Editoriali

Quali effetti avrà l’attentato a Trump sulle elezioni presidenziali americane? È meglio Biden o Trump? La politica interna di Biden è sicuramente migliore di quella di Trump, ma la politica estera di quest’ultimo prevede realmente un cambio di passo rispetto a quella attuale? Si prova a rispondere a questi interrogativi.

Le elezioni francesi ci mostrano quanto a volte il pessimismo della ragione prendendo il sopravvento sull’ottimismo della volontà tende a eternizzare lo stato di cose presenti, finendo in tal modo per favorire le forze dominanti. 

Parallelismi e differenziazioni rispetto a quanto sta accadendo in Francia nella battaglia del Nuovo fronte Popolare unito contro l’ascesa dell'estrema destra della Le Pen; una riflessione utile alla specificità della situazione italiana

Cosa hanno in comune Julian Assange e Satnam Singh? Entrambi sono stati vittime dell’ingiustizia e della violenza del sistema capitalistico in cui viviamo. Non c’è più tempo da perdere, uniamoci, da schiavi non vogliamo viverci più.

Con Renato Caputo, docente dell'Università popolare Antonio Gramsci, e Pasquale Vecchiarelli, caporedattore del settimanale comunista La città futura, procediamo a uno studio comparato di come un secolo fa, come ai giorni nostri, la sinistra francese reagisce al pericolo fascista unendosi, mentre la sinistra italiana non è in grado di farlo, in quanto continua a dividersi.

Le  classi dominanti e i media da esse controllati riescono ancora una volta a manovrare le coscienze dei subalterni, scoraggiati da una concreta prospettiva alternativa di riscatto. In questa stretta tra disaffezione e impotenza bisogna elaborare una via d’uscita credibile e concreta.

Si è conclusa da poche ore una campagna elettorale tra le più squallide degli ultimi tempi. Le forze politiche al potere hanno prodotto il massimo sforzo per raccogliere tutto il consenso possibile nella logica del voto di scambio.

Perché la perdita d’egemonia dell’imperialismo occidentale non determina automaticamente la crescita del conflitto sociale e la riaggregazione politica in chiave antimperialistica delle masse popolari. Inizio di una riflessione.

Lager per migranti prima di arruolarli nella legione straniera? Chissà che non ci abbiano pensato, dato il livello di barbarie non c’è da stupirsi

E’ veramente possibile una guerra aperta tra l’Europa e la Russia?

La volontà di Macron di inviare truppe in Ucraina sembra concretizzarsi, avvicinando sempre di più la possibilità di guerra in Europa. Per evitare di trovarsi ad essere parti belligeranti è fondamentale che alle europee si affermino quelle forze politiche che sono per una de-escalation.

L’opposizione al disegno di legge sull’autonomia differenziata va inquadrata in un momento di resistenza popolare che, oltre a difendere un quadro di diritti sociali, mira a riconostruire un tessuto di lotte e rivendicazioni che hanno un significato sociale, nazionale e democratico

Nei cortei a Roma e Milano si sventolano le bandiere della Palestina, della Pace e le bandiere rosse contro il tentativo fallito di provocazione del partito unico del sionismo.

Un commento alla passerella ormai del tutto fuori luogo dei potenti della terra. Ormai il protocollo, le frasi di rito sembrano sempre più farsesche e stridenti se confrontate con la pochezza delle proposte e il disordine bellicista all’orizzonte.

E’ scoppiata la centrale idroelettrica di Suviana e hanno perso la vita 7 operai, portiamo il capitalismo sul tavolo degli imputati.

L’Ucraina, nonostante i notevoli sforzi economici e militari occidentali, sembra essere sul procinto di perdere la guerra con la Russia. Ciò spinge verso un ingresso diretto della UE nel conflitto. Per questo alle imminenti elezioni europee è necessario l’affermarsi di un segnale di pace. 

Riflessioni sulle sulle logiche dell’attentato al Crocus City Hall

Le dinamiche imperialiste in politica estera, rese necessarie dalla crisi strutturale di sovrapproduzione, implicano una deriva nel senso di una riproposizione, in una forma per quanto inedita, di bonapartismo regressivo. Qual è la forma più adeguata ed efficace di contrasto all’attuale restaurazione oligarchica?

Le crisi di sovrapproduzione sempre più ampie e distruttive, rese necessarie dalla progressiva caduta del tasso di profitto, mettono progressivamente i popoli e, più in generale, l’umanità davanti alla necessità di scegliere fra uno sviluppo in senso socialista o le spaventose conseguenze di politiche di guerra sempre più devastanti e pervasive.

Riflessioni sul possibile scenario di una terza guerra mondiale.

Macron vuole mandare i militari sul campo, la Von der Layen non esclude la possibilità di una guerra in Europa, Scholz ha un piano per attaccare la Russia in quattro fasi e i servizi segreti italiani riferiscono sull’importanza di colonizzare l’Africa, investire in armi, e zittire gli antagonisti. E’ crisi nera della borghesia

Gli Usa non ritengono possibile una tregua in Palestina e pongono il veto alle nazioni unite, aprono nuovi conflitti e la Germania riconverte la propria economia in economia di guerra. Passo e chiudo

Dalla politica estera guerrafondaia alla disumana politica sull’immigrazione, dall’attacco al diritto di sciopero alla conquista di tutte le casematte dello Stato compresa la TV pubblica per arrivare al premierato. Il disegno eversivo soft sta prendendo forma.

Intervista a De Magistris sui prossimi passaggi elettorali. L’unità a sinistra, sempre difficile da farsi, in questo momento va ricercata ad ogni costo tra coloro che credibilmente, negli anni, si sono schierati sempre dalla parte dei subalterni e dalle pace contro i guerrafondai e i loro interessi.

Contro le opposte tendenze di chi intende conformarsi all’attuale corso del mondo e chi mira allo splendido isolamento dell’anima bella che in nome dell’eccellente non fa nulla di buono, una prospettiva che tenga insieme l’esigenza di costruire un fronte ampio contro le politiche guerrafondaie e liberiste e la necessaria lotta al suo interno per l’egemonia della sinistra radicale

Il governo di destra reintroduce l’austerità di Maastricht, accettando il patto di stabilità, presentandosi allo stesso tempo come un oppositore a quella stessa politica con il rifiuto del MES. La finanziaria varata evita di aggredire direttamente le classi popolari per prepararsi al meglio alle elezioni europee di giugno.

Le strategie antidemocratiche della reazione oligarchica: dai colpi di Stato hard (golpe militari) ai colpi di Stato soft (golpe istituzionalizzati), dal consociativismo, alla seconda repubblica liberale, dal berlusconismo, al trumpismo fino alla terza repubblica bonapartista.

Sul piano internazionale la lotta di classe ha visto un avanzamento degli oppressi, sul piano nazionale hanno prevalso gli oppressori, sul piano dei rapporti fra generi lo scontro si è chiuso con una sostanziale parità.

Nel conflitto mondiale tra i Paesi imperialisti occidentali e il variegato fronte dei BRICS emerge la necessità di una proposta politica autonoma dei sostenitori del socialismo e dell'emancipazione dell'umanità.

Per combattere insieme sia il sistema del patriarcato, sia il capitalismo non si può che essere contro la mitologia della parola d'ordine “sex work is work”, senza giustificare la pornografia e la prostituzione che si fondano sulla discriminazione di classe

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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