Mercoledì 11 ottobre, dalle ore 18 alle 20,30, sesto incontro del corso di storia e filosofia: Controstoria del medioevo, introdotto da Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci. Nell’incontro (diretta facebook https://www.facebook.com/unigramsci/, in videoconferenza per i membri dell’Unigramsci e gli interessati, in differita su youtube) si tratterà, in un’ottica marxista, della filosofia araba e della ripresa dei commerci.

Proseguiamo la pubblicazione del videocorso: “Controstoria della filosofia e della storia in una prospettiva marxista”, quarto ciclo – tenuto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci – con il video del quarto incontro: I Comuni, Abelardo e il sorgere della borghesia.

Venerdì, 06 Ottobre 2023 17:22

Recensioni di classe 60

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Brevi e mordaci recensioni di classe della bella serie: Pachinko – La moglie coreana, al femminista film Barbie, alle prime due stagioni della godibile serie tv Yellowjackets, all’interessante film Mia, al gradevole film Dampyr, al deludente Stranizza d’amuri, al postmoderno Disco Boy¸ al mediocre Delta¸ alla sopravvalutata serie House or the dragon, al noioso Gigi la legge, all’insostenibile Il ritorno di Casanova e al penoso Querido Fidel.

Cerchiamo di ricostruire le politiche degli ultimi decenni sviluppate a danno dei lavoratori

Lunedì 9 ottobre alle ore 21.00 il direttore di “Cumpanis” Fosco Giannini intervisterà on-line la studiosa del Donbass e della storia del conflitto in Ucraina Marinella Mondaini, che si trova a Mosca. L’evento è pubblico e si può partecipare tramite call all’apposito link.

La scomparsa di Giorgio Napolitano non ci vede uniti al coro delle celebrazioni acritiche. È stato infatti fra i principali protagonisti dello scioglimento del Pci, delle politiche di smantellamento del welfare e del ruolo dell’Italia di vassallo degli Usa.

Se con misure come il salario minimo si contribuisce a ingannare i lavoratori sfruttati facendogli credere che il salario corrisponda alla busta paga e retribuisca il lavoro, tutto lo sforzo di Marx e del marxismo di far prendere coscienza dello sfruttamento rischia di andar perduto. In tal modo si perde di vista la dimensione sociale del salario che non retribuisce il lavoro, ma paga in media l’equivalente del valore di scambio della forza lavoro.

Venerdì, 29 Settembre 2023 17:00

L’incubo americano

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Ormai nessuno può negare che la masse popolari statunitensi vivano in condizioni da Terzo mondo, tuttavia, nello stesso tempo dobbiamo notare che molti lavoratori di quel paese ricominciano a lottare per migliorare le loro condizioni di vita.

“Quanto può valere la vita di un lavoratore? Dieci granate bastano?”. Lo scorso mercoledì 13 settembre, vi è stata una forte esplosione all’interno di una fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche, la “Sabino Esplodenti” di Casalbordino, provincia di Chieti. Tre operai perdono la vita in seguito alla deflagrazione: Giulio Romano, originario di Casalbordino, Fernando Di Nella, di Lanciano e Gianluca De Santis, 40enne, sposato e padre di 2 bambini, residente nel comune di Palata, in provincia di Campobasso. Altri tre operai morirono, nella stessa fabbrica, nelle stesse circostanze, nel dicembre del 2020.

Venerdì, 29 Settembre 2023 16:51

Considerazioni epocali

Il timore per il futuro premia in Europa i partiti conservatori, allorché si si teme che i partiti progressisti faranno pagare ai lavoratori i costi della riconversione energetica: in ogni caso la soluzione dei problemi ambientali dentro il capitalismo, lo stesso che li produce, rimane poco credibile.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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