stati costretti a lasciare le loro case dall’esercito israeliano, i giovani palestinesi hanno resistito alle forze israeliane con pietre, bombe molotov e armi leggere. Al momento della stesura di questo documento, più di una dozzina di palestinesi sono stati uccisi e centinaia feriti. Le infrastrutture civili, tra cui case, strade, acquedotti e attrezzature mediche, sono state distrutte. Sono stati presi di mira paramedici e giornalisti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che questo non è stato un evento occasionale e ha detto che “Israele continuerà finché sarà necessario”.

Questo attacco è una terribile escalation della politica genocida di Israele nei confronti del popolo palestinese ed è un crimine di guerra. Esso arriva dopo raid militari quasi giornalieri in Cisgiordania che hanno ucciso quasi 200 palestinesi e mentre Israele ha annunciato la realizzazione di 13.000 nuove case negli insediamenti illegali in Cisgiordania.

Questi attacchi possono arrivare solo con la tacita approvazione degli Stati Uniti, il più grande fornitore di armi e altri aiuti a Israele. Di fronte a questi attacchi, l’unica dichiarazione della Casa Bianca è “Sosteniamo la sicurezza e il diritto di Israele a difendere il suo popolo da Hamas, dalla Jihad islamica palestinese e da altri gruppi terroristici”. Non una parola di sostegno alle vittime del terrore israeliano.

UNAC sostiene la resistenza del popolo palestinese contro questi attacchi e richieste,

Nessun aiuto USA a Israele!

Fermiamo l’annessione della Terra Palestinese!

Libertà e giustizia per la Palestina!

 

Traduzione di Ascanio Bernardeschi

15/07/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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