Dibattito

Questa sezione è dedicata ad ospitare contributi inediti che non necessariamente rispecchiano la linea editoriale ma che ci sembra comunque utile pubblicare per favorire il dibattito sulle questioni poste e pervenire ad una sintesi conciliatoria che necessariamente passa attraverso il superamento dell'unilateralità cui le posizioni contrapposte sono spesso viziate. Tale conciliazione – così necessaria per la ricomposizione del movimento comunista sempre più spaccato in sette incapaci di riconoscere l’unilateralità delle proprie posizioni e istanze – passa proprio per il riconoscimento della porzione di validità che ha la prospettiva opposta alla propria, ovvero per la comprensione critica dei limiti di quest’ultima.

Pubblichiamo questa vignetta di Fabio Manni, sapendo che potrà generare un dibattito. Anzi, da un lato, sarebbe auspicabile che ciò accada.

La distinzione fra lavoro produttivo e improduttivo è importante per l’individuazione della fonte del plusvalore, ma occorre individuare altri criteri per definire la classe lavoratrice, quale soggetto contrapposto al capitale.

Un interessante dibattito sulla natura della società cinese in cui sono espresse posizioni divergenti.

L’appello di Anpi e altre organizzazioni di massa e formazioni politiche separa indebitamente il tema della democrazia e dell’antifascismo dal contesto sociale manifestandosi come una stampella del governo Conte.

Anche tra compagni ci si dedica spesso all'uso della rabbia impotente, piuttosto che centrare l'attenzione ai problemi concreti degli oppressi seguendo la lezione di Marx, Lenin, Gramsci e Pasolini.

In quest’articolo si analizza criticamente la scelta del ministero dell’Istruzione di adottare giudizi descrittivi nella scuola primaria con l’intento di livellare gli studenti verso il basso, in direzione di un sapere fondato sulle competenze piuttosto che sulle più approfondite conoscenze.

Il confronto tra Stato e Chiesa sulla messa di Natale è una più ampia lotta per preservare l’importanza di Dio anche durante la pandemia da coronavirus.

Prosegue l’analisi della storia economica della Repubblica Popolare Cinese. In questa seconda parte si affrontano i temi della crescita economica, del progresso e delle trasformazioni sociali.

Le donne devono essere protagoniste di una rivoluzione culturale e politica per liberare l’umanità dall’oppressione di un sistema che è insieme capitalista e patriarcale.

Un’analisi della storia economica della Repubblica Popolare Cinese attraverso 3 fasi per ripercorrere il passaggio dall’eta’ maoista alla transizione economica che ha caratterizzato gli ultimi decenni

Il capitalismo cerca di recuperare i margini di profitto sottraendo salario sociale anche il meccanismo del debito pubblico. Lo Stato è ostaggio del suo maggiore azionista, i creditori. Occorre un audit del debito e il rilancio della pianificazione del sistema economico.
Confondere una controrivoluzione con una rivoluzione la prima volta è umano, ma persistere nel sostenere tutte le (contro)rivoluzioni colorate è oggettivamente diabolico, oltre che vergognoso.
Quanto sta accadendo in Bielorussia non è studiato e analizzato ma l'approccio resta quello ideologico tra gli assertori acritici dei movimenti e i sostenitori di Lukashenko. Occorre invece guardare alla sostanza del problema, al fatto che le condizioni di vita delle classi lavoratrici sono sempre più precarie e per questo sta venendo meno il sostegno di operai e impiegati a Lukashenko.
Medicina democratica mette a nudo la situazione drammatica in cui si trova il comune toscano
Spunti e considerazioni sullo stallo della nostra azione politica.

Per un rilancio del federalismo europeo democratico e socialista

Un’analisi sulla fase, sui nuovi modi di produzione del capitale e su alcuni errori del “bertinottismo”
Dal momento che la moneta unica ha generato diversi problemi ed incongruenze, urge una soluzione. L’Euromed resta una prospettiva fortemente credibile ed altamente realizzabile.

Il primo 25 aprile della nostra storia chiusi in casa

Per far fronte alla crisi lo stato dovrà intervenire massicciamente. Ma non aspettiamoci che lo faccia nell’interesse dei lavoratori. L’alternativa è superare il capitalismo.
Per non cambiare le regole europee si preferisce voltare la testa dall’altra parte e non vedere la crisi. Ma basterà?
Movimenti sovranisti, ambientalisti, democratici caratterizzano lo scenario politico internazionale. Che cosa rappresentano?
Nella sezione Antonio Gramsci del Partito Comunista di Sassari si è tenuta la presentazione del libro di Adelmo Cervi e Giovanni Zucca: “Io che conosco il tuo cuore. Storia di un padre partigiano raccontata da un figlio”.
Costruendo un’alternativa rivoluzionaria globale
Dalla rete metallica di confine è stato contrabbandato di tutto. Un territorio coinvolto nel tempo della Resistenza e anche negli anni del terrorismo. Ne parliamo con Cecco Bellosi, scrittore.
Leghismo e populismo non sono la causa ma il prodotto della crisi del sistema politico e dell’ordinamento sociale esistente, i quali non corrispondono più alle aspettative di larga parte della comunità.
Lo schiavo che non organizza la propria ribellione non merita compassione per la sua sorte
Intervista ad un militante di “Classe Contro Classe” che ha organizzato il Primo Maggio internazionalista e euro-astensionista per le strade di roma est
Clima alterato e fine delle risorse fossili: è urgente passare all’idrogeno, per l’ambiente, per la pace e per colmare le enormi diseguaglianze.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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