Economia e Lavoro

La crisi economica si abbatte su una situazione già compromessa. Il sistema bancario va verso la centralizzazione e l’arrembaggio da parte dei capitali stranieri. Le sue specificità costituiscono un ulteriore elemento di debolezza. È sempre più necessario l’intervento pubblico.

 

Il prolungamento produttivo della giornata lavorativa, realizzato sia allungando sia diminuendo l’orario di lavoro, si attua mediante l’accorciamento del tempo che i lavoratori hanno da vivere, nell’usura incondizionata delle energie vitali pur di rendere liquida al massimo possibile la forza-lavoro.
Le regole europee e le misure anti-covid non consentono di esercitare un controllo pubblico dell’economia. Lo Stato dovrebbe riappropriarsi del sistema bancario per poter indirizzare le risorse finanziarie verso obiettivi economici e sociali pianificati.
Confindustria: serve un nuovo grande accordo con le parti sociali, serve una visione alta e lungimirante.
Le politiche liberiste europee, passivamente subite dall’Italia, hanno determinato lo scompaginamento del sistema bancario togliendo allo Stato la leva della politica monetaria e creditizia e ponendolo alle dipendenze della finanza.
Diritti o profitti? Il governo Conte fin qui è stato dalla parte dei profitti, ma per uscire dalla crisi e aprire una prospettiva socialista occorre un ruolo attivo degli investimenti pubblici e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
In Toscana, come in mille altri posti, Acque Spa e le amministrazioni comunali dell'ex Ato 2 non applicano gli esiti dei referendum del 2011 e invece di procedere con la ripubblicizzazione della gestione applicano continui aumenti tariffari.
Nelle società capitaliste non solo non c’è traccia della concreta eguaglianza economica e sociale, ma la stessa eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è del tutto fittizia.
I fondi europei per la ripresa post Covid-19 sono destinati quasi esclusivamente a creare un ambiente favorevole all’aumento dei profitti. Ne fanno la spesa i contratti nazionali di lavoro, il lavoro stabile, la legalità e il carattere dell’istruzione pubblica.
La crisi del capitalismo ha come cause la questione ecologica, la natura dell’accumulazione capitalistica e le crescenti diseguaglianze fra nazioni. L’immissione di liquidità non può risolvere questi problemi. Serve il ritorno del protagonismo delle classi lavoratrici e una politica estera indipendente.
Pur di non parlare di crisi strutturale e irreversibile del modo capitalistico di produzione, pur di non ricordare che l’unica reale alternativa a un generale regresso della civiltà umana è la transizione al socialismo, sedicenti scienziati – di fatto ideologi al servizio degli attuali rapporti di proprietà – teorizzano il “necessario” declino dello stesso Homo sapiens.
La pandemia sta modificando gli equilibri e le strategia e livello internazionale. In Europa sarà un pretesto per ulteriori tagli ai salari e ai diritti sociali. Il Mes e il Recovery Fund sono inadeguati e l’uscita dall’Unine Europea è una condizione necessaria per la realizzazione del socialismo.
Draghi pontifica al meeting di Rimini, ma la ricetta è fare debito a carico delle nuove generazioni, che però dichiara di voler tutelare.

Planet of the Humans pone domande difficili sul fallimento del movimento ambientalista per fermare il cambiamento climatico e salvare il pianeta. Per risponderle intervistiamo il regista.

Planet of the Humans asks hard questions about failure of environmental movement to halt climate change and save the planet. To answer them, we asked its writer and director.

Il governo Conte ostenta un trionfo per l’accordo sul Recovery Fund, ma rischia di affondare nella palude del Comitato Interministeriale Affari Europei o della Bicamerale con in vista la possibilità di una svolta neocentrista che imbarchi Berlusconi. La sinistra? Non pervenuta.
Dal 25 al 29 agosto si terrà a Seriate (BG) la seconda scuola estiva internazionale diretta da Giulio Palermo in cui si parlerà di teoria marxista, istituzioni europee, crisi da coronavirus nel contesto della crisi globale e relative vie di uscita anticapitalistica, con l’obiettivo di porre la scienza al servizio della rivoluzione proletaria.

La famiglia Agnelli-Elkann incassa un prestito di 6,3 miliardi garantito dallo Stato, ne spartisce 5 con gli azionisti e poi annuncia chiusure, cessioni ed esuberi.

Riduzione dell’orario di lavoro e lotta per il salario sociale devono essere i due punti chiave di un programma minimo di classe, indispensabile in una fase non rivoluzionaria come la nostra.

Cinquant’anni fa, di contro al nuovo biennio rosso, la classe dominante reagiva al solito con il bastone e con la carota, ovvero nel primo caso con la strategia della tensione, nel secondo caso con delle riforme volte a spaccare il movimento dei subalterni

Spesso si parla della disuguaglianza tra i redditi, ma quella tra la ricchezza posseduta è ancora più alta e più importante.

Quali sono le scelte politiche che ci hanno condotto all’attuale drammatica condizione?

Un ottantenne presidente di Confindustria Toscana si sveglia una mattina e rilascia una dichiarazione che fa infuriare i sindacati complici.
Il governo italiano è in mano a una banda di liberisti, il settore medico a una banda di reazionari. Dietro lo scontro sul numero di studenti che potranno accedere alla facoltà di medicina il prossimo anno c’è la lotta tra grande borghesia e corporativismo piccolo-borghese.

Ridurre l’IVA è necessario ma il modo in cui lo si fa determina se le classi popolari ci guadagneranno o meno.

A dispetto della retorica, il governo ha deciso che dal 1 gennaio 2021 le pensioni saranno un po’ più basse.
Il dossier di Colao propone di rilanciare l’economia attraverso regalie ai capitalisti e batoste ai lavoratori.
Le contraddizioni della produzione e del mercato del petrolio, nel quadro di opposti interessi geostrategici, esposte in forma di intervista collettiva dagli studenti del corso di Geopolitica e analisi dei conflitti internazionali dell’Istituto Tecnico Economico “Pacinotti” di Pisa.
Gli stanziamenti previsti per la scuola sono ridicoli ed offensivi.
Lo smart working sta dilagando nella pubblica amministrazione e molti lavoratori sembrano inconsapevoli del danno che questa nuova tipologia di lavoro potrebbe recargli nel prossimo futuro.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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