Approfondimenti teorici (Unigramsci)

Questa sezione del giornale è dedicata alla formazione teorica dei lavoratori e delle classi popolari e curata in collaborazione con le compagne e i compagni del collettivo della Università Popolare Antonio Gramsci (Unigramsci). Questa collaborazione nasce dalla volontà di approfondire i legami con una realtà molto impegnata nella “battaglia delle idee”, per formare una visione del mondo “altra”, diversa da quella delle classi dominanti. Non può esistere, infatti, una prassi rivoluzionaria in assenza di una teoria rivoluzionaria e questa non può che esser ricercata a partire dal pensiero critico di Marx, per sviluppare una visione autonoma del mondo, di classe, consapevoli che se i subalterni non hanno una propria visione necessariamente finiscono con l’adottare quella dominante. Questa collaborazione vorrebbe anche essere un elemento di stimolo per la formazione di quegli intellettuali organici di cui il futuro partito del proletariato avrà grande bisogno. Pertanto, in questa sezione pubblichiamo testi di approfondimento teorico, non necessariamente oggetto dei corsi universitari.

Dal confronto-scontro sull’eredità leniniana al marxismo del “Terzo mondo”.
La religione come strumento di lotta per conquistare l’egemonia.
Dal dibattito sulla Rivoluzione d’ottobre al confronto su democrazia e dittatura del proletariato.
Il dibattito sull’imperialismo, la critica al marxismo della II Internazionale e le ragioni della Rivoluzione.
Da Materialismo ed empiriocriticismo a L’Imperialismo fase suprema del capitalismo.

Lenin

Il marxismo rivoluzionario di Lenin: dagli anni giovanili alla critica all’estremismo.
Le origini del marxismo francese, del sindacalismo rivoluzionario e del marxismo russo.
Storia del marxismo filosofico italiano: da Antonio Labriola a Rodolfo Mondolfo.
Le origini del marxismo italiano: Antonio Labriola e l’autonomia filosofica e politica del marxismo.
Dal marxismo rivoluzionario di Rosa Luxemburg alla via riformista attraverso le lotte sociali dell’austro-marxismo.
La fine dell’unità ideologica della II Internazionale: la contrapposizione fra riformisti e rivoluzionari.
Dalla contraddizione fra massimalismo teorico e riformismo pratico sorge il revisionismo.
Dalla teoria marxista dello Stato di Engels al marxismo della seconda Internazionale.
Kant vuole preservare nel processo conoscitivo la presenza di qualche elemento a priori che sia garante dell’universalità e della necessità dei giudizi d’esperienza caratteristici della Fisica moderna.
Dalle delucidazioni sul rapporto struttura-sovrastruttura alla dialettica della natura.
Prosegue, a partire dall’Anti-Dühring, la disamina del contributo dato da Engels alla filosofia marxista.
Dopo una lunga pausa, riprendiamo la pubblicazione delle lezioni di filosofia marxista tenute all’Università Popolare Antonio Gramsci.
Le origini della dialettica hegeliana, e quindi del materialismo storico, sono nel confronto-scontro con il criticismo kantiano. In particolare è affrontata la differenza tra i diversi tipi di giudizi conoscitivi.
Di fronte alla crescente disoccupazione le forze politiche “progressiste” non riescono a proporre altro che il “reddito d’inclusione”. Perché questa parola d’ordine non è compatibile con un “Programma Minimo” comunista.
Le scienze sociali, di cui fa parte l'antropologia, costituiscono un tutt'uno e sono assimilate dalle diverse prospettive teoriche scelte dai vari ricercatori.
Perché è utopico pensare di rendere il sistema capitalistico compatibile con il rispetto dell’ambiente.
È di moda, soprattutto nei tempi di indebolimento del pensiero, predicare la fine delle classi e, a fortiori, della lotta di classe.
Per opporsi con efficacia alle conseguenze del macchinismo (riduzione del salario e disoccupazione) i comunisti devono realizzare l'obiettivo della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Università Popolare Antonio Gramsci
Lo sviluppo tecnologico ha provocato un aumento del numero di disoccupati in Occidente, a ciò però si oppone una crescita dell’occupazione su scala internazionale, anche nel comparto industriale.
Il protocollo di intesa neocorporativa: il triangolo infernale da cui non si “salverà” il lavoro.
In regime capitalistico, l’utilizzo delle macchine causa, oltre al calo dell’occupazione, la caduta tendenziale del saggio di profitto.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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